L’attività fisica in Italia è oramai regolata in base al rischio e alle varie zone in cui è divisa la penisola, secondo l’ultimo Dpcm. E le attività sportive? Le possibilità variano molto. Colorazioni differenti corrispondono a limitazioni e rischi differenti, in base a molti elementi in mano al Ministero della Salute e al Governo. Lo sport individuale o di squadra – non quella professionistica, per cui valgono protocolli appositi – sta dunque vivendo un nuovo momento pieno di incognite: cosa si può fare?

La prima risposta, che è fondamentale tenere a mente: dipende dalla colorazione della propria regione. Quel che si può fare in zona arancione – un livello di rischio superiore al giallo – è ben diverso da quel che è lecito in zona rossa. L’attività sportiva sarà dunque limitata a seconda delle criticità del territorio in cui si abita.

Bisogna sempre ricordare che in zona rossa, in Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle D’Aosta,  è vietato ogni spostamento all’interno dell’area, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi. Non ci si può spostare in zone di altro colore (mentre tra zona gialla e zona gialla, per dire, è consentito – nei limiti della prudenza e delle ordinanze regionali – ogni spostamento).

Gli ultimi aggiornamenti parlano di una curva del contagio che, in alcune regioni, fa sorgere qualche previsione leggermente più ottimistica. In Piemonte e in Lombardia dal 3 dicembre si potrebbe tornare in zona arancione, ovvero con un livello di rischio intermedio. Dal 17 dicembre la situazione verrà nuovamente monitorata, per capire se stringere o meno le maglie delle disposizioni in vista del Natale.

Unica eccezione gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute, ma serve l’autocertificazione. E per fare attività sportiva?

 

Dpcm, in zona rossa si può fare sport o attività sportiva?

Partiamo dal livello di rischio maggiore: in zona rossa non solo non ci si può muovere tra i vari comuni, ma neppure fuori dalla loro abitazione. Lo ripetiamo: i vari spostamenti dovranno essere motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute, come già successo durante il lockdown di marzo. 

Ma si può fare sport? La risposta è affermativa: l’attività motoria è consentita, ma solo vicino alla propria casa. Bisogna rispettare la distanza di almeno un metro da altre persone, con l’obbligo delle mascherine.

Si potrà fare sport solo all’aperto e in forma individuale. Dunque si può andare a correre, o in bicicletta, purché vicinissimo alla propria abitazione, da soli, con i dispositivi di protezione.

Bisognerà poi informarsi sulle varie ordinanze regionali: in Emilia Romagna – non ancora zona arancione – si consiglia di correre nella aree verdi o in campagna, mentre non sarà consentito di farlo nel centro città o su strada cittadina.

Anche in Friuli bisogna stare lontano dal centro storico – in generale la zona più attenzionata dalle varie ordinanze – e a Bolzano si può scaricare un’app per capire dove si può fare attività fisica (comunque al massimo entro 1000 metri da casa).

Per quanto riguarda invece le attività che necessitano di luoghi al chiuso, la discriminante la farà la possibilità o meno di allenarsi per competizioni di rilevanza internazionale. Dunque addio palestre – uno dei settori più colpiti – ma ok a chi si sta allenando per competere con la maglia azzurra, ad esempio.

Nei centri sportivi sono sospesi tutti gli eventi e le competizioni organizzate dai vari enti, ma sono invece consentite le competizioni sportive riconosciute di rilevanza nazionale dal Coni e dal Cip. Come oramai è abitudine, le varie competizioni dovranno svolgersi rigorosamente senza pubblico.

Ma chi si sta preparando alle Olimpiadi? Gli allenamenti sono consentiti, in quanto di preparazione alle varie competizioni autorizzate. In questi casi sono consentiti anche gli spostamenti tra le varie regioni.