Milena Bertolini ha sempre definito il calcio femminile una missione: perché quello delle donne all’interno del rettangolo verde è da sempre un argomento di dibattito, spesso contaminato da vecchi stereotipi che pian piano l'Italia sembra si stia lasciando alle spalle. La Ct della nostra Nazionale femminile è sempre stata impegnata in una vera e propria battaglia per difendere le sue ragazze, entrate all'interno del mondo professionistico lo scorso 1° luglio grazie all'incessante lavoro della FIGC. 



La storia del calcio femminile ha visto negli anni ’90 l’Italia come una delle nazionali più forti in Europa, poi però il movimento ha rallentato fino a fermarsi per 15 anni, più o meno dal 1999 al 2014. E oggi, mentre assistiamo alla tredicesima edizione dell’Europeo femminile in Inghilterra, in Italia si è riaccesa l’attenzione sulla selezione femminile.



Calcio femminile in Italia: il grande seguito del Mondiale 2019



La svolta, guardando i numeri, sembrava essere arrivata in Francia nel 2019: le azzurre di Milena Bertolini sono state praticamente l’unica rivelazione della prima fase di quel Mondiale, superando il proprio girone da prima in classifica mentre le previsioni la vedevano eliminata a favore delle più blasonate Australia e Brasile. Poi, da vera outsider, l’Italia femminile è arrivata agli ottavi di finale battendo la Cina, ancora una volta contro ogni previsione, prima di fermarsi ai quarti di finale con l’Olanda. Archiviato il rammarico del campo, il successo lo si è potuto scorgere dai numeri, che testimoniarono subito il grande seguito: la partita con i Paesi Bassi ha incollato davanti al televisore più di sei milioni di spettatori, ossia il 44.35% delle persone che stavano guardando la TV. Ma il vero punto di svolta c’è stato nella fase a gironi da quando la RAI ha trasmesso le partite su RAI 1: contro il Brasile sono stati 7.303.000 gli spettatori sintonizzati sulla prima rete pubblica e su Sky.



Lo sviluppo del calcio femminile in Italia: storia e conquista del professionismo



La Nazionale Femminile gioca la sua prima partita il 23 febbraio 1968 a Viareggio con la Cecoslovacchia; la Federazione Italiana Calcio Femminile nascerà poco dopo, l'11 marzo. Fin dagli inizi la Nazionale disputa i vari tornei internazionali che in quegli anni si sviluppano in Europa e nel mondo, ottenendo discreti successi: l’Italia tra il 1981 e il 1988, in cinque edizioni del Mundialito, ottiene tre titoli e due secondi posti. Ma se negli anni le altre nazionali – Stati Uniti, Germania e Giappone tra tutte – riuscivano a trovare una loro dimensione, e un loro seguito, il calcio femminile in Italia continuava a scontrarsi con stereotipi legati alla figura della donna nel calcio e sulla qualità del gioco



Da quei giorni a oggi, fortunatamente, la musica è cambiata: grazie alla grande attenzione e dedizione della FIGC, soprattutto sotto la gestione Gabriele Gravina, il calcio femminile in Italia sta cambiando volto: non a caso, infatti, lo scorso 1° luglio è passato al professionismo, con i primi contratti depositati delle attaccanti di Fiorentina e Juventus Daniela Sabatino e Sofia Cantore, che sono state tesserate dalla Federcalcio. Niente più dilettanti, le calciatrici potranno usufruire di un contratto collettivo che stabilisce stipendi più elevati, la maturazione dei contributi pensionistici e altre tutele di tipo legale e sanitario. L’avvento del professionismo potrà portare anche un vantaggio per i club, che avranno la possibilità di fare plusvalenze vendendo giocatrici cresciute nel settore giovanile o acquistate a poco prezzo.



Quante squadre femminili ci sono in Italia?



Il calcio femminile in Italia si articola su diverse categorie: Serie A (12 squadre), Serie B (14 squadre), Lega Nazionale Dilettanti con tre gironi, ognuno con 16 squadre, e Comitati regionali Promozione con gironi regionali. Insomma, il calcio femminile azzurro non è solo quello delle top player come Sara GamaValentina Giacinti e Barbara Bonansea, ma nasconde un vivaio di atlete femminili da nord a sud dello stivale. In Serie A spiccano i nomi di Juventus e Roma (prossime partecipanti alla Champions League femminile), ma anche di Milan, Inter, Fiorentina e Sassuolo.