La Roma chiude un colpo da sogno, uno di quelli che cambia le prospettive di una stagione e che rimette al centro del calcio italiano l’importanza di avere un progetto tecnico solido. Paulo Dybala vestirà la maglia giallorossa dal 2022/2023 e si inserirà all’interno di un contesto tattico che ha portato la formazione guidata da José Mourinho a vincere la UEFA Conference League nella scorsa stagione. 



Come si sposerà il profilo della Joya, però, a quello delle altre individualità offensive come Abraham, Pellegrini e, perché no, Zaniolo? Proviamo allora a capire come giocherà la Roma con Dybala e quale potrebbe essere la formazione tipo scelta dallo Special One nella prossima stagione. 



Come gioca la Roma con Dybala: gli aspetti tattici



L’affare si è concretizzato nella notte tra il 17 e il 18 luglio, con il DS Tiago Pinto che ha convinto Dybala grazie anche al lavoro della presidenza e di José Mourinho. L’argentino, che sembrava promesso all’Inter, ha scelto la Roma per le prossime tre stagioni, pronto a infiammare ancor di più una piazza già di per sé molto calda. Non è ancora chiaro quale numero di maglia utilizzerà, però c’è da dire che la Joya potrebbe essere l’unico giocatore nella storia del calcio ad ereditare il numero 10 da Alessandro Del Piero e Francesco Totti: due giganti del calcio italiano che hanno trasformato il ruolo del trequartista in Italia e che hanno scritto la storia di quelli che, ad oggi, sono gli ultimi due club di Paulo Dybala. 



Con il suo approdo alla Roma, i giallorossi cambieranno volto in zona offensiva e, con buone probabilità, cambieranno anche i numeri raccolti. Abraham, Pellegrini e Zaniolo sono stati i tre giocatori più utilizzati in attacco nella scorsa stagione: le cose sono andate abbastanza bene, con l’inglese che più di tutti si è preso la scena a suon di gol. È innegabile, però, che la Roma avrebbe potuto raccogliere molto di più di quello che ha ottenuto: parliamo di una squadra che nella Serie A 2021/22 ha calciato in porta ben 789 volte segnando, però, solamente in 59 occasioni (il 7,5%). Numeri che la mettono sì al quarto posto per mole offensiva creata (dietro solo a Inter, Milan e Atalanta), ma anche al 14° posto per la percentuale di occasioni sprecate. 

 

 

L’inserimento di una figura come Dybala in questo contesto tattico ci fa immaginare due cose: la prima riguarda un possibile aumento della produzione offensiva della squadra; la seconda, invece, riguarda il miglioramento della qualità di queste ultime. Perché l’argentino può, al tempo stesso, ricoprire sia la funzione di rifinitore che quella di finalizzatore grazie alla sua visione di gioco e alla sua qualità nel tiro. Un controllo di palla raffinato, il dribbling, una finalizzazione spesso impeccabile: sono tutte frecce che si andranno ad aggiungere all’arco di José Mourinho. 



Il tiro da fuori area, soprattutto, potrebbe rappresentare una delle soluzioni che più andranno a calzare con lo stile di gioco della Roma. I giallorossi nella scorsa stagione hanno dimostrato di non disdegnare le conclusioni dalla distanza, anzi tutt'altro: da lì sono arrivati 263 tiri (quarta squadra della Serie A). Si tratta di una zona del campo in cui, non a caso, Dybala riesce a essere più pericoloso grazie proprio alle sue incredibili capacità di tiro: tra Serie A e Champions League la Joya ha segnato da fuori area ben 30 volte. Da lì, poi, riesce ad attivarsi per inventare un assist o un passaggio chiave in grado di mandare al tiro un compagno. È il fazzoletto di campo in cui si esalta e può dare sfogo al suo estro, che sia partendo da destra o, soprattutto, per vie centrali. 



Dybala alla Roma: come cambia la formazione



La formazione della Roma con Dybala può assumere tanti aspetti differenti. Abbiamo ben chiaro il fatto che, con buone probabilità, l’argentino agirà proprio nella zona del campo che si trova tra il centrocampo e Abraham: porzione del terreno che, nella scorsa stagione, ha visto brillare Pellegrini e Mkhitaryan. Non è però da escludere un suo utilizzo alto a fianco dell’attaccante inglese, come non dovrebbe esserlo vederlo incaricato a calciare dei rigori o delle punizioni dalla destra (ma anche dalla posizione impossibile dove ha trovato il gol capolavoro all’Atletico Madrid). A questo punto, però, è da capire anche con quale modulo vorrà partire José Mourinho nella stagione 2022/2023.