Il Fantacalcio, la grande passione degli italiani. Per molti calciofili del nostro Paese l’ormai celebre gioco basato su voti, bonus/malus dei calciatori di Serie A (ma non solo) è diventato una priorità in ogni weekend. La giornata di campionato è ormai contraddistinta non solo dal tifo viscerale nei confronti della squadra del cuore, ma un occhio attento è rivolto anche alla propria ‘fantarosa’, l’undici virtuale che decide l’umore di ogni fine settimana. E ai voti del Fantacalcio, ovviamente. 

 

Cerchi un nome per la tua squadra del Fantacalcio? Ecco alcuni consigli

 

La bellezza del gioco sta soprattutto nel suo essere dissacrante: quel paradosso nell’esultare per il gol di un giocatore di un club diverso da quello per cui fai il tifo. E, a volte, quello stesso bomber per cui hai investito tutto all’asta estiva, è lo stesso che punisce proprio la tua squadra. Ma, in fondo, non resterai poi così tanto deluso.

 

Voti Fantacalcio: algoritmo o pagelle delle redazioni?

 

Un tempo ci si muniva di carta, penna e calcolatrice. I più romantici, che ancora oggi rifiutano l’idea di affidarsi alle app, lo sanno bene. L’obiettivo di ogni squadra è uguale per tutti: ottenere il maggior numero di punti in classifica e aggiudicarsi il Fantascudetto. A prescindere dalla formula scelta, che sia una classifica formatadagli scontri diretti o la somma dei punteggi singoli per squadra giornata dopo giornata. I punti si ottengono in base alle prestazioni degli undici giocatori scelti come titolari nella Fantaformazione. I voti, invece, vengono raccolti in un duplice modo: su base statistica, attraverso algoritmi che elaborano il voto considerando parametri e statistiche dei match, oppure, come nella maggior parte dei casi, attraverso la somma dei voti assegnati in pagella dalle redazioni dei quotidiani (o da una media dei principali).

 

Voti Fantacalcio: bonus, malus e soglie di punteggio

 

Pensi ai voti al Fantacalcio, pensi anche al 66: un numero magico per ogni Fantallenatore. Quel doppio sei rappresenta la soglia minima per segnare il primo gol. Come già spiegato la somma dei voti assegnati a ogni singolo calciatore, più un bonus o malus (che analizzeremo tra poco), consegna alla squadra un punteggio finale. Il 66 è la soglia minima per realizzare un gol. Le successive soglie punti possono variare per ogni lega, resta la discrezionalità dei partecipanti che decidono democraticamente a inizio stagione (ogni quattro punti un gol, oppure ogni cinque e così via). 

Il bonus più importante è quello relativo ai gol di un giocatore inserito nell’undici titolare, quel +3 che strappa sempre un bel sorriso. 

Poi c’è l’assist, del valore di +1 e il rigore parato dal proprio portiere, altra opportunità di +3. Ruolo delicato quello dell’estremo difensore, che apre così il capitolo malus: per ogni gol subito la squadra incassa un -1 sul punteggio, così come in caso di autogol di uno dei giocatori, addirittura -2. 

Ogni ammonizione poi pesa di mezzo punto, -1 in caso di espulsione. Ma il sottile equilibrio tra bonus e malus lo troviamo quando un giocatore va sul dischetto del rigore: quel possibile +3 per il penalty realizzato si scontra col timore di un errore che porterebbe a bilancio uno scottante -3.

Come nasce il Fantacalcio? Chi lo ha inventato?

 

Quel gioco tra amici intavolato per la prima volta al bar “Goccia d’oro” di Milano è diventato un fenomeno di livello nazionale quasi 30 anni dopo. Il suo ideatore, il giornalista Riccardo Albini, voleva dare la possibilità alla gente comune (in primis i suoi sette amici del bar), di essere allenatori di una squadra. Dopo qualche viaggio in America e ispirandosi a un passatempo statunitense basato sul baseball (il Fantasy Baseball), Albini decide di pubblicare un libro dove vengono spiegate le regole del gioco. E grazie al supporto de La Gazzetta dello Sport, che a partire dall’estate 1994 ospita il gioco sulle sue pagine, il Fantacalcio diventa un grande successo editoriale.