Gp del Bahrein, passerà alla storia per il pericolosissimo e pauroso incidente capitato a Romain Grosjean, pilota della Haas, vivo per miracolo. La sua monoposto si è incendiata e si è spezzata in due dopo la collisione con il muretto, praticamente al via: tra le fiamme, Grosjean è uscito praticamente incolume, tranne per qualche bruciatura ai polsi e fratture alle costole. Il pilota francese dopo 28” era fuori dalla monoposto, dopo aver slacciato le cinture di sicurezza.

Ci ha pensato lo stesso pilota a rincuorare tutti dopo i dovuti accertamenti in ospedale, con le mani bendate ma senza altri problemi. Ma come ha fatto ad uscirne incolume? Partiamo dall’abbigliamento: oramai in Formula 1 i piloti indossano tute con elevati standard di resistenza al fuoco e alla trasmissione del calore. Oltre alla cellula di sopravvivenza, lo ha salvato Halo: un sistema di protezione vigente dal 2018, che di fatto ha evitato guai ben peggiori a Grosjean.

 

Halo ha salvato Grosjean nell’incidente in Bahrein: cos’è?

Halo è una staffa davanti al casco del pilota, saldata in 3 punti sulla monoposto. Non sono le varie scuderie ad installarlo, ma c’è un modello standard, in uso dal 2018 (testato dal 2015), lo stesso per tutti. Lo ha progettato la Mercedes in origine, realizzato in titanio, è passato dai 6 ai 9 kg di peso e se ne è discusso molto in passato: i piloti lo accusavano di ridurre la visibilità (stesso problema di veri e propri ‘cupolini’ o cupole, sempre rifiutati per lo stesso motivo).

 

Halo, come funziona durante un incidente in Formula 1?

Lo stesso Grosjean ha ammesso di averlo criticato, ma stavolta gli ha salvato la vita. La stessa FIA ha obbligato i piloti a “sopportare” l’Halo: dopo vari studi si è capito che risulta fondamentale per proteggere la testa e il casco del pilota dagli urti. Su 40 incidenti reali, si è visto che aumenta del 17% le possibilità di sopravvivenza di chi guida: impedisce di urtare la barriera, devia oggetti di grandi dimensioni e protegge da detriti di minori dimensioni.