Quanto pesa una MotoGP: cilindrate e regolamento
La MotoGP è la classe regina del Motomondiale, uno dei più importanti e seguiti eventi sportivi a livello globale nel quale si sfidano alcuni degli atleti più famosi del mondo. In sella alle due ruote sono state tante le leggende e le rivalità che hanno fatto sognare milioni di generazioni, tra accelerazioni estreme, staccate e sportellate.
Ma dietro un grande pilota c’è un grande lavoro ingegneristico per rendere performante una MotoGP: dal layout alle scelte tecniche, fino alla progettazione e sperimentazione che accompagnano la prima discesa in pista nei test invernali. Tutto studiato nel dettaglio e a fare la differenza è anche il peso della MotoGP, oltre alla cilindrata che varia a seconda della categoria.
Quanto pesa una MotoGP?
In MotoGP la potenza massima attuale si attesta attorno ai 250 cavalli, anche se i vari costruttori non rivelano cifre precise (per ovvi motivi). Il peso minimo, che per regolamento deve essere indicato differentemente da Moto2 e Moto3, si attesta sui 157 kg, per motori con cilindrata compresa tra 801 e 1000 cc. Ma non è sempre stato così: solo a partire dal 2012, infatti, la FMI (Federazione Motociclistica Italiana) ha imposto rigidi paletti sui limiti di peso e capacità del serbatoio, con lo scopo di salvaguardare il più possibile l’incolumità dei piloti. Il primo peso minimo oscillava tra i 133/135 kg e i 163/165 kg, ma dal 2012, in conformità con la cilindrata MotoGP, è stato bloccato a 150 kg fino a raggiungere un peso massimo di 157 kg.
Allo stesso tempo è variata anche la capacità del serbatoio: dal 2004 al 2016 il limite è oscillato dai 24 ai 20 litri fino ad assestarsi nuovamente sui 22 litri. Il che rende l’idea di quanto siano incredibili le prestazioni e le doti dei piloti, in grado di domare una potenza del genere su un mezzo relativamente leggero. In MotoGP il limite di peso della moto non tiene conto di quello del pilota come invece accade per la Moto2 e la Moto3 dove una differenza anche di pochi kg può risultare molto più determinante rispetto alla classe principale in cui la potenza delle moto prevale nettamente.
Qual è la cilindrata massima in MotoGP?
Il 2012 è stato un anno di straordinari cambiamenti per il mondo della MotoGP, soprattutto per quanto riguarda i suoi motori, che da quel momento dovevano essere dotati di una cilindrata non superiore ai 1000 cc. Per rispetto di tali parametri, sono stati realizzati con un propulsore non turbo, quattro cilindri e quattro tempi, in grado di toccare velocità superiori a 350 km/h. A differenza della Superbike, categoria riservata alle derivate di serie, la MotoGP non utilizza mezzi che vengono sfruttati per la viabilità ordinaria: si tratta di veri e propri prototipi adibiti esclusivamente alle corse in pista.
Il passaggio del motore da due a quattro tempi sancisce un altro momento spartiacque per la MotoGP: con le novità introdotte nel 2003 il due tempi viene gradualmente accantonato fino all’effettiva scomparsa del 2007, la configurazione a quattro risultava ormai assai più efficace (oltre che meno dannosa per l’ambiente) e si era rapidamente imposta in MotoGP mentre quella a due tempi rimase in uso principalmente nelle classi inferiori.