Ultimo Mondiale Inghilterra: quando è stato vinto?
“Football’s coming home” cantano i tifosi inglesi nel sostenere la loro nazionale di calcio, sognando il ritorno oltremanica della Coppa del Mondo sulle note del brano dei Lightning Seeds scritto in occasione degli Europei del ’96. Ma quand’è che effettivamente l’Inghilterra ha vinto il suo ultimo Mondiale e che formazione aveva all’epoca?
L’Inghilterra ha vinto il suo ultimo Mondiale nel 1966
Sono passati quasi sessant’anni da quando la nazionale inglese ha conquistato la sua ultima (nonché unica, finora) Coppa del Mondo: era il 1966 e l’Inghilterra vinse il Mondiale che si svolse proprio nel Regno Unito, laureandosi quindi campione da nazione ospitante.
Le selezioni che partecipavano alla competizione per aggiudicarsi la famosa Coppa Rimet erano all’epoca sedici, tra cui il Brasile stellare di Pelé, Garrincha e tanti altri fuoriclasse che aveva vinto le due edizioni precedenti, la Germania Ovest di un giovanissimo Beckenbauer, il Portogallo di Eusebio e, naturalmente, l’Italia di Facchetti, Mazzola e Rivera.
La formazione dell’Inghilterra Campione del Mondo
Il ct della nazionale inglese Sir Alf Ramsey chiamò con sé ventidue giocatori, capitanati dal difensore del West Ham Bobby Moore. Ramsey aveva rinnovato profondamente quella selezione, cambiando gli schemi di gioco e promuovendo titolari per il Mondiale 1966 giocatori meno utilizzati come Gordon Banks del Leicester e Roger Hunt del Liverpool.
L’undici che scese in campo più spesso e che vinse la finale della competizione era disposto in un 4-1-3-2 e così composto: Banks; Cohen, J. Charlton, Moore, Wilson; Stiles; Ball, B. Charlton, Peters; Hurst, Hunt.
La cavalcata dell’Inghilterra al Mondiale 1966
Qualificata alla competizione di diritto perché nazione ospitante, l’Inghilterra fu sorteggiata nel Gruppo 1 insieme a Uruguay, Francia e Messico. Le gare del girone si svolsero tutte a Londra, principalmente a Wembley con l’eccezione di Uruguay-Francia che si giocò al White City Stadium, e videro gli inglesi pareggiare nella gara di inaugurazione del Mondiale contro gli uruguaiani per poi riuscire a imporsi contro le altre due avversarie e superare il raggruppamento da primi.
Il Gruppo 3 sentenziò a sorpresa l’eliminazione del Brasile campione in carica, orfano dell’infortunato Pelé, non senza polemiche sull’arbitraggio a sfavore dei verdeoro; nel Gruppo 4, invece, l’Italia fu rispedita a casa all’ultima giornata dalla Corea del Nord, fatto che causò una forte contestazione nei confronti della nazionale azzurra al loro rientro in Italia.
Ai quarti di finale l’Inghilterra affrontò l’Argentina in una partita molto tesa che passò alla storia tra i sudamericani come “el robo del siglo”, il furto del secolo, per l’espulsione per proteste del loro capitano Antonio Rattín: l’arbitro tedesco Rudolf Kreitlein invitò Rattín a lasciare il campo ma lui in tutta risposta andò a sedersi sul tappeto rosso riservato ai reali d’Inghilterