Il Flu Game di Michael Jordan: storia e video
In una notte di giugno del 1997, a Salt Lake City, è andata in scena una delle dimostrazioni di forza e superiorità atletica più importanti della storia dello sport. Nel palazzetto degli Utah Jazz, durante Gara 5 delle NBA Finals, Michael Jordan ha regalato agli spettatori presenti dal vivo una performance divenuta poi leggendaria: un simbolo della volontà umana che, nonostante le difficoltà fisiche, permette di raggiungere ciò che si desidera. Questo è il racconto del Flu Game, l’iconica partita di MJ che ha poi aiutato i Chicago Bulls a vincere il loro quinto anello.
Michael Jordan e il Flu Game contro gli Utah Jazz
NBA Finals 1997, si arriva a Gara 5 con Chicago Bulls e Utah Jazz che pareggiano 2-2 nella serie. In questi casi, si sa, la quinta gara può diventare fondamentale: chi vince avrà poi il match point garantito nella partita successiva. A Salt Lake City ci credono: i Jazz di Karl Malone e John Stockton possono finalmente vincere il primo anello della loro storia. Una convinzione nata dai due successi ottenuti nei giorni precedenti, ma anche da una notizia che inizia a circolare nell’aria a poche ore dalla palla a due: Michael Jordan non sta bene.
Le voci vengono confermate quando i Chicago Bulls raggiungono il palazzetto degli Jazz: Jordan è pallido, si regge a malapena in piedi. Eppure, gioca. Phil Jackson lo schiera titolare e lo lascerà sul parquet per ben 44 minuti. MJ sta male, è evidente, ha lo sguardo perso nel nulla e nei time-out cerca di tirarsi su con dei sali minerali o mettendosi una sacca del ghiaccio sulla testa. È iconica l’immagine che lo vede appoggiarsi alle di spalle Scottie Pippen in un momento di pausa per sorreggersi, ma ciò che resterà nella leggenda sarà la sua prestazione effettuata in quelle condizioni.
I Chicago Bulls vinceranno 90-88 una Gara 5 decisiva, che poi gli permetterà di chiudere le Finals in Gara 6 portando la serie sul 4-2. Michael Jordan terminerà la sfida con 38 punti realizzati e una performance sovrumana: un trionfo atletico, in cui è stato dimostrato che la forza interiore può superare anche le più gravi avversità fisiche. Fu come se mise il pilota automatico quando scendeva sul parquet, dove giocava al massimo delle proprie energie nonostante una forte disidratazione che lo aveva accompagnato nelle ore precedenti. All’interno del Delta Center disputò una gara leggendaria che, per l’appunto, è passata alla storia con l’appellativo di Flu Game: la partita dell’influenza. Anche se, in realtà, di influenza non si è realmente trattato.
La storia dietro al Flu Game: l’intossicazione alimentare di Michael Jordan
Facciamo un passo indietro e torniamo alla notte prima di quell’iconica serata di Michael Jordan. Perché è nell’albergo in cui alloggiavano i Chicago Bulls che ha preso origine il Flu Game. Sì, perché la sera prima di Gara 5 delle NBA Finals 1997, MJ ha una voglia da soddisfare: vuole mangiare una pizza. I racconti dicono che fu l’unico a ordinarla e che lo staff dei Bulls, quando andò nella hall a ritirarla, si ritrovò di fronte a 5 fattorini. Così tante persone per una sola pizza? Sospettoso.
Jordan mangia la pizza e va a dormire. Verso le 3 del mattino, però, chiama il preparatore atletico Tim Grover e gli comunica: “Sto morendo”. Lo staff dei Bulls corre nella stanza di Michael e in poco tempo capisce una cosa: quella è un’intossicazione alimentare. Il cestista perde tantissimi liquidi, sta così male che Phil Jackson non vuole neanche farlo scendere in campo. Ma il giorno dopo si gioca Gara 5, Jordan non ci pensa nemmeno a rinunciare a una sfida del genere. Lui scende in campo, scrive la storia e dà l’ennesima prova di essere un clutch player inimitabile.
Fuori dal campo, intanto, si continua a pensare a quella notte: secondo Grover stesso, infatti, quella pizza fu manipolata da qualche tifoso dei Jazz, anche se poi tutto ciò non verrà mai accertato realmente. L’unica cosa certa di questa partita, chiamata The Flu Game, è che avrebbe dovuto essere chiamata The Poisoned Game. Ma poco importa, la storia è stata comunque scritta.