Quando si tornerà a vedere i giocatori in campo? Quando si tornerà a parlare di calcio giocato e non di calcio ipotetico? Perché al momento questo c’è sul piatto: ipotesi. Non potrebbe essere altrimenti, visto che l’emergenza coronavirus continua a tenere sotto scacco tutto il paese, e di riflesso anche il mondo del calcio. Che comunque sta provando a organizzarsi.

 

Serie A, ecco le date per la ripresa degli allenamenti

Prima di tornare in campo, però, le squadre dovrebbero ricominciare ad allenarsi. I giocatori in questo periodo inevitabilmente hanno perso forma fisica, nonostante gli allenamenti “interni”. Se ne è discusso parecchio nelle ultime settimane, e ora potrebbe esserci una data: secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, le squadre dovrebbero poter tornare nei centri di allenamento il 4 di maggio. Questo per rispettare sia il presente Dpcm, sia i possibili interventi futuri del Governo, che dovrebbe prorogare tutto almeno fino al primo maggio, in modo tale da mettere uno stop a due momenti che “chiamano” assembramenti vari come il 25 aprile e appunto il primo maggio. Ok per il 4 maggio, quindi, ma il campionato poi quando ricomincerebbe?

 

La ripresa della Serie A: tre date possibili

Al momento negli uffici della Lega si discute sulle date, le più probabili sono tre: quella più ottimistica è il 24 maggio, le alternative sono il primo e il 7 di giugno. Da lì, poi, si andrebbe avanti a giocare sostanzialmente per sei settimane e mezzo, dato che ci sono ancora 13 turni da disputare. Inevitabilmente, perciò, la Serie A finirebbe a luglio. Una versione inedita del nostro campionato, che si giocherebbe così d’estate. Una fine posticipata in questo modo influenzerebbe di conseguenza anche il calciomercato, che potrebbe cominciare con un paio di mesi di ritardo. Con una finestra che rimarrebbe aperta a campionato in corso.

 

L’effetto domino si ripercuoterà anche sulla prossima stagione, ma per il momento si pensa solamente a completare quella in corso: le ipotesi per le date ci sono, vedremo se saranno rispettate o se oppure si dovranno studiare ancora nuove soluzione. Tutto, ovviamente, dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria.