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Quali sono i circuiti cittadini di F1? Ecco i migliori
Al fascino della Formula 1 contribuisce un insieme di fattori. La velocità delle macchine, ovviamente, il coraggio dei piloti, diventati nel tempo personaggi più che atleti, ma anche i circuiti, alcuni divenuti leggendari nel corso degli anni. Curve e rettilinei hanno alimentato la narrazione della Formula 1, contribuendo alla crescita del circus e alla costruzione di macchine sempre più veloci, ai limiti della fisica. Ogni scuderia, nel preparare la nuova stagione, fa attenzione alle caratteristiche di ogni circuito, valuta pro e contro e poi traccia una linea su cui costruire, grazie ai propri ingegneri, la miglior macchina possibile. E sono specialmente i tracciati urbani, anche detti cittadini, a destare particolare fascinazione. Questo perché vedere sfrecciare le macchine a 300 chilometri orari sotto monumenti e viste panoramiche fa sempre un certo effetto, cattura l’occhio e aiuta i fotografi. Ma quali sono i circuiti cittadini più belli della Formula 1? Diamogli un'occhiata con il nostro approfondimento.
Circuiti cittadini della Formula 1: i nuovi tracciati
Il calendario di Formula 1 è sempre in costante evoluzione. I contratti che legano il circus ai circuiti devono essere rinnovati dopo alcuni anni, altrimenti piste leggendarie rischiano di essere accantonate per far spazio a nuove in rampa di lancio. E, come detto, i circuiti cittadini stanno acquisendo sempre maggior fascino per la loro capacità di catturare l’occhio anche ai non appassionati.
Negli ultimi anni si sono aggiunti al calendario le piste di Gedda, in Arabia Saudita, e di Las Vegas, negli Stati Uniti, circuiti cittadini che integrano la bellezza delle luci delle proprie metropoli alla velocità dei piloti. Dalla prossima stagione, quindi dal 2026 anche una grande capitale europea entrerà a far parte del calendario di Formula 1: si tratta di Madrid, che inaugurerà così il suo nuovissimo circuito cittadino.
Madrid prenderà quindi il posto di Barcellona, con un percorso che sarà lungo 5,47 chilometri e che è stato progettato intorno all’Ifema, ovvero il centro esposizioni e congressi della città. I costi dei lavori hanno sfiorato i 200 milioni di euro e sono stati incluse nel percorso anche tratti delle strade attorno al centro congressi, ma anche dell’autostrada. Il nuovo Gran Premio di Spagna sfiorerà inoltre il centro di allenamento del Real Madrid, a Valdebebas. “Il patrimonio sportivo di Madrid è eccezionale. Qui si aprirà un nuovo capitolo per la F1 in Spagna”, ha detto il presidente del circus Stefano Domenicali.
I circuiti urbani di Formula 1: i più belli
Madrid però, come detto, sarà soltanto l’ultimo ad aggiungersi alla lista dei circuiti cittadini che arricchiscono ogni anno il calendario di Formula 1. Detto di Gedda e Las Vegas, esempi di ingegneria e bellezza, ci sono percorsi più tradizionali che hanno segnato la storia dell’automobilismo. È il caso, ad esempio, del Gran Premio cittadino per eccellenza: quello del Principato di Monaco.
Monte Carlo ha fatto il suo esordio nel calendario di Formula 1 nel 1950 ed è sempre stato presente a partire dal 1955. Ideatore del tracciato è stato Antony Noghes, che dona il suo nome all’ultima curva del Gp. Si tratta del circuito più antico, più corto (3,33 km) e soprattutto più lento e con meno sorpassi dell’intero circus, soprattutto per via del poco spazio a disposizione e della quasi mancanza di rettilinei a eccezione dell’iconica galleria, ma mantiene un fascino, alimentato dalla bellezza delle sue location, che nessun circuito sa eguagliare e che ha contribuito a scrivere pagine di storia indelebili di questo sport.
Un altro dei circuiti più iconici della Formula 1 è quello di Baku. In Azerbaigian si corre infatti per le vie della capitale, che nonostante ben otto curve a novanta gradi riesce a garantire un’altissima velocità ai piloti, che spesso però vanno a finire contro le barriere. Ecco perché in molti studiano la propria strategia contando sulla bandiera gialla. Particolare per il suo lungo rettilineo di partenza, e arrivo, si distingue sicuramente per il suo districarsi tra le strade dell’antica città di Baku e in particolare per il suo passaggio sotto l’iconico castello, che sorveglia dall’alto l’intera città.
Il Gp di Singapore si è distinto per anni per la sua ambientazione costantemente in notturna. Questo è necessario per via delle alte temperature che raggiunge la pista e soprattutto l’abitacolo dei piloti, motivo per cui quella di Marina Bay è considerata una delle gare più dure a livello fisico. Singapore però regala anche una location da urlo per le vie della città, con le tribune attaccate alla pista.
Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno riacceso la propria passione per la Formula 1, con altri due circuiti cittadini. E così nel calendario troviamo anche il tradizionale Gp di Long Beach, in California, nato per la prima volta nel 1976, e quello di Miami, spettacolare circuito fatto di luci e velocità. A Melbourne invece va in scena il Gp d’Australia, che aprirà il Mondiale 2025 di Formula 1 nel weekend del 16 marzo. Il percorso si incastra per le vie della città ed è stato recentemente accorciato di 23 metri, con due curve che sono state eliminate. Tutto per offrire maggiori occasioni di sorpasso, ovvero più spettacolo.