Algoritmo Serie A: cos’è, come funziona e quando verrà utilizzato
AGGIORNAMENTO: dal Consiglio Federale è emerso che, in caso di mancata ripartenza del campionato, la Serie A potrà essere decisa con playoff e playout. Se invece dovesse arrivare un’interruzione dopo la ripresa, entrerebbe in gioco l’algoritmo.
La Serie A riparte, ma non sa se finisce: il sistema calcio italiano spera di scongiurare un nuovo stop, ma al momento questa ipotesi non può essere esclusa. E per questo si cercano valide alternative per porre fine alla stagione. Tra queste c’è anche il famoso algoritmo: la Serie A può essere decisa matematicamente attraverso l’utilizzo di una formula specifica.
Serie A, ecco l’algoritmo: come funziona
Partiamo dalla formula matematica, che come riportato da Sky Sport è la seguente:
Pt(x) + [(mpc t(x) x c t(z-x)) +(mpf t(x) x f t(z-x))]
La prima voce Pt(x) riguarda i punti in classifica, entrando nella parentesi quadra invece troviamo i seguenti fattori: mpc t(x) è la media punti in casa, c t(z-x) invece indica il numero di gare ancora da giocare in casa; dall’altra parte, mpf t(x) sta per media punti in trasferta, mentre f t (z-x) sono le partite fuori casa ancora da disputare.
Una delle critiche che viene mossa a questo sistema per determinare la classifica finale è che “sposta poco” rispetto alla classifica attuale. Anche se può sembrare una semplice proiezione dei punti attuali, però, in realtà l’algoritmo in questione serve a risolvere determinati casi spinosi che potrebbero verificarsi: in caso di arrivo a pari punti, infatti, grazie all’algoritmo si potrà determinare quale squadra arriverà sopra all’altra nel caso in cui le stesse non abbiano disputato entrambi gli scontri diretti.
Le alternative
In ballo, comunque, secondo quanto riportato da Repubblica ci sarebbero almeno quattro alternative all’algoritmo in questione, da applicare in caso di stop:
· Nessuna retrocessione: la Serie A l’anno prossimo sarebbe quindi a 23 squadre, contando anche le promosse dalla B. Ma il calendario sarebbe difficile da organizzare: troppi incontri, considerando anche che il prossimo campionato non partirà prima di settembre;
· Nessuna retrocessione e nessuna promozione: tutto resterebbe così, ma ovviamente la Serie B non è d’accordo con questo sistema che penalizzerebbe le prime in classifica del campionato cadetto;
· Algoritmo anche per le retrocessioni, senza scudetto: in questo modo si saprebbe con certezza chi sale e chi scende, ma lo scudetto non verrebbe assegnato. Restano salvi premi e qualificazioni in Champions;
· Algoritmo e possibilità per la Lega di decidere sullo scudetto: così la FIGC sostanzialmente “se ne laverebbe le mani” e terrebbe la soluzione matematica solo per promozioni e retrocessione, senza pronunciarsi sullo scudetto. A quel punto la decisione resterebbe in capo alla Lega Calcio e ai singoli club, che potrebbero accettare il verdetto dell’algoritmo oppure no.