La rivalità tra Juve ed Inter è leggendaria. Pochi chilometri tra Torino e Milano, decine di anni di rivalità a tenere acceso il fuoco della goliardia, anche oltrepassando il limite del politicamente corretto: i veleni tra Inter e Juventus non riguardano solo il campo, ma anche Scudetti revocati, striscioni, fallacci, Calciopoli.

 

Rivalità Juventus-Inter: anni di veleni tra campo e mercato 

Abbiamo cercato di selezionare 5 principali motivi di rivalità tra Juventus ed Inter

Ronaldo contro Iuliano – Quella data è destinata ad entrare nella leggenda: il corpo del difensore della Juventus Mark Iuliano che diventa ostacolo per l’imprendibile Ronaldo. Il 27 aprile 1998 entrò nella storia: l’arbitro Ceccherini non diede calcio di rigore, aprendo una saga di polemiche praticamente infinite, arrivate fino ai giorni nostri. Forse l’immagine simbolo della rivalità tra Juventus ed Inter. 

5 maggio 2002 – Una delle date più dure per i tifosi nerazzurri: la pazza Inter non riesce ad ottenere i 3 punti sul campo della Lazio, in un Olimpico che aspetta solo la vittoria di Ronaldo e compagni, anche grazie al gemellaggio delle tifoserie. La doppietta di Karel Poborsky infrange i sogni di gloria nerazzurri, regalando uno Scudetto insperato alla Vecchia Signora. 

Rivalità post-Calciopoli – Fino all’estate 2006 solo Inter e Juventus non avevamo mai subito l’onta della Serie B: con le sentenze di Calciopoli la Vecchia Signora viene retrocessa, le vengono tolti gli Scudetti e vengono assegnati proprio ai nerazzurri. Una delle pagine più nere del calcio italiano diventa nuovo capitolo di sfottò, veleni, lunghi strascichi e sfiducia arbitrale. 

Calciomercato di fuoco – Sono pochi, pochissimi gli intrecci di mercato tra Juventus e Inter, forse proprio per l’accesa rivalità. Cannavaro è stato uno dei giocatori a fare la spola, insieme a Vieira ed Ibrahimovic. C’è chi ha detto no: Platini e Nedved rifiutarono la corte nerazzurra, di recente lo scambio Vucinic-Guarin venne bloccato da una specie di sollevazione popolare, dettata da rivalità e veleni. 

Le parole al veleno – A colpi di fioretto, e di mannaia. Non solo sul campo (da Figo a Nedved, passando per il pugno di Montero a Di Biagio) ma anche nelle dichiarazioni a mezzo stampa. Citiamo solo qualche lampante esempio, come la frase dell’avv. Prisco, noto tifoso interista: “La Juventus è una malattia che la gente si trascina dall’infanzia. Quando stringo la mano a un milanista la lavo, quando la stringo a uno juventino conto le dita”. E per le rime rispose Gianni Agnelli, che così parla di Ernesto Pellegrini, che ha appena acquistato il club nerazzurro: “Ormai in Italia non c’è più ritegno se anche il mio cuoco può comprare una squadra di calcio”.