F1, cos'è il porpoising nelle monoposto
La Formula 1, nel 2022, ha un problema che non si può più ignorare: a rischio ci potrebbe essere la salute dei piloti. Facciamo chiarezza su cos’è il porpoising in F1 e quali sono le cause per cui sta colpendo alcune monoposto più di altre.
Cos’è il porpoising in F1: il saltellamento delle monoposto
Innanzitutto, per capire cos’è il porpoising in F1, bisogna fare un passo indietro: una delle novità della nuova stagione è stata la reintroduzione dell’effetto suolo sulle monoposto, una tecnica che era stata vietata nel 1983. Con questo meccanismo le macchine della Formula 1, tramite dei condotti, sfruttano il passaggio dell'aria sotto di loro per creare deportanza (una forza che tiene la vettura incollata all’asfalto). A questo punto si crea il fenomeno del porpoising: nel momento in cui la monoposto si avvicina al suolo tanto da non permettere più il passaggio dell’aria, questa ha una perdita di carico che la spinge verso l’alto dando vita a un loop di movimenti che vede la macchina fare su e giù continuamente.
Bumpy road to the top for Charles Leclerc! 🤕#F1 pic.twitter.com/Z6a5e6d3bo
— Formula 1 (@F1) February 24, 2022
Il termine porpoising indica, infatti, il movimento oscillatorio che fanno i delfini in acqua quando si spostano. Questo effetto si verifica soprattutto ad alte velocità, sui rettilinei, quando le monoposto superano i 300 km/h. A volte questo saltellamento è talmente brusco da far toccare tra di loro il fondo della macchina e il suolo, dando vita alle scintille che spesso si vedono durante la gara. Naturalmente il problema del porpoising è stato notato da piloti e ingegneri, che stanno cercando una soluzione al più presto per risolvere due possibili complicazioni: la prima riguarda le vetture, che si possono danneggiare a forza di colpire l’asfalto; la seconda riguarda la salute dei piloti, messi a dura prova soprattutto durante le gare quando l’effetto si presenta con costanza per più ore. Dalla loro helmet cam è possibile notare quanto venga messo a dura prova il loro fisico a quelle velocità, che viene sballottato continuamente provocando forti dolori alla schiena. Una soluzione in realtà ci sarebbe già, ed è la più semplice: basterebbe aumentare l’altezza dell’automobile, ma questo rallenterebbe la sua velocità e, di conseguenza, la sua competitività in gara. Trovare il giusto compromesso, infatti, è la sfida più difficile in questa prima parte di stagione.
Hamilton e il porpoising: cos’è successo a Baku
Una delle scuderie che sta avendo più problemi con il saltellamento della monoposto in questo 2022 è la Mercedes. A Baku, soprattutto, la W13 ha reso difficilissima la vita ai due piloti britannici. Hamilton ha avuto a che fare con il porpoising praticamente per tutto il weekend e questo lo ha messo a dura prova soprattutto durante la gara. Il sette volte campione del mondo ha dichiarato di non poter esprimere il dolore percepito durante il Gran Premio: la schiena al termine della gara era talmente indolenzita da non permettergli di poter uscire con naturalezza dall’abitacolo. Anche George Russell ha chiesto un intervento su questo fenomeno, che potrebbe provocare diversi danni in futuro.
Even when it’s painful, still we rise. Thanks for the love, see you all next week ❤️
— Lewis Hamilton (@LewisHamilton) June 12, 2022
Toto Wolff, direttore esecutivo della Mercedes, si è voluto scusare direttamente con Hamilton per il mezzo che il britannico ha dovuto guidare in Azerbaigian. Il saltellamento era talmente forte in alcuni punti del tracciato da non permettere le comunicazioni via radio tra il pilota e il team. Ma la scuderia tedesca non è stata l’unica ad avere questa tipologia di problemi. A Baku si è notato soprattutto sulle due Ferrari, nelle McLaren e sulle Alpha Tauri. Non è infatti da escludere un intervento della FIA nelle prossime settimane: a rischio c’è la salute dei piloti a lungo termine ma anche mentre sono in pista. Correre con la paura e nelle condizioni che hanno descritto i due piloti Mercedes (ossia senza poter individuare i punti di frenata o il pit board) non può fare bene a questo sport.