L’Inter lo aveva acquistato per formare una difesa di ferro, ma il suo ambientamento è andato a rilento. E adesso si pensa all’addio: Diego Godin potrebbe lasciare i nerazzurri nella prossima sessione di calciomercato. L’ex Atletico Madrid non ha avuto un grande rendimento in campo e non è stato utilizzato costantemente da Conte, che evidentemente non si fida al 100% dell’uruguaiano. 

 

Mercato Inter, Godin può lasciare: non ha il posto da titolare e vorrebbe giocare

I tifosi nerazzurri si aspettavano decisamente di meglio, come di meglio si aspettava lo stesso Godin, abituato a ben altri rendimenti ai tempi dell’Atletico di Madrid. Agli ordini di Simeone, il difensore uruguaiano si era ritagliato un ruolo da assoluto protagonista tra i Colchoneros. Cosa che invece non è riuscito a fare a Milano: l’Inter lo aveva bloccato già a febbraio del 2019, senza però sapere chi sarebbe stato il prossimo allenatore. Alla fine è arrivato Conte, che diverse volte gli ha preferito Bastoni.

 

Contratto ed errori pesanti

Godin ha un contratto da 6,5 milioni a stagione fino al 2022, ma potrebbe anticipare la sua partenza. Il difensore vuole giocare di più, fino ad oggi è sceso in campo solo 16 volte da titolare, mentre in altre 8 occasioni è rimasto in panchina. Le volte in cui ha giocato, come detto, non ha impressionato in positivo: secondo la Gazzetta la sua media voto è sotto la sufficienza, inoltre si ricordano alcuni errori pesanti come quello contro la Fiorentina, in occasione del gol di Vlahovic. Noi aggiungiamo quello su Joao Pedro, che ha dato il via all’azione del pareggio del Cagliari con il gol dell’ex Nainggolan.

 

Il confronto con Young

E in tutto ciò pesa anche il confronto con Ashley Young, altro “vecchietto” arrivato in nerazzurro di recente, che in pochissimo tempo ha conquistato i favori dei tifosi e di Conte. L’esterno inglese si è reso subito protagonista in positivo, un inserimento lampo che mette ancora più in ombra Godin. Che fine ha fatto il (vero) difensore uruguaiano? Se lo chiedono in molti, chissà se la risposta si troverà a Milano. Oppure verrà cercata altrove.