Serie A 2023/24, il pagellone della stagione: i promossi e bocciati
Si è conclusa un’altra stagione di Serie A: chi ha sorpreso e chi ha deluso? Lo Scudetto dell’Inter da un certo momento in poi non è stato più in dubbio, i nerazzurri hanno accelerato ad inizio anno e vengono dunque promossi a pieni voti. Giudizi altissimi anche per Atalanta e Bologna, bocciature per le retrocesse (ovviamente) e anche per il Napoli. Appena sufficiente il Milan. E le altre?
Il pagellone della Serie A 2023/2024
ATALANTA – La stagione che s’è appena conclusa mostra – più che mai – il capolavoro fatto dalla famiglia Percassi negli anni. Qualificazione in Champions e la storica vittoria dell’Europa League. Tutto ciò mantenendo i bilanci in utile, valorizzando i giovani e rendendosi protagonista di un mercato sempre intelligente e strategico. Il ciclo Gasperini era tutt’altro che già terminato. VOTO 9
BOLOGNA – Una stagione praticamente perfetta, portata avanti con la migliore guida che si potesse sperare: Thiago Motta. Qualificazione in Champions e tanti talenti che si sono messi in mostra in maglia rossoblù. La svolta di Sartori come direttore sportivo, un allenatore che ha saputo valorizzare l’intero gruppo. Finalmente è “esploso” il progetto Bologna. VOTO 8,5
CAGLIARI – Salvezza preziosa e la consueta impresa di Claudio Ranieri. La stagione è stata sofferta, ma i rossoblù hanno saputo vincere le gare che contavano, e che gli hanno consentito di festeggiare la permanenza in Serie A con un turno d’anticipo. Quando il tecnico s’è messo in discussione, la squadra l’ha trattenuto, prendendosi le proprie responsabilità. Lì è giunta la svolta, soprattutto mentale. Il resto è storia. VOTO 7
EMPOLI – Una salvezza miracolosa e preziosissima, conquistata all’ultimo minuto di recupero dell’ultima giornata di Serie A. Tanti errori commessi nel corso dell’anno, numerose le “mancanze”, a partire dai pochi gol siglati. Ma la permanenza in A è un obiettivo da festeggiare, e che porta ancora una volta la firma di Davide Nicola. VOTO 6
FIORENTINA – In campionato si poteva senz’altro fare qualcosa di più. La viola si è certamente tolta delle belle soddisfazioni – soprattutto in Europa, in virtù della finale di Conference League conquistata – ma, nonostante le continue aspettative, la squadra di Italiano è ancora una volta dal giro delle grandi. Il voto è poco sopra la sufficienza, ma tutto cambierebbe se si tornasse a Firenze con la Coppa. VOTO 6,5
FROSINONE – Continua l’ascensore del Frosinone. Mai una salvezza in Serie A: ogni volta che sale, poi riscende. Questa volta, però, l’amarezza è ancora maggiore: questa volta l’epilogo è stato folle. Gioca meglio dell’Udinese nell’ultima giornata di campionato, ma va sotto e non riesce a recuperare. La sconfitta della Roma contro l’Empoli fa il resto. Le lacrime di Di Francesco dicono tutto: c’è ancora tanto da fare. VOTO 5
GENOA – La società ha acquistato i giocatori giusti, confermando un allenatore come Gilardino che aveva fatto già bene nella passata stagione, riportando il Genoa in A. E anche nel massimo campionato italiano, l’ex bomber ha fatto bene, chiudendo con un tranquillo undicesimo posto. Non ha regalato nulla neanche in finale di campionato, onorando la maglia e migliorando il proprio score. VOTO 6,5
HELLAS VERONA – A metà stagione era andato tutto in frantumi. La squadra era stata smantellata, i migliori erano stati venduti. Ma il Verona si è ricostruito in corsa, conquistando la salvezza con un turno d’anticipo. Baroni, col suo vice Del Rossi, ha fatto un secondo miracolo dopo quello sulla panchina del Lecce. I fatti – e il risultato – gli hanno dato ragione sul lavoro svolto. VOTO 7
INTER – Una macchina da guerra. I cambi estivi potevano far pensare a un’involuzione della rosa. Tutt’altro. Marotta, Ausilio e Inzaghi hanno migliorato, risparmiando. L’allenatore ha valorizzato squadra e ambiente, chiudendo la stagione con la seconda stella. La vittoria dello scudetto l’ha ufficializzata con tante settimane d’anticipo, ma già da mesi prima della fine del campionato non c’erano dubbi su chi sarebbe stata la prima della classe. Il voto non è 10 perché l’eliminazione – precoce e un po’ ingenua – dalla Champions. VOTO 9
