Le loro squadre si sono affrontate sul campo: tra Lazio e Benevento è finita 1-1, ma gli Inzaghi si sono salutati comunque con un sorriso a fine partita. Due ex attaccanti, ora entrambi in panchina in Serie A: Simone ha costruito una Lazio in grado di tornare agli ottavi di Champions League dopo 20 anni. Dall’altra parte, Filippo dopo alcune esperienze poco positive sembra aver trovato una dimensione adatta in Campania, dove ha ottenuto una storica promozione in Serie A, dove sta facendo bene.

I due allenatori hanno un passato da ex calciatori di successo, con trofei e tantissimi gol all’attivo. Di fatto hanno riscritto la storia delle classifiche capocannonieri, ora puntano a ripetersi in panchina. Facciamo un confronto tra le loro carriere da allenatori, gli stipendi e gli scenari.

Carriera degli Inzaghi e stipendio

Simone Inzaghi ha scritto tutta la sua storia di allenatore alla Lazio. Lotito lo ha convinto, una volta finita la carriera, a diventare un allenatore di successo nel settore giovanile. Arrivato in Primavera, ha compiuto la definitiva scalata con l’esonero di Stefano Pioli nel 2016, che lo fa diventare l’allenatore della prima squadra. Da lì, a diventare l’allenatore con più presenze sulla panchina della Lazio il passo non è stato breve, ma pieno di record.  Lo stipendio di Simone Inzaghi si aggira sui 2 milioni, ma Lotito vorrebbe trattare un adeguamento.

Filippo Inzaghi ha una carriera più lunga in panchina: nel 2014 diventa l’allenatore del Milan, dopo aver fatto la trafila giovanile in panchina come il fratello, anche scontrandosi con il fratello. L’esperienza in rossonero è fallimentare, viene esonerato. Finisce in Lega Pro, al Venezia, e si prende la B, dove sfiora la massima serie. Si dimette per diventare l’allenatore del Bologna: in rossoblu viene esonerato e sostituito da Mihajlovic. Al Benevento arriva nel 2019: fulminante la sua ascesa in A, dove sta facendo bene, pur con pochi mezzi. Filippo Inzaghi percepisce uno stipendio da 1 milione di euro al Benevento.