Finale Mondiali 1982: formazione Italia, pagelle e highlights
L’11 luglio del 1982 si gioca la finale del Mondiali di Spagna, a Madrid, al Santiago Bernabeu. Si affrontano due squadre molto diverse, con un cammino inverso: l’Italia di Bearzot si trova di fronte la Germania Ovest. Arbitra il brasiliano Arnaldo Cesar Coelho, ed è difficile immaginare come andrà a finire la partita.
In panchina da una parte il criticatissimo Bearzot, dall’altra l’uomo dei record Derwall, con maggior numero di partite giocate senza una sconfitta (23), oltre al maggior numero di vittorie consecutive (12). La Germania Ovest due anni prima ha vinto gli Europei 1980 proprio in Italia, sotto la sua guida. Ma stavolta andrà in maniera diversa.
Qual era la formazione dell'Italia 1982? Come è andata la partita? Il racconto di quella giornata memorabile.
Mondiali 1982, come arrivano le due squadre in finale
Il cammino dell’Italia è complicato: nel primo girone, già nel mirino delle critiche, la nazionale azzurra non vince mai. Pareggia contro Perù, Camerun e Polonia, e passa lo stesso. Il girone successivo è una royal-rumble letale: l’Italia se la dovrà vedere con Argentina e il fortissimo Brasile, favorito della vigilia. La vittoria contro l’Albiceleste (in gol Cabrini e Tardelli) e la clamorosa tripletta di Rossi permette all’Italia di battere prima la Polonia in semifinale e di presentarsi poi in finale.
La Germania Ovest perde male contro l’Algeria ma poi vince il primo girone grazie ad un discusso pareggio contro l’Austria. Nel secondo girone decisiva la vittoria contro la Spagna dopo il pareggio a reti bianche contro l’Inghilterra. Arriva in finale dopo una clamorosa vittoria ai rigori contro la Francia, dopo una semifinale al cardiopalma ripresa da Flischer nei supplementari.
Formazione Italia 1982: così in campo per la Finale
Già nelle formazioni iniziali si vede molto di quello che è stato quel Mondiale: l’Italia schiera in avanti Paolo Rossi, al centro delle critiche di cui sopra. Bearzot lo convoca nonostante due anni di inattività dovuti a squalifica per il torbido “Totonero“, lo porta al posto del capocannoniere del campionato, Roberto Pruzzo, leggendario attaccante della Roma.
La Germania Ovest ha una squadra forte, solida: alcuni sono conoscenze del calcio italiano, come il capitano Rummenigge, altri arriveranno dopo, come il difensore Briegel (Verona e Samp). In panchina, subentrerà nella ripresa, c’è Hansi Muller, altro attaccante dell’Inter, quello di cui Beccalossi disse: “è meglio giocare con una sedia che con Hansi Müller, perché con la sedia quando gli tiri la palla addosso ti torna indietro”.
Finale Mondiali, gli highlights
Dopo 7′ l’Italia è costretta al primo cambio: esce Graziani per un infortunio alla spalla. Al suo posto Altobelli, che sarà decisivo: dopo pochi minuti serve Conti, steso da Briegel, è rigore. Lo sbaglia male Cabrini, che lo calcia fuori.
Si tratta solo della prima emozione: il vantaggio lo trova Rossi dopo 1 ora di gioco, grazie ad una punizione battuta di corsa da Gentile. Poco dopo il magistrale contropiede azzurro viene buttato in rete da Tardelli: la sua esultanza entrerà nella leggenda, il suo “urlo” “gol, gol, gol” correndo verso il centrocampo sarà una delle immagini più belle della storia azzurra. La chiude proprio Altobelli, stavolta gli rende il favore l’ala della Roma Conti, in contropiede.
Chiude la partita il gol di Breitner: l’Italia è campione del Mondo per la terza volta, dopo 44 anni. Alza la Coppa a 40 anni suonati dino Zoff, in tribuna con la pipa esulta il presidente Pertini (altra immagine iconica). Come iconico è il grido finale della voce storia RAI Nando Martellini: “Palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finito! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!!”.