La Serie A sta camminando sull’orlo di un burrone fatto di perdite e bilanci a gambe all’aria. I club lo sanno: dopo l’annuncio della Uefa, che ha rinviato gli Europei di fatto bruciando milioni di euro, i prossimi mesi rischiano di essere da lacrime e sangue non solo per l’economia italiana, ma anche per il mondo del calcio. Il calcio è in crisi, ha un bilancio simile a quello di Alitalia: perde qualcosa come 750mila euro al giorno. E l’emorragia finanziaria rischia di trasformarsi in un disastro se il campionato dovesse slittare ancora, o giocarsi a porte chiuse (come ha annunciato il ministro dello Sport Spadafora).

 

Serie A, il bilancio è in rosso (rischio tracollo)

Il rischio tracollo finanziario non è uno scenario così lontano. Già alla fine della scorsa stagione il passivo era stato pesante: – 274 milioni di euro. Un peggioramento netto rispetto all’anno precedente, con il pur negativo -65 milioni. A maggio Sky, Dazn, Rai e Img dovrebbero versare gli ultimi 340 milioni di euro dei diritti tv nelle casse dei club: lo stop del campionato, però, potrebbe convincere le aziende a sospendere i pagamenti. A quel punto il rischio baratro potrebbe diventare concreto: dal botteghino, infatti, la perdita è stimata in 150 milioni, a cui si aggiungono 200 milioni dalle sponsorizzazioni, per un totale di quasi 690 milioni. 

 

Cifre da capogiro, il mix letale tra incertezza per il futuro e i bilanci già dissestati dei club rischia di far crollare il mondo del calcio. Non solo: nelle categorie inferiori, se possibile, la situazione rischia di essere ancora peggiore. Anche perché Sky, ad esempio, ha da poco aperto i propri canali Cinema e Serie tv proprio per ovviare alla chiusura del calcio, che di fatto annulla i canali disponibili di alcuni pacchetti molto venduti, come quello Calcio e quello Sport. 

 

In caso di sospensione, o di stop prolungato, infatti, i tifosi potrebbero chiedere il rimborso dell’abbonamento, le tv richiedere alcune tranche dei diritti tv, e lo stesso vale per gli sponsor. Il sistema, in questo caso, potrebbe definitivamente crollare. 

Nelle serie minori molti imprenditori stanno ritirando i loro finanziamenti ai club, alle strutture, alle Leghe stesse: senza partite non c’è visibilità, senza visibilità i soldi investiti sono buttati. Per questo motivo il danno rischia di protrarsi per anni: i club potrebbero dover affrontare problemi anche lato stipendi. Per questo motivo è stata creata una commissione per cercare un punto d’incontro tra le esigenze dei calciatori e gli stipendi da percepire: i club vorrebbero una sorta di contributo per continuare a sopravvivere, chiedendo agli atleti di fare la loro parte.