Qualcuno sostiene che nessun pilota è davvero grande senza un degno avversario. Concetto che Valentino Rossi e Max Biaggi avevano ben impresso: antagonisti veri, nemici sportivi, alter ego di livello, la loro rivalità rappresenta la massima espressione di un duello ad alta velocità tutto italiano, tra sportellate in sella, litigi fuori pista e dichiarazioni quasi sempre al limite. Il Motomondiale si è goduto l’aspro dualismo tra due grandi campioni di generazioni diverse, in quello che è stato un testa a testa dalla quale “ci siamo anche fatti un po’ usare”, come hanno rivelato gli stessi protagonisti dopo i rispettivi ritiri dalle corse. Amici mai, questo è certo. Andiamo allora a vedere le origini di questa incredibile rivalità tra Rossi e Biaggi, tra aneddoti, stilettate mediatiche e gesti (spesso condannabili) sulle due ruote. 



Rossi-Biaggi, quella rivalità scoppiata una sera a cena



Otto anni di differenza tra i due: nel 1997, anno in cui Max Biaggi incrocia per la prima volta Valentino Rossi, il Corsaro è già quattro volte campione del mondo nella classe 250. L’antipatia tra i due nasce quasi spontanea, a cominciare da quella prima volta a cena a Suzuka nel 1997 quando vedendo Rossi seduto a cena, Biaggi non ci pensa due volte nel manifestare un malcontento derivante da dichiarazioni precedenti del Dottore: "Tu quando parli di me, prima devi sciacquarti la bocca". Da lì nasce un'ostilità sincera e tosta, che però è la base del loro rapporto, molto più positivo dopo il ritiro dalle corse dei due. Biaggi aveva bisogno di percepire dei nemici piuttosto che degli avversari, fin da quando correva non ha mai legato con nessun pilota che fosse della sua età o gli corresse contro. 



Il campione romano ha poi raccontato un divertente retroscena legato ad una trasferta in Giappone, negli anni più intensi del loro dualismo, quando i due si ritrovarono l’uno di fronte all’altro in ascensore. “Ci siamo incontrati a Motegi, nel periodo in cui c’era l’apice della nostra rivalità. Io ero esausto, questa cosa iniziava a pesarmi. Per caso eravamo nello stesso albergo e ci siamo trovati in ascensore io, il mio fisioterapista e lui. Ad un certo punto ho premuto il tasto stop - ha raccontato recentemente Biaggi - ho guardato il mio fisioterapista e poi Valentino e gli ho chiesto ‘Ma perché mi rompi tanto i co**oni? Che ti ho fatto?’. E lui educatamente mi ha detto: ‘Ma no Max, è la stampa che dice così’. Ero quasi pronto a credergli. Questa rivalità potevamo gestirla meglio”. 



Rossi-Biaggi e i memorabili duelli in pista



Gli scontri tra Rossi e Biaggi sono stati mitici: come dimenticare quando a Donington 2002 il Corsaro, dopo aver tagliato il traguardo al secondo posto e con due secondi di ritardo, sfiorò a manetta Vale che festeggiava seduto trasversalmente sul serbatoio e senza appoggio su pedane e manubri. Non mancò la reazione del Dottore, che a parco chiuso accusò Biaggi di non gradire di arrivare alle sue spalle tutte le domeniche. Oppure, ancora, a Suzuka 2001 quando in rettilineo Biaggi aprì il braccio sinistro e mandò Rossi sull'erba, Memorabile, nello stesso anno, anche una grande lite scoppiata sulle scalette che portavano al podio di Barcellona: tra spintoni e pugni, i due portarono sul podio i segni dello scontro.

 

 

Iconica fu anche l’esultanza goliardica di VR46 con una bambola gonfiabile bionda e tricolore, che assomigliava a Claudia Schiffer, portata in trionfo da Rossi dopo la prima vittoria al Mugello nel 1997 nella classe 125: Max Biaggi, all’epoca il pilota più famoso del nostro Paese e pluricampione del mondo, era alle prese secondo i gossip con una relazione sentimentale con Naomi Campbell. Da questo nacque lo sberleffo del Dottore. Erano gli anni in cui non correvano nella stessa classe ma, stando ai gesti e alle parole di Rossi, la loro rivalità era già nata: “Io il Biaggi della 125? Casomai lui è il Rossi della 250”.



Rossi-Biaggi a Welkom 2004: una sfida memorabile



Il cerchio sembra chiudersi in Sudafrica, nel 2004, al Gran Premio di Welkom va in scena l'ennesimo scontro, probabilmente il più memorabile, tra due grandi rivali che hanno segnato un’epoca. Da metà gara in poi, Rossi e Biaggi si staccano dal resto del gruppo, col pesarese a inseguire, prima della staccata al limite rifilata all’ingresso della penultima curva: a due giri dalla fine il Dottore completa l’opera e si prende una vittoria incredibile. Ma la scena più bella sarà sul podio stavolta: una stretta di mano e sorrisi condivisi, come a voler mettere per qualche minuto da parte l’ostilità indelebile di un dualismo unico negli annali della MotoGP.