JUVENTUS – Alla fine, paradossalmente, non è andata così male. La Juventus torna in Champions senza fare gli straordinari e alza al cielo la Coppa Italia, battendo l’Atalanta. Il finale di Allegri, lo sfogo e l’esonero con effetto immediato, è forse il peggiore che ci si potesse attendere. Adesso la squadra è destinata a essere rivoluzione, a partire dall’arrivo – più che probabile – di Thiago Motta e al via del vero ciclo Giuntoli. VOTO 6
LAZIO - Questa Lazio doveva fare di più. Un buon cammino in Champions, pessimo in campionato. La (quasi) sufficienza arriva solo grazie agli ottavi di finale in Europa. Il campionato è stato mediocre: calciatore svogliati e poco motivati. Sarri ha avuto la sensazione di non poter più intervenire e ha rassegnato le dimissioni. Grazie a Tudor è giunta, perlomeno, la qualificazione in Europa League per la prossima stagione. VOTO 5,5
LECCE – Un altro capolavoro del Lecce che, con tante scommesse e calciatori sconosciuti, conquista la salvezza senza rischiare nel finale. Grande girone d’andata di D’Aversa, ottimo finale di Gotti. Nel mezzo, i giallorossi si erano un po’ persi, ritrovando in tempi brevi la retta via. Corvino lavora per costruire una squadra all’altezza, Sticchi Damiani investe su strutture e stadio. VOTO 6,5
MILAN – Troppe battute d’arresto e squadra mai in corsa per lo scudetto. Il secondo posto del Milan è comunque un buon risultato, ma l’ultimo campionato conferma la conclusione del ciclo Pioli. Il percorso nelle coppe è stato pessimo: la Champions prima, l’Europa League dopo sono le vere macchie della stagione. Il futuro è un punto di domanda: Fonseca è una scommessa che sembra entusiasmare in pochi. VOTO 6
MONZA – Gran lavoro di Palladino nonostante un budget inferiore rispetto all’anno precedente: la salvezza del Monza era tutt’altro che scontata, è stata ampiamente raggiunta – i brianzoli hanno chiuso addirittura al dodicesimo posto. Tanti calciatori si sono messi in mostra – Colpani tra tutti -, in estate non si esclude una vera e propria rivoluzione all’interno dell’organico. VOTO 6
NAPOLI – Peggio di così, non avrebbe potuto fare. Il Napoli, nell’anno dello scudetto, chiude al decimo posto e fuori dall’Europa. Prima Garcia, poi Mazzari, infine Calzona: il rendimento degli azzurri non è mai migliorato. Ora si appresta al mercato con le probabili partenze di Osimhen e Kvaratskhelia ma, soprattutto, con il possibile arrivo in panchina di Conte, l’uomo giusto per la svolta. VOTO 4
ROMA – La Roma non va con Mourinho, torna a sorridere con De Rossi, l’allenatore da cui si può ripartire - con maggior serenità - il prossimo anno. Chiude guadagnando la qualificazione in Europa League. Poche soddisfazioni in Serie A, di più in Europa dove arriva in semifinale per poi essere eliminata dal Leverkusen di Xabi Alonso. VOTO 5,5
SALERNITANA – La stagione della Salernitana, che riabbraccia la Serie B, è un vero disastro. Non cambia nulla con la staffetta in panchina Inzaghi-Colantuono, la retrocessione è una certezza già a metà campionato. Società e squadra: le responsabilità sono di tutti. VOTO 3
TORINO – La stagione è positiva, si sono intravisti segnali di vero Torino anche se, se si vuole pensare di poter diventare la nuova Atalanta o replicare la stagione del Bologna, serviranno rinforzi mirati e maggiori investimenti per alzare l’asticella. Rimane il sogno di poter centrale la Conference League in caso di vittoria da parte della Fiorentina. VOTO 6
UDINESE – Mai negli ultimi trent’anni ha rischiato in questo modo la Serie B. La salvezza arriva in maniera assurda, nell’ultimo turno di campionato, vincendo contro il Frosinone che scende in cadetteria. Alla fine – guidata da Cannavaro – strappa la trentesima partecipazione in Serie A. Ma dal prossimo anno va cambiato tutto. VOTO 5