Il ciclismo è il secondo sport più praticato in Italia dopo il calcio e spesso è stato anche il più seguito dal pubblico, che di volta in volta si è affezionato a un campione da tifare e sostenere nelle salite o nelle volate più difficili. Nella storia del ciclismo italiano ci sono stati tantissimi campioni ammirati in tutto il mondo, ma quali sono i dieci ciclisti italiani più forti di sempre?

 

È difficile individuare i dieci ciclisti italiani più forti della storia, perché ci sono tanti atleti con specialità e in epoche diverse che hanno compiuto imprese memorabili, sulle strade e sulle piste di tutto il mondo.

 

Tuttavia, ce ne sono alcuni che hanno raccolto successi più significativi e che quindi possiamo annoverare tra i migliori di sempre. Ecco la classifica.

 

  • Fausto Coppi

  • Gino Bartali

  • Felice Gimondi

  • Vincenzo Nibali

  • Marco Pantani

  • Francesco Moser

  • Beppe Saronni

  • Alfredo Binda

  • Costante Girardengo

  • Gastone Nencini

 

Al primo posto: Fausto Coppi, il campionissimo

 

Fausto Coppi è stato uno degli atleti più amati dello sport italiano. Le sue imprese sulle due ruote sono leggendarie, a cominciare dall’accoppiata Giro d’Italia e Tour de France, che nessuno aveva mai centrato nello stesso anno e che a lui riuscì due volte, nel 1949 e nel 1952. Alla fine della sua carriera il campionissimo piemontese poteva vantare due Tours de France, cinque Giri d’Italia (record ancora imbattuto), tre Milano-Sanremo, una Parigi-Roubaix, due campionati del mondo su strada, uno su pista e il record dell’ora. È inserito nella  Top 25 della Cycling Hall of Fame: con questi risultati Fausto Coppi è il miglior ciclista italiano nella storia.

 

Al secondo posto: Gino Bartali, Ginettaccio

 

Anche in questa classifica si ripete l’eterna rivalità Coppi-Bartali. Gino Bartali può insidiare il primato di Fausto Coppi, da cui lo distanzia un carattere estroverso e carismatico, ma a cui è accomunato dallo straordinario palmarès: tra il 1936 e il 1948 vinse tre Giri d’Italia e due Tours de France, contando al suo attivo anche quattro Milano-Sanremo. Nel 1940 a causa di una caduta dovette adattarsi a fare il gregario a Fausto Coppi e lo sostenne in un momento di crisi portandolo a vincere il suo primo Giro d’Italia: anche per questo è uno dei campioni più amati e certamente avrebbe vinto molto di più se la Guerra non avesse interrotto per anni la sua carriera.

 

Sul podio: Felice Gimondi, l’uomo che sfidava il Cannibale

 

Tra il 1965 e il 1979 il ciclismo italiano si attacca a un solo grande nome: Felice Gimondi. Ottimo scalatore, passista e abile anche in volata e a cronometro, Gimondi deve fare i conti durante la sua carriera con il cannibale Eddie Merckx, campionissimo belga famoso per non voler lasciare sul campo alcuna vittoria agli avversari. Malgrado ciò Gimondi riuscirà ad imporsi e alla fine della sua carriera sarà salito sul gradino più alto del Podio in tre Giri d’Italia, un Tour de France e una Vuelta d’Espana, entrando nel ristretto novero dei sette corridori che hanno trionfato in tutte e tre le grandi competizioni a tappe. È stato anche Campione del Mondo su strada e vinctore di una Milano-Sanremo e una Prigi Roubaix, che lo pongono saldamente sul podio dei più grandi ciclisti italiani di sempre.

 

Ai piedi del podio: Vincenzo Nibali, lo Squalo

 

Il più recente grande campione del ciclismo italiano si ferma ai piedi del podio, ma spesso in carriera è salito su quello più alto. Vincenzo Nibali da Messina tra il 2005 e il 2022 colleziona così tante vittorie da essere annoverato fra i ciclisti più forti di sempre. Trionfatore di due Giri d’Italia, un Tour de France e una Vuelta d’Espana, come Gimondi è tra i sette ciclisti ad annoverare tutte e tre le grandi corse a tappe nel suo palmarès, cui va aggiunta anche una Milano-Sanremo e numerose altre classiche.  

 

Quinto posto: Marco Pantani, il Pirata

 

Il quinto ciclista italiano più forte di sempre è Marco Pantani. Ad essere onesti se dovessimo considerare soltanto i risultati ottenuti probabilmente altri ciclisti sarebbero davanti al Pirata di Cesenatico, ma la carriera di Pantani è così sfortunata e piena di zone d’ombra e incredibili bagliori di luce, che probabilmente in circostanze diverse Pantani avrebbe potuto essere addirittura sul podio. Infortuni, vicende personali e accuse di doping su cui ancora pendono grandi interrogativi, non hanno impedito a uno dei migliori scalatori di sempre di centrare 46 successi in carriera, ultimo ciclista a riuscire nell’impresa di vincere sia il Giro d’Italia che il Tour de France nello stesso anno (1998). Le vette più difficili di Giro e Tour lo hanno visto fare migliori tempi di percorrenza di sempre e i suoi scatti lo pongono ancora al centro dell’affetto dei tifosi, anche dopo la prematura scomparsa nel 2004.

 

Sesto e settimo posto: Moser e Saronni, i grandi rivali

 

Francesco Moser, professionista tra il 1973 e il 1988 e Giuseppe Saronni, che ha corso dal 1977 al 1990, hanno condiviso strade, piste e podi per oltre un decennio e li troviamo appaiati anche in questa classifica. Sono i due ciclisti italiani con il maggor numero di gare vinte: Moser il primatista, con il record irraggiungibile di 273 vittorie, Saronni che lo segue con 193 successi. Grandi rivali per nulla amichevoli anche una volta scesi dalla bicicletta, Moser e Saronni sono stati protagonisti sia nelle corse a tappe che nelle grandi classiche. Alla fine il numero assoluto di vittorie fa pendere la bilancia verso “Lo sceriffo” Moser, che vanta un Giro d’Italia e diverse classiche, tra cui tre Parigi-Roubaix, due Giri di Lombardia, una Freccia Vallone, una Gand-Wevelgem e una Milano-Sanremo. Moser inoltre è stato campione del mondo su strada e su pista nell'inseguimento individuale, nonché detentore per molti anni del Record dell’ora, fissato ne 1984 a Città del Messico. Da parte sua Saronni vinse due Giri d'Italia, una Milano-Sanremo, un Giro di Lombardia, una Freccia Vallone e si laureò anch’esso campione del mondo su strada: risultati in grado di rivaleggiare con quelli di Moser, ma che lo pongono un passo indietro nella nostra classifica.

 

Completano la top ten dei ciclisti italiani: Binda, Girardengo e Nencini

 

Fra i più grandi ciclisti italiani della storia non si possono scordare due pionieri come Binda e Girardengo, e un campione sfottovalutato come Nencini.

 

Soprannominato “l’imbattibile”, Alfredo Binda vanta (con Coppi) il record di cinque vittorie del Giro d'Italia, cui ne aggiunge anche due alla Milano-Sanremo e ben tre campionati del Mondo su strada, conquistati dal 1922 al 1936. Più o meno negli stessi anni si registravano anche i successi di Costante Girardengo, che però aveva iniziato dieci anni prima: per il “campionissimo” di Novi Ligure due Giri d'Italia e numerose classiche, fra cui spiccano sei successi nella Milano-Sanremo.

 

A chiudere la Top Ten dei dieci più grandi ciclisti italiani di sempre, Gastone Nencini, detto il Leone del Mugello, per il coraggio con cui affrontava ogni gara. Perso il Giro d’Italia per una foratura che lo espose agli attacchi di Fiorenzo Magni e Fausto Coppi nel 1955, si rifece aggiudicandosi la Maglia rosa nel 1957. Un errore di Radiocorsa, che gli diede indicazioni sbagliate circa i distacchi, gli fece perdere il Giro nel 1960 per 28 secondi, ma nello stesso anno si rifece al Tour De France, trionfando a Parigi pur non avendo vinto alcuna tappa ed entrando nel ristretto novero di ciclisti vincitori d Giro e Tour e nella Top ten dei migliori ciclisti italiani di sempre.