La classifica dei Mondiali di basket vinti
La FIBA World Cup 2023, il campionato del mondo di pallacanestro, ha incoronato la Germania. La nazionale teutonica, a sorpresa, è riuscita a imporsi nel torneo disputatosi in Asia, tra Filippine, Giappone, Indonesia, ottenendo il primo successo della sua storia. Un risultato destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva degli appassionati di basket. I grandi sconfitti sono gli Stati Uniti, nazione regina di questo sport, nonché detentrice del maggior numero di Mondiali vinti. Tuttavia, al vertice di questa classifica, non sono soli. Andiamo a scoprire la classifica delle squadre più vincenti ai Campionati del Mondo di Pallacanestro.
Classifica nazionali più vincenti ai Mondiali di Pallacanestro
- Stati Uniti 5 vittorie (tre secondi posti e tre terzi posti)
- Jugoslavia 5 vittorie (tre secondi posti e due terzi posti)
- Unione Sovietica 3 vittorie
- Brasile 2 vittorie
- Spagna 2 vittorie
- Argentina 1 vittoria
- Germania 1 vittoria
Stati Uniti: la regina della pallacanestro, ma non nei Mondiali
Gli Stati Uniti sono al comando della classifica delle squadre più vincenti ai Mondiali, ma sorprende il fatto che su diciannove edizioni della rassegna, abbiano vinto in cinque occasioni. In realtà, fino al 1990, la federazione ha sempre puntato sui giocatori collegiali e non sulle stelle NBA, e questo ha inevitabilmente livellato a ribasso il valore delle squadre.
Il punto di svolta va ritrovato nelle Olimpiadi del 1992, quando gli Stati Uniti schierarono il cosiddetto Dream Team, con tutti i migliori giocatori convocati in nazionale. Da allora lo USA Team, come viene chiamato, ha aperto le proprie porte ai cestisti di prima fascia, malgrado le superstar abbiano sempre avuto una predilezione per i Giochi Olimpici. Nella storia recente dei Mondiali, infatti, abbiamo visto squadre forti, ma raramente i più forti. Ciò gli ha permesso di conquistare i titoli nel 1994, nel 2010 e nel 2014 (oltre a quelli centrati nel 1954 e nel 1986 con i collegiali), ma anche di incappare in cocenti sconfitte che hanno scatenato le critiche della stampa locale.
Non ultima la debacle di questi ultimi mondiali. USA Team aveva schierato una squadra di talenti, ma senza le grandi stelle NBA rimaste al riposo. Malgrado tanti cestisti di grande prospettiva, a partire da Paolo Banchero, fresco di ‘rifiuto’ all’Italia e vincitore del premio di Rookie of the Year. Dopo un buon inizio, il cammino Mondiale si è fatto più duro ed è arrivata prima la sconfitta ininfluente con la Lituania e poi l’eliminazione in semifinale con la Germania, coronata con il ko contro il Canada nella finale per il terzo e quarto posto. L’unico picco della nazionale statunitense in questi mondiali, nostro malgrado, è stato contro l’Italia ai quarti di finale, in una partita dominata in lungo e largo.
Jugoslavia: i tanti successi di una storia travagliata
I paesi balcanici sono da sempre fucina di grandi talenti della pallacanestro. Si pensi, non ultimo, a Nikola Jokic, stella dei Denver Nuggets e fresco vincitore del titolo NBA. Una storia decennale per un Paese che, scosso da continue tensioni politiche, si è regalato spesso belle soddisfazioni sui parquet di tutto il mondo.
Ai tempi della ex Jugoslavia sono arrivati tre titoli mondiali, nel 1970, nel 1978 e nel 1990 insieme a un super Drazen Petrovic, seguiti dai successi nel 1998 e nel 2002. Tra questi tanti piazzamenti e imprese storiche, anche ai danni degli Stati Uniti.
I giganti del passato e del presente: Unione Sovietica e Spagna
Ai tempi della guerra fredda il dualismo tra Stati Uniti e Unione Sovietica si è riproposto anche sul campo. La nazionale sovietica, a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80 è stata tra le più competitive anche nella pallacanestro e in questo periodo vinse ben tre mondiali, l’ultimo dei quali a Cali in Colombia, nel 1982. Un’edizione storica che si concluse con una finale proprio contro gli americani, vinta per 95 a 94. In quella squadra giocava un giovane Arvydas Sabonis, destinato negli anni ‘90 a diventare una stella NBA.
Più recente l’epopea della Spagna che ha vissuto negli anni 2000 un’epoca decisamente florida per la pallacanestro, trascinata dal talento di Pau Gasol. Due titoli mondiali, nel 2006 e nel 2019, ma anche tanti risultati prestigiosi per una scuola cresciuta tanto in epoca moderna.
Le fatiche italiane e l’exploit tedesco
Il bilancio degli italiani in questa classifica è piuttosto scarno. Nessuna medaglia e solamente due quarti posti nel 1970 e nel 1978. Il movimento azzurro, malgrado nel corso degli anni abbia prodotto buoni talenti, non è mai riuscito arrivare ai vertici e anche quest’anno, dopo un buon inizio, è arrivata la pesante sconfitta contro gli Stati Uniti.
Dall’altra parte c’è una Germania che ha fatto scuola. La svolta per i tedeschi è legata all’avvento di Dirk Nowitzki, stella della NBA, che ha fatto da apripista per un movimento che, fino a pochi anni fa, non si era mai distinto per risultati importanti. Lavoro sui giovani, crescita delle squadre nazionali, programmazione e, naturalmente, talento: gli ingredienti di una ricetta che, nel giro di poco, hanno portato la Germania in vetta al mondo della pallacanestro.