6 maggio 1954. Una giornata storica per l’atletica, in particolare in Gran Bretagna. Il giorno in cui Roger Bannister riuscì ad abbattere il muro dei 4 minuti su un miglio (1,609 chilometri). Un record entrato nella leggenda del mezzofondo, realizzato da un uomo che, dentro e fuori dalla pista di atletica, è riuscito a fare grandi cose. Nel suo palmares, infatti, non figurano risultati eccezionali anche a livello internazionale; tuttavia, il suo contributo è stato fondamentale per il mondo dello sport e tutt’ora, specialmente in terra britannica, è ricordato come uno dei più grandi di sempre. Andiamo allora a conoscere la storia di Roger Bannister.

 

 

La storia di Roger Bannister: da atleta a medico

 

 

Roger Bannister nasce ad Harrow, il 29 marzo 1929. La sua famiglia, della working class inglese, viveva al nord di Londra da qualche anno e aveva origini nella zona del Lancashire. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, la famiglia Bannister si trasferì a Bath ed è qui che Roger iniziò a scoprire il proprio talento nella corsa. Mentre studiava alla City of Bath Boys School, infatti, si mise in luce nelle gare di cross-country, vincendo per tre edizioni consecutive. Primato mai realizzato in passato. Quelli, tuttavia, non furono anni semplici per la famiglia Bannister, la cui casa fu seriamente danneggiata da un bombardamento a Bath. 

 

Nel 1944 tornarono a Londra e Roger si preparava ad andare all’università. Accettando un consiglio dal suo tutor ed ex-olimpionico Robert Howland, attese un anno in più per poter accedere al corso di Medicina all’Exeter College a Oxford. Qui iniziò il suo duplice percorso: da una parte aspirante neurologo, dall’altra giovane talento del mezzofondo.

 

 

La carriera da atleta di Bannister

 

 

Dopo aver mostrato il suo talento nel cross-country, Roger Bannister iniziò ad appassionarsi alla corsa su pista, affascinato dalla sfida al Record del miglio. Iniziò ad allenarsi a 17 anni, mettendo subito in mostra una buona tenuta sulla distanza. A stimolarlo ulteriormente, poi, furono le Olimpiadi del 1948: seguendole da appassionato, si pose l’obiettivo di essere presente 4 anni dopo. Settimana dopo settimana, i suoi tempi sul miglio si abbassarono e, contestualmente, arrivarono successi importanti a livello nazionale. 

 

Bannister iniziò a dedicarsi anche ai 1500 metri, perseguendo il sogno a cinque cerchi. Qui, tuttavia, dovette scontrarsi con avversari di caratura mondiale. Nel 1951 subì una cocente sconfitta dallo slavo Andrija Otenhajmer, evento che segnò un punto di svolta nella sua carriera. In questa fase, si stava specializzando in neurologia al St Mary’s Hospital di Londra e aveva la possibilità di allenarsi al Paddington Recreation Ground. 

Nel 1952 partecipò alle Olimpiadi di Helsinki, nei 1500 metri. Le prestazioni in avvicinamento lasciavano presagire la possibilità di ottenere un gran risultato. La finale, tuttavia, fu di altissimo livello e tirata fino all’ultimo metro. 

 

Vinse il lussemburghese Josy Barthel con il tempo di 3’45” e 28, con Roger Bannister che fu costretto ad accontentarsi del quarto posto, ma con il tempo di 3’46” che fu record britannico di specialità. Una delusione, che però permise a Bannister di focalizzarsi sul passo successivo: da quel momento il mirino era puntato sul record del miglio

 

 

Il record del miglio di Roger Bannister

 

 

Tra gli studiosi dell’epoca, c’era la convinzione che fosse fisiologicamente impossibile percorrere un miglio in meno di 4 minuti. La gara del miglio in Gran Bretagna era molto sentita e, fino al 6 maggio 1954, il record di 4’01”4 realizzato da Gunder Haegg sembrava inattaccabile. Tuttavia, le cose cambiarono grazie a Roger Bannister. Questi, da uomo di scienza quale era, riteneva che ci fosse la possibilità di andare oltre. Quel giorno, malgrado delle condizioni climatiche non ottimali, aveva preparato tutto il necessario per fare la storia, adottando anche degli accorgimenti alle scarpe da corsa. 

La gara fu tirata, ma ben gestita. Si correva a Oxford e, come da tradizione, erano accorsi un gran numero di appassionati. Bannister tagliò il traguardo per primo, stanco dopo aver dato tutto quel che aveva nelle gambe. Il cronista annunciò il tempo, 3 minuti, 59 secondi e 4 decimi. Il boato della folla fu assordante, tanto da sovrastare il cronista. Finalmente il muro dei 4 minuti era stato abbattuto. 

 

 

 

 

Il passaggio alla medicina: il futuro da neurologo 

 

 

Roger Bannister fu travolto da un’ondata di popolarità dopo il record del miglio. Ricevette i complimenti da Winston Churchill e da John Fitzgerald Kennedy, ma la sua carriera da atleta volgeva al termine. Il 1954 fu, infatti, l’apice ma anche la conclusione della sua attività in pista. Poche settimane dopo, il suo record del miglio fu abbattuto dall’australiano John Landy, che concluse in 3’58”. I due si trovarono faccia a faccia ai Giochi del Commonwealth a Vancouver e qui Bannister riuscì a prendersi la rivincita, senza tuttavia migliorare il primato. Il mezzofondista britannico quell’anno vinse anche l’oro nei 1500 metri agli Europei di Berna.

 

Al termine della stagione, annunciò il ritiro per dedicarsi pienamente nella sua attività di neurologo. Diede un gran contributo con le sue ricerche che portarono a delle pubblicazioni importanti. Non è un caso che, negli anni a venire, Bannister abbia sempre voluto porre l’accento su quanto fatto in campo medico, piuttosto che in campo sportivo. Padre di quattro figli, Roger Bannister morì all’età di 88 anni, il 3 marzo del 2018. Negli ultimi anni le sue condizioni erano peggiorate, dopo la diagnosi del morbo di Parkinson.