Brescia, caos Balotelli: licenziamento e allenamenti, ecco cosa succede
Continua lo scontro tra Balotelli e il Brescia: la storia d’amore tra l’attaccante classe 1990 e il suo primo club sembra già ai titoli di coda dopo neanche una stagione. Questa quarantena ha sancito la rottura totale tra società e giocatore, tra dubbi del club sulla sua forma fisica, presunti allenamenti saltati e licenziamenti. Una nuova bufera per Balotelli, che ora ha di nuovo i riflettori puntati addosso.
Balotelli-Brescia, che caos! Gli episodi della rottura tra club e giocatore
Sembra una serie tv: la situazione è peggiorata episodio dopo episodio, con il Brescia e Balotelli che si sono allontanati sempre di più fino a questa mattina, quando il giocatore non è stato accolto dal centro sportivo. Ma procediamo con ordine.
Episodio 1: La (presunta) pessima forma fisica e il ritardo agli allenamenti
Secondo alcune fonti, già durante la quarantena Balotelli non era apparso al top: l’attaccante appariva svogliato durante gli allenamenti online, e alla ripresa degli allenamenti la sua forma fisica non era ottimale. Il giocatore, inoltre, non si è presentato alla prima seduta a causa di un problema gastrointestinale. Secondo il Brescia, però, l’attaccante aveva semplicemente disertato la prima seduta senza avvertire nessuno.
Episodio 2: Le parole di Cellino
Le parole di Cellino hanno gettato benzina sul fuoco. Il presidente del Brescia ha definito “un errore” l’ingaggio di Balotelli: “Il problema è che non si presenta agli allenamenti, non sembra interessato al futuro del club […] Credevo che portarlo a Brescia, la sua città, lo avrebbe stimolato e spinto ad impegnarsi molto. Dall’altra parte penso anche sia stato gestito male dall’allenatore precedente”.
Episodio 3: Il licenziamento
Eravamo rimasti ai mancati allenamenti: proprio questa è la causa scatenante della proposta di risoluzione del contratto che il Brescia ha inviato al giocatore. Balotelli, da parte sua, l’ha respinta, così il club ha avviato le pratiche per il licenziamento per giusta causa. Il giocatore comunque si fa forte di quel certificato medico e potrebbe rispondere accusando il club di mobbing.
Episodio 4: Le porta del centro di allenamento chiusa
L’ultimo episodio c’è stato questa mattina: il giocatore si è presentato al centro di allenamento del Brescia prima delle 9:00 ma un addetto del club non lo ha fatto entrare. Alla base di questa “chiusura” ci sono ragioni burocratiche: l’attaccante ieri sera alle 21:30 avrebbe inviato un certificato di guarigione, troppo tardi però per comunicarlo all’Inps. Per questo il centro sportivo, come riporta la Gazzetta, non era agibile per il giocatore, che in caso di infortunio “non sarebbe stato coperto”.
L’ennesimo episodio di una storia intricata, con il club e la società che continuano a scontrarsi. Si arriverà al chiarimento oppure è ormai troppo tardi per ricomporre i cocci? Lo scopriremo nel prossimo episodio…