Come ogni anno, anche nel 2021 l’Osservatorio sul Calcio CIES ha reso nota la top 11 della Serie A. Il criterio di scelta si è basato sui dati resi disponibili da Opta, portale che si occupa appunto di raccogliere statistiche sulle performance dei giocatori in campo. Sono stati presi in considerazione solo i calciatori che hanno giocato almeno 900 minuti in campionato, da inizio anno fino al 15 dicembre. Di seguito, la top 11 della Serie A, secondo il CIES

 

La top 11 della Serie A secondo il CIES (dati 2021)

 

Modulo: 4-3-3

 

Portiere

 

  • Handanovic (Inter)

 

Difesa

 

  • Di Lorenzo (Napoli)

  • Tomori (Milan)

  • Koulibaly (Napoli)

  • Theo Hernandez (Milan)

 

Centrocampo

 

  • Calhanoglu (Milan/Inter)

  • Brozovic (Inter)

  • Fabian Ruiz (Napoli)

 

Attacco

 

  • Berardi (Sassuolo)

  • Lautaro Martinez (Inter)

  • Leao (Milan)

 

I giocatori presenti in top 11: il commento, nome per nome

 

Saltano all’occhio assenze di giocatori importanti e decisivi, come ad esempio Immobile, ma anche Lukaku, Cristiano Ronaldo e Dusan Vlahovic (che sta continuando a segnare con una regolarità spaventosa). Saltano all’occhio alcune evidenze: zero giocatori per Juventus, Roma e Lazio, quasi tutti sono di Inter, Milan e Napoli, tranne Berardi che gioca col Sassuolo.

 

Come detto, il CIES si è basato su delle statistiche fornite da Opta, con le quali è stato sviluppato un "indice di performance". Insomma: è una top 11 “scientifica”, mettiamola così. E comunque i giocatori presenti possono essere ampiamente giustificati. Ci proviamo, di seguito, nome per nome. 

 

Perché Handanovic? Perché è stato il portiere della squadra Campione d’Italia: ha vinto lo Scudetto da capitano dell’Inter, ha parato molto e ha guidato una delle migliori difese del campionato. Come se non bastasse, sta anche chiudendo il 2021 in bellezza, con pochi gol subiti. 

 

Perché Di Lorenzo? Perché è stato ed è ancora oggi il terzino destro titolare del Napoli. Da Gattuso a Spalletti, passando pure per Mancini, tutti si fidano di lui e non è un caso: quello del terzino è un ruolo delicato, Di Lorenzo è un calciatore completo che fa bene entrambe le fasi. E che ha pure il vizio del gol. 

 

Perché Tomori? Perché ha rivoluzionato la difesa del Milan e ha avuto un impatto devastante sulla Serie A, che non è abituata a vedere questo genere di difensori. Esplosivo, rapidissimo ma anche precio, lucido. Tomori si prende molti rischi e sbaglia raramente. Non a caso ha tolto il posto da titolare al capitano Romagnoli. 

 

Perché Koulibaly? Perché è forse il miglior difensore del campionato, o almeno è in top 5 da diversi anni ormai. Al Napoli è quasi un'istituzione: gigante, pulito, preciso, molto attivo in zona gol, non c’è un avversario che non sia in grado di marcare. Tutti vorrebbero averlo in squadra, De Laurentiis se lo tiene stretto.

 

Perché Theo Hernandez? Perché è sempre una costante al Milan: se la squadra di Pioli ha conquistato la qualificazione in Champions League è anche merito del terzino francese e dei suoi strappi micidiali a tagliare il campo. Terzini forti come lui non se ne vedono molti, neanche in Europa. 

 

Perché Calhanoglu? Perché cambia la maglia ma lui continua ad essere decisivo: col Milan era uno dei perni fondamentali del gioco di Pioli, adesso si è ritagliato un ruolo importante anche nella nuova Inter di Simone Inzaghi. Il turco gioca sempre, anzi: se possibile sta giocando addirittura meglio, adesso. Ha chiuso il 2021 in crescendo, merita la top 11 della Serie A. 

 

Perché Brozovic? Perché l’Inter ha vinto lo Scudetto anche grazie alle sue geometrie, al suo ordine in mezzo al campo: il croato è cresciuto tantissimo negli ultimi anni e si è imposto come uno dei migliori centrocampisti a livello europeo. Fa invidia a molti, l’Inter vorrebbe tenerselo ancora per diversi anni. Ma per lui c’è la fila, e il contratto è in scadenza…

 

Perché Fabian Ruiz? Altro centrocampista molto europeo, è sempre un pericolo per gli avversari: Ruiz al Napoli ha giocato praticamente in ogni ruolo del centrocampo e ha inciso spesso, risultando decisivo con le sue giocate. Lo spagnolo è uno degli elementi chiave della squadra azzurra e vederlo nella top 11 della Serie A non stupisce. 

 

Perché Berardi? Perché è uno dei trascinatori del Sassuolo: cambiano le gestioni ma lui è sempre lì a sinistra, segna tanto e da capitano porta i neroverdi in alto, vicino alla zona Europa. Conference League sfiorata, pure con Dionisi le cose vanno più che bene. Punto fermo, anche in ottica Nazionale.

 

Perché Lautaro Martinez? Perché è il punto fermo dell’Inter, in attacco se n’è andato Lukaku ma lui è sempre lì e continua a far bene. Ancora giovanissimo, ha margini di crescita importanti ma ha già avuto un impatto devastante sulle difese della Serie A. Chi affronta Lautaro Martinez lo sa: deve prepararsi al peggio, perché il 10 dell’Inter è sempre in agguato. 

 

Perché Leao? Perché questo è stato l’anno della sua consacrazione: il Milan ha affidato con costanza la fascia sinistra a lui, che ha ripagato con prestazioni di livello e tantissimi dribbling. Chiedere ai molti difensori lasciati sul posto per avere conferma: se vuole, Leao può essere imprendibile. Cresciuto molto anche fisicamente, senza di lui il Milan è calato: non è un caso. 

 

Questa la top 11 della Serie A scelta dal CIES, come dicevamo sono stati esclusi tanti giocatori di livello assoluto (ancora: de Vrij, Milinkovic, Pellegrini, Kessié, Chiesa…), ma i dati non mentono. E analizzando uno per uno i profili dei giocatori prescelti, la scelta non sembra poi così folle…