Dieta calciatori: cosa mangiano prima e dopo le partite?
Ecco, di certo la dieta dei calciatori è diversa da quella che vedete in foto, con un vintage Pagliuca, in compagnia di Recoba e Djorkaeff, ex Inter, che si gode degli snack salati.
La dieta dei calciatori ad altissima livelli professionistici è spesso decisa dalle società, da figure specifiche (nutrizionisti o affini), a volte perfino dagli allenatori. Ma quale può essere un'alimentazione sana per un calciatore? Scopriamola insieme.
Dieta calciatori, cosa possono mangiare?
La preparazione fisica di un calciatore dipende anche dalla dieta, ovvero da che cosa mette in tavola. Specialmente all'inizio della carriera, il calciatore incontrerà molte società che gli daranno piena autonomia nella scelta del cibo da mangiare a pranzo e a cena.
In realtà, una corretta alimentazione ha alcuni pro importanti:
- può ottimizzare il rendimento dei giocatori
- può prevenire gli infortuni
- può aiutare il recupero dagli stessi
Un'alimentazione sbagliata, oltre ad incidere sullo stato di forma generale del giocatore, può anche essere una delle cause di infortuni o problemi di vario genere. Ma cosa mangia un calciatore?
Partiamo dal fabbisogno giornaliero di un atleta, e nello specifico di un calciatore. L'alimentazione di un calciatore deve aiutarli nei momenti sotto sforzo, in allenamento o in partita, e supportarlo quando i muscoli sono a riposo o quasi.
Di recente José Mourinho in campo ha distribuito della frutta, questo succede perché spesso i giocatori professionistici, di elite in questo caso, di un club di Serie A, sono sottoposti a sforzi davvero importanti.
In genere, qualsiasi sia la categoria in cui si gioca, gli elementi principali di cui un calciatore non può fare a meno sono:
- carboidrati - meglio se di qualità
- proteine - meglio se facilmente assimilabili
- grassi - meglio se di qualità ( grassi vegetali )
- vitamine e minerali
Non ci si deve limitare a pranzo e cena, specialmente se, di abitudine, si indulge in una ripetuta serie di spuntini. Meglio programmarli per tempo, assumendo le giuste quantità di cibo in pochi e cadenzati momenti della giornata.
Tutto parte dalla preparazione atletica, e ad essa conduce: di fatto l'esercizio fisico di un calciatore mette alla prova l'intero equilibrio biochimico del fisico, per questo servono riserve di nutrienti - micro e macro - che aiutino nello sforzo e riducano i tempi di recupero (una variabile fondamentale specialmente per i professionisti).
Come è già noto, solitamente gli allenamenti del calcio alternano fasi aerobiche e anaerobiche, un mix di resistenza e forza esplosiva.
Il corpo del calciatore deve perciò avere una giusta quantità di vitamine e minerali, con le riserve di zuccheri a completare il quadro. Gli stessi zuccheri dovranno essere sia a rilascio lento che veloce (in special modo questi fondamentali a poche ore dagli allenamenti o dei match).
Chi lavora con cura sulla propria muscolatura sa bene che bilanciare in maniera sana e corretta le proteine è cruciale: se ingerite in quantità eccessive rallentano infatti il recupero e tendono ad appesantire il corpo, in quanttà ridotte non aiutano nella ricostruzione muscolare, in particolare dopo gli infortuni o nei micro traumi che i muscoli subiscono dopo ogni sforzo fisico.
Esiste una dieta ideale per un calciatore?
Ne esistono molte, a dire il vero, l'importante è tararle sulle proprie reali possibilità e su consigli di esperti nutrizionisti o medici. Sull'alimentazione, in particolare quella di un atleta, bisogna sempre affidarsi ad un professionista esperto, o almeno al proprio medico curante.
Genericamente potremmo dire che un'alimentazione sana, con un giusto quantitativo di frutta e verdure e una serie di cibi fa consistendo quindi in cibi facilmente assimilabili. Bisogna seguire i propri cicli di alimentazione, non trascurare mai di correggere il tiro in caso di problemi, e, lo ripetiamo, l'apporto di uno specialista è cruciale.
La dieta della preparazione estiva
La parte dell'anno in cui un calciatore - professionista e non - è maggiormente sollecitato a livello fisico è sicuramente l'estate. Dopo le vacanze, che a volte prevedono periodi di minor attenzione all'alimentazione, con qualche concessione magari, il fisico viene sottoposto spesso a doppia seduta giornaliera - specialmente durante il ritiro estivo.
Colazione
- Carboidrati e proteine (senza appesantirsi troppo)
- Mangiare molta frutta fresca, che regala carboidrati facilmente assimilabili e molte delle vitamine che servono. In caso si possono anche bere spremute di arancia o limone (con poco zucchero) o di verdure.
- si può anche decidere di assumere frutta secca: offre un forte supporto energetico fino a tarda mattina, da ingerire in modiche quantità.
Latte e caffè? Meglio di no, per motivi diversi. In ogni caso sempre meglio non esagerare coi caffè, sia che si conduca una vita da sportivo sia che in generale si voglai una vita sana.
Pranzo
Il momento del pranzo è centrale: bisogna recuperare dall'allenamento del mattino e poi prepararsi a quello del pomeriggio. Ecco qualche consiglio
- Primo piatto, ovviamente carboidrati
- pasta (poco condita, possibilmente intorno ai 100gr circa)
- riso (meno calorico dei tradizionali tipi di pasta e meno lavorato)
- zuppe di cereali
- Secondo: NO proteine. Ecco qualche proposta:
- legumi (per ogni parte di legumi almeno il doppio di pasta, non il contrario)
- un misto di verdure cotte o crudo, uno dei piatti in cui si può abbondare senza problemi
- Frutta: da evitare a pranzo, perché è già completo così, non perché ovviamente faccia male o sia dannosa.
La cena del ritiro
Ricostruzione muscolare e recupro: una cena ben costruita può aiutare a recuperare. Bisogna evitare in generale di appesantirsi troppo, e una quantità eccessiva di carboidrati non è consigliata. Ecco le nostre idee
- Verdure, verdure, verdure (cotte o crude, anche in questo caso in abbondanza)
- Secondo: meglio proteine, specialmente se facilmente assimilabili come
- pesce
- uova - meglio senza rosso
- carni bianche (scontato dirlo, ma sono più magre)
- Contorno: altra verdura, ovviamente poco condita.
No insaccati, ovvero no salumi, e no carni rosse, se non pochissime volte al mese, per una serie di motivi non solo eco, ma in generale per la minor facilità digestiva.