Calcio, i 10 giocatori più odiati del decennio in Italia
Come si stila una classifica dei 10 giocatori più “odiati” sportivamente del decennio? Quali sono i calciatori che più hanno aizzato sentimenti negativi, hanno fatto scelte molto impopolari e le hanno pagate a suon di fischi, sberleffi o hate speech sui social? Di solito c’entra il calciomercato: per molti giocatori-simbolo cambiare squadra è un peccato capitale agli occhi dei tifosi, li squalifica e li abbassa vertiginosamente nel gradimento. Non sono necessariamente i giocatori più cattivi: spesso hanno fatto scelte molto, ma molto impopolari.
Qualcun altro ha intrecciato robusti bracci di ferro con le società, altri ancora nelle loro autobiografie hanno sparato a zero su tutti, di fatto confermando quello che, prima, era solo un giudizio tecnico. Di recente Giorgio Chiellini, che in campo non risparmia gli attaccanti, ha duramente attaccato Mario Balotelli, scatenando le furiose reazioni di molti appassionati.
La classifica dei 10 giocatori più odiati
- Giorgio Chiellini
- Mauro Icardi
- Leonardo Bonucci
- Stefan de Vrij
- Gonzalo Higuain
- Felipe Melo
- Zlatan Ibrahimovic
- Alessio Cerci
- Mario Balotelli
- Riccardo Montolivo
#1 Giorgio Chiellini
Da molti viene visto come l’intoccabile, icona della Juventus che non viene mai davvero punita. Falli a ripetizioni, interventi-killer, per i suoi detrattori viene sanzionato davvero troppo poco per il tenore medio delle sue partite. Simbolo del potere della Juventus, per quasi tutta Italia: anzi, dello strapotere. Viene fischiato in quasi tutta Italia, in generale contro di lui c’è tutto l’astio che si cova contro l’eterna vincente, la Juventus. Unisce ad una grandissima cattiveria agonistica frasi forti: nell’autobiografia già citata se la prende con Balotelli, e dice di odiare l’Inter. Che è la seconda squadra più tifata d’Italia.
#2 Mauro Icardi
Anche qui c’entra un’autobiografia e il calciomercato, mix perfetto per andare sulle scatole a tantissimi tifosi. Da giovanissimo esce la sua autobiografia: troppo giovane, secondo alcuni, per autocelebrarsi. Non solo: finisce invischiato in una brutta storia con Wanda Nara, che poi diventerà la sua compagna. La separazione tra l’ex modella e il calciatore Maxi Lopez naufraga in una ridda di accuse, frasi al vetriolo e insulti. La foto di Mauro Icardi che, bambino, chiede l’autografo proprio al connazionale fa il giro del mondo: è il simbolo, per molti, di un tradimento della regola antica di non mettersi mai con l’ex dell’amico o del compagno di squadra. Si dice che sia il motivo della scarsa fortuna di Icardi in Nazionale: a Messi non è mai andata giù questa storia. Il suo passaggio dall’Inter al Psg è un’altra telenovela: finisce anche in questo caso malissimo, con Wanda Nara che, tra l’altro, da sua agente in diretta tv si lascia andare ad alcune affermazioni contro i compagni di squadra dell’argentino. Volano di nuovo gli stracci, qualcuno racconta di sfuriate nello spogliatoio epiche.
#3 Leonardo Bonucci
L’altro bianconero DOC è riuscito nell’improbabile impresa di sbagliare clamorosamente il trasferimento e poi rinnegarlo. In cambio della fascia da capitano e di un ruolo di prestigio nel nuovo – poi fallimentare – Milan cinese, Bonucci passa in rossonero dopo anni di fedeltà alla Juventus. Non solo, gli segna pure. Cosa può fare di peggio un giocatore? Ah, certo: tornare alla Juventus con la coda tra le gambe, riuscendo ad inimicarsi anche la tifoseria rossonera. Chapeau.
#4 Stefan de Vrij
Il difensore dell’Inter si è trovato invischiato in una delle classiche storie da fine contratto che lasciano strascichi brutti: l’Inter ha annunciato la sua firma in piena corsa Champions proprio contro la sua ex squadra, la Lazio. Un timing esplosivo, a maggior ragione perché l’ultima giornata, decisiva, contrappone proprio Lazio ed Inter. Il resto è storia: de Vrij gioca, ma si macchia di una scivolata in area che concede un penalty all’Inter. Non ha più giocato all’Olimpico contro la Lazio fino a questa stagione: ed ogni volta, ad ogni tocco di palla, è stato subissato di fischi. I tifosi della Lazio non l’hanno presa benissimo, ed il tempo non è bastato a lenire la ferita.
#5 Gonzalo Higuain
Anche in questo caso, c’è lo zampino del calciomercato: il suo passaggio dal Napoli alla Juventus è stato visto come un tradimento dalla tifoseria azzurra, preludio del nuovo strappo, con l’arrivo sulla panchina bianconera dell’ex artefice della scalata al Palazzo, Maurizio Sarri. Higuain si è preso fischi ed insulti, lo hanno tolto dal Presepe e il suo arrivo alla Juve non è mai stato digerito. Di recente, è andato storto anche ad alcuni tifosi bianconeri: alcuni suoi “mal di pancia” non sono stati graditi.
#6 Felipe Melo
Per Felipe Melo non è solo il mercato galeotto: certo passare dalla Fiorentina agli odiati rivali bianconeri è già un peccato capitale per un tifoso, ma in generale crediamo che qui c’entri molto anche lo stile di gioco a dir poco rissoso del centrocampista brasiliano, molto duro negli interventi, spesso attenzionato da arbitri e tifosi. Chiellini sinteticamente lo definisce così: “Uno anche peggiore era Felipe Melo: il peggio del peggio. Non sopporto gli irrispettosi, quelli che vogliono essere sempre il contrario degli altri. Con lui si rischiava sempre la rissa. Lo dissi anche ai dirigenti: è una mela marcia”.
#7 Zlatan Ibrahimovic
Un altro campione immenso, che però ha cambiato troppe squadre per stare simpatico a tutti. Sempre sopra le righe, tra dichiarazioni molto egocentriche e autobiografia al vetriolo, Ibra in Italia ha giocato con Inter, Milan e Juventus: tutti i principali, e non si è mai dato pensiero nel trattare male i club rivali. Al Barcellona ha lasciato un ricordo pessimo, in generale gli vengono perdonati i deliri di onnipotenza solo dai suoi tifosi, e da quelli delle squadre in cui non ha giocato, o contro cui non ha segnato di recente.
#8 Alessio Cerci
L’esterno ex Torino all’Atletico Madrid viene ricordato per un noto video in cui non riesce a saltare gli ostacoli in allenamento, in generale dando una brutta immagine di indolenza e scarsa facilità di adattamento. In molti hanno una brutta opinione di lui: si passa dall’acrimonia dei tifosi di Toro e Fiorentina, al dileggio di quelli spagnoli, non lo risparmia nessuno. Da Torino, forse la piazza in cui si è espresso meglio, ha pensato bene di andare via lasciando che la sua ragazza scrivesse “Ce ne andiamo nel calcio che conta”. Risultato: è tornato al Torino, e lo hanno accolto con un certo astio e uno striscione: “Bentornato nel calcio che non conta nulla”.
#9 Mario Balotelli
Su Balotelli c’è sempre stato un mix di rancore per il suo talento immenso ma spesso espresso a sprazzi, alcuni suoi atteggiamenti indisponenti, certe sue provocazioni, un malcelato razzismo e antipatie generalizzate. I tifosi della Roma ricorderanno il calcione che Totti gli dedicò ai tempi dell’Inter, Chiellini ne parla malissimo nel suo libro, tanto da dover inscenare una riappacificazione, Cellino di recente lo ha quasi salutato dal Brescia – sua squadra attuale – con parole amare. Dovunque vada provoca sentimenti forti: purtroppo va sottolineato come, molto spesso, oltre alle antipatie c’è un forte substrato di razzismo deprecabile e da condannare sempre. Che per qualcuno ha condizionato la sua carriera.
#10 Riccardo Montolivo
Al Milan forse è andato bene al primo anno, poi ce ne sono stati altri 6 di decadenza, corrispondenti poi alla stessa discesa agli inferi del club rossonero, che non è più riuscito a replicare i fasti di Berlusconi, ma piano piano è diventato un club di seconda fascia in Serie A. Con tutta l’ira dei tifosi per i progetti tecnici fallimentari. Tutto questo non è colpa di Riccardo Montolivo, ma in qualche modo inspiegabile ne è diventato l’icona. Finisce la carriera dicendo: “Condannato a smettere”. Sintesi ineccepibile di un malumore generalizzato nei suoi confronti, a volte anche al di là delle sue prestazioni.