Il gennaio del 2014 ha visto uno dei più sorprendenti colpi di scena nel calciomercato italiano: lo scambio tra Mirko Vucinic, attaccante della Juventus, e Fredy Guarin, centrocampista dell'Inter, che è saltato all'ultimo momento per volere dei tifosi, che hanno convinto la società nerazzurra ad annullare tutto. Questo evento rimane uno dei più emblematici esempi di come tutto possa cambiare in fretta, quando si tratta di mercato. E soprattutto quando intervengono i tifosi, come successo nel gennaio 2023 con la Roma e l’affare (saltato) con Bonucci. Ma torniamo allo scambio Vucinic-Guarin...

 

Il contesto dell'operazione Vucinic-Guarin

 

L'operazione sembrava essere uno scambio di mercato come tanti altri. Da un lato, la Juventus cercava un rinforzo a centrocampo e Guarin, con le sue prestazioni all'Inter, sembrava il candidato ideale; dall'altro lato, l'Inter, alla ricerca di un attaccante, aveva posato gli occhi su Vucinic, un giocatore pronto, forte e capace di incidere nell’immediato. Tra l’altro, secondo quanto ha ricordato lo stesso Guarin, fu Mazzarri, allora allenatore dell’Inter, a spingere per lo scambio per arrivare a Vucinic.

 

Visite mediche fatte, tutto concordato tra le due società, Thohir tramite sms aveva dato il suo benestare all’operazione. Però...

 

L’intervento della Curva Nord nerazzurra

 

Non appena la notizia dello scambio ha iniziato a circolare, si è scatenata una forte reazione da parte dei tifosi, in particolare di quelli dell’Inter, che consideravano Guarin un giovane e promettente titolare, mentre Vucinic era solo una riserva alla Juventus. Il comunicato della Curva Nord parlava chiaro: “Il passaggio che si sta concretizzando in queste ore di uno dei giocatori più importanti della rosa dell’Inter ad un’altra società italiana è la goccia che fa traboccare il vaso. L’Inter gioca in Serie A e si merita una società da Serie A. Al signor Thohir consigliamo di dimenticarsi il baseball, il football, l’NBA o altre realtà lontane anni luce dalla nostra”.

 

La decisione di Tohir e lo scambio saltato

 

Di fronte a questa reazione popolare, la dirigenza dell'Inter ha deciso di ascoltare la voce dei propri sostenitori. In una mossa senza precedenti, il 21 gennaio del 2014 la società ha annunciato l'annullamento dell'operazione: “Il presidente Thohir, dopo essersi confrontato con Massimo Moratti, suo figlio Angelomario e con i dirigenti della società, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni, tecniche ed economiche, per il raggiungimento dell'accordo”, ha comunicato l’Inter alle ore 18:00. La risposta della Juve? Laconica: “Sconcertante”.

 

Cose da derby d’Italia: anche lo scambio saltato tra Vucinic e Guarin rientra nel lungo solco della rivalità che mette una di fronte all’altra Juventus e Inter da moltissimi anni. Sebbene lo scambio tra non sia andato in porto, quell’episodio ha lasciato una lezione importante: nel calcio, dove il business e gli interessi economici hanno sicuramente un ruolo di primo piano, la voce dei tifosi rimane un fattore cruciale. Un comunicato può cambiare di cambiare i destini di due calciatori, le sorti di un mercato e, di conseguenza, di una stagione.

 

Alla fine, Guarin restò all’Inter e Vucinic alla Juventus. I due, negli anni seguenti, non rimpiansero mai quello scambio saltato. Uno dei protagonisti di quella vicenda, Beppe Marotta, oggi è passato dall’altra parte, visto che oggi è dirigente dell’Inter. All’epoca occupava lo stesso ruolo, ma alla Juventus. E dopo quell’episodio dichiarò: “In trent'anni che tratto i calciatori non ho mai visto niente del genere”.