Higuain vola in Argentina: c’è il Coronavirus? Deve stare in quarantena?
Gonzalo Higuain, con il permesso della Juventus, vola in Argentina. Dovrà seguire vie traverse, i voli diretti sono sospesi, ma alla fine riuscirà ad arrivare: la madre dell’attaccante bianconero sta male, la vuole raggiungere. Ed è scoppiata subito la polemica: la Juventus è infatti in isolamento volontario, dal momento che due giocatori, Rugani e Matuidi, sono risultati positivi al Coronavirus. L’attaccante argentino, dopo aver effettuato un tampone (negativo) e aver atteso i giorni utili, ha deciso di lasciare l’Italia.
Coronavirus, Higuain vola in Argentina: che situazione trova?
In Argentina il ‘Pipita’ rischia di trovare una situazione simile a quella italiana: l’intero paese è in quarantena fino al 31 marzo – per ora, dopo l’annuncio del presidente Alberto Fernandez. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi: “Dovete stare tutti a casa, saremo inflessibili”. Il rispetto della quarantena sarà sorvegliato dalla polizia nazionale, locale e dall’esercito.
La misura si aggiunge ad altri provvedimenti già adottati: sospensione delle lezioni fino al 31 marzo, obbligo per tutti coloro che entrano in Argentina dall’estero di mettersi in quarantena per 14 giorni. Higuain rischia di essere ‘fuggito’ da una quarantena per finire in un’altra. Poco prima dell’annuncio del presidente, il ministero della Sanità argentino aveva aggiornato il bilancio dei contagiati dal covid-19: 126, con un aumento rispetto al giorno precedente di 31 casi. Un numero che, confrontato con quello dei paesi europei o con gli Stati Uniti, è ancora minoritario, ma che ha imposto una riflessione seria in tutto il paese.
Il calcio argentino è fermo: ora che succede
Il calcio argentino aveva già tremato, prima di fermarsi del tutto: l’annuncio del River Plate, che dopo aver perso il titolo, ha deciso per sicurezza di chiudere lo stadio (già dal 14 marzo). Non ha partecipato alla Supecopa, la nuova competizione tra club di prima divisione: “Seguendo i suggerimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e attento alle diverse soluzioni del governo nazionale e della città di Buenos Aires in relazione alla pandemia del Coronavirus (COVID-19), il River Plate dichiara che il club rimarrà totalmente fermo da sabato 14 marzo fino a tempo indeterminato”.
Il decreto presidenziale parla di isolamento obbligatorio: in tutto il paese vigerà dunque una rigida quarantena, dopo i nuovi casi in tutte le principali città argentine, da Buenos Aires a Tucuman a Cordoba. L’annuncio presidenziale è arrivato dopo il giorno con più contagi nel paese. A Caba, nella parte più a est del paese, l’epicentro del virus, per ora. Il timore forte, come nel resto del mondo, è sempre lo stesso: l’intero paese teme di essere solo all’inizio di una rapida ascesa di contagi.