C’è un gesto tecnico che vale come un gol: quello che lo nega. Le parate più belle della storia del calcio sono un giusto mix tra acrobazia, tecnica, potenza muscolare e tensione nervosa. I portieri, sempre soli contro gli attaccanti, ultimo baluardo, hanno sulle spalle la responsabilità enorme dell’ultimo salvataggio possibile: se riescono a deviare un pallone destinato a rete, possono cambiare il risultato anche senza incidere sul tabellino.

Ma queste non sono parate importanti, decisive, in qualche modo normali: in questi video i portieri esaltano al massimo il loro ruolo, riescono in una maniera incredibile e unica a respingere il pallone, imponendo a tutti la voglia di un replay immediato. La disperazione degli attaccanti, con la testa tra le mani: un gol fatto, praticamente già quasi festeggiato, è stato negato con un atto creativo e distruttivo insieme, la parata miracolosa. E la prima non è quella, tanto celebrata, di Higuita…

 

La classifica delle 10 parate più belle di sempre

Gregory Coupet contro il Barcellona – Champions League 2001
René Higuita contro Inghilterra – Mondiali 1995
David Seaman contro lo Sheffield – Fa Cup 2003
Fabien Barthez contro Liverpool – Champions League 2002
Jan Oblak contro Bayer Leverkusen 2017
Michel Preud-homme contro l’Olanda – Mondiali 1994
Gordon Banks contro il Brasile – Mondiali 1970
Dino Zoff contro il Brasile – Mondiali 1982
Lev Yashin contro Germania Ovest – Mondiali 1966
Buffon contro Paraguay – Mondiali 1998

 

#1 Gregory Coupet contro il Barcellona – Champions League 2001

Quando, molti anni dopo, Coupet racconterà alla Uefa la sua prodigiosa parata, parlerà di “puro istinto”. Qui c’è tutto: un livello di spettacolarità pazzesca sul salvataggio di testa, difficilissimo e complicato, quasi fuori dai canoni degli interventi da portiere. E poi i riflessi felini su Rivaldo, che certificano la più bella parata di sempre. Al rallentatore si può notare quanto fosse disperata specialmente la seconda parata, con la consapevolezza di averne già fatta una pazzesca, Rivaldo che salta “a botta sicura”, in uno dei suoi fondamentali, il colpo di testa vincente. I difensori che non ci credono quasi, a parata avvenuta, che tutto questo, la storia, si sia solidificata davanti ai loro occhi.

 

#2 René Higuita contro Inghilterra – Mondiali 1995

La conoscete tutti come “lo scorpione”, da molti viene indicata questa parata di Higuita come la più bella. Di certo è spettacolare, geniale, prodigio di coordinazione, ma di per sé è un intervento meno utile di altri, su un pallone innocuo. Solo per questo, senza nulla togliere allo spettacolo e all’incredibile idea, non è al primo posto. Resta di certo iconica, pazzesca anche solo l’idea che un portiere riesca a parare tirando fuori una specie di numero da circo, un’acrobazia degna dei migliori ginnasti.

 

#3 David Seaman contro lo Sheffield – Fa Cup 2003

Coda lunga d’ordinanza, la leggenda dell’Arsenal Seaman, dopo 3 deviazioni in area, diventa pescatore di pallone e tira fuori la sfera che Peschisolido, da pochi passi, ma forse 2 più che pochi, ha colpito verso la rete. La parata di Seaman sembra innaturale, come se avesse bloccato il tempo, avesse messo la mano e poi avesse premuto il tasto Play. Da notare alcuni fotogrammi fondamentali: Jagielka giovanissimo, poi diventerà un cardine dell’Everton in Premier League. La disperazione dei presenti, il baffetto soddisfatto di Seaman.

 

#4 Fabien Barthez contro Liverpool – Champions League 2002

Barthez, famoso per i baci che spesso i difensori schiaffano sulla sua testa pelata, contro il Liverpool praticamente si allunga le braccia: non c’è possibilità di capire altrimenti come fa ad arrivare su questa bordata da fuori diretta verso l’incrocio. Anche perché, vero, probabilmente in quel momento il portierone francese era anche impallato dal numero incredibile di giocatori davanti a lui, e riesce comunque a rispondere prontamente.

 

#5 Jan Oblak contro Bayer Leverkusen 2017

Oblak dimostra perché attualmente viene considerato uno dei portieri migliori del mondo: prima parata in uscita già ottima, seconda difficile sulla ribattuta, la terza francamente viaggia ai ritmi supersonici della meraviglia. Da rivedere più volte: la confusione dei difensori, e Oblak che decide di diventare muro, baluardo, secco, felino, sembra quasi ingigantirsi per evitare il gol, diventare un muro oltre il quale, forse, c’è la porta, ma gli attaccanti comunque non lo sapranno mai.

 

#6 Michel Preud-homme contro l’Olanda – Mondiali 1994

Tutta la partita della leggenda belga è da manuale dei portieri, ma questa parata sembra uscire fuori dall’iperspazio: il pallone lo ha superato, il tiro da fuori è fortissimo, ma Pred-homme sembra quasi sospeso in aria, all’indietro. Come un attimo lontano da tutto e tutti, in un altro universo, dove l’unica cosa che conta è respingere un pallone che 9 volte su 10 è già in rete, ma questa volta no.

 

#7 Gordon Banks contro il Brasile – Mondiali 1970

Sarà perché a colpire di testa davvero forte è Pelé, sarà perché il pallone sembra destinato a rete senza pietà, sarà perché quel Brasile ha scritto la leggenda, qui Banks merita una menzione d’onore nella top ten per la capacità di saltare verso il palo, con il pallone praticamente già dentro, quasi scodellato fuori con una zampata.

 

#8 Dino Zoff contro il Brasile – Mondiali 1982

Come prima: qui viene premiata l’importanza della parata e il riflesso felino del portierone azzurro, che nega la gioia del gol ad Oscar. E lo fa con una parata felina, sicura, attenta, nonostante il momento di grande tensione. Quando si rialza sembra una statua, sgrida la difesa che invece, credo, vorrebbe abbracciarlo, sciogliersi in un solo unico palpito di amore verso il suo volto rigido, severo.

 

#9 Lev Yashin contro Germania Ovest – Mondiali 1966

Il “ragno nero” è una leggenda del calcio sovietico: qui la sua parata è semplicemente incredibile, icona di una carriera. Si allunga all’inverosimile, sembra quasi non dover sopportare la tensione dei muscoli, delle giunture, delle ossa. Di Yashin sarà sempre bello ricordare il cappellino con cui giocava, antesignano delle visiere dei portieri più celebrati e famosi, quasi da passeggiata, quasi da relax.

 

#10 Buffon contro Paraguay – Mondiali 1998

Un giovane Buffon negli sfortunati Mondiali del ‘98, raccontati dall’indimenticabile Bruno Pizzul, contro il Paraguay si esalta in un intervento da riflessi d’acciaio: il tiro, dopo una torre, è veramente da vicino, forte, teso, ma il portierone azzurro dimostra cosa significa costruire il proprio mito di invincibilità. La difficoltà qui viene da molti fattori: la vicinanza, la prima deviazione che sbilancia e fa mancare un battito, la velocità folle dell’azione.

 

Bonus 3 parate di portieri italiani bellissime

Abbiamo scelto di inserire 3 parate bonus di portieri nostrani, 3 prodezze assolute. Ancora Buffon, poi un altro fortissimo portiere dell’Italia e, in questo caso, della Fiorentina, Toldo, e infine Marchetti, che contro la Juventus riusciva ad esaltarsi, e rese leggendaria una partita di Serie A del 2012 con una serie di parate incredibili.

 

Gianluigi Buffon contro Francia – Mondiali 2006

Quasi 10 anni dopo l’intervento precedente, Buffon è oramai una leggenda, e si scontra nei Mondiali più sofferti e amati in Italia forse di sempre contro un suo ex compagno, che ha trascinato la Francia, e si avvia a chiudere la carriera con un gesto che non gli fa onore. Zidane colpisce forte, teso il pallone, ma Buffon c’è, Buffon dice no, e tiene vive le speranze e il sogno azzurro, che poi si concretizzerà in una delle vittorie più desiderate e belle di sempre per tutti gli italiani.

 

Francesco Toldo contro Arsenal – Champions League 1999

Nell’incredibile cornice di Wembley, contro i Gunners dell’Arsenal Toldo fa una delle sue parate di sempre contro Kanu – ve lo ricordate Kanu? – ed entra di diritto nel gotha dei portieri italiani. Un riflesso spavaldo, come se l’unica cosa che contasse, in quel momento, fosse togliere di lì quel pallone, e consegnarlo alla storia.

 

Federico Marchetti contro Juventus – Serie A 2012

Scegliere una di queste parate di Marchetti contro la Juventus è veramente arduo: ne fa tantissime, in serie, tutte molto difficili, in una partita che probabilmente dovrebbe incorniciare, se si potesse. Il momentum di Marchetti, la summa della sua carriera: riflessi felini, sicurezza, veri e propri miracoli. Può una partita riassumere una carriera, o esserne vetrina? Può una parata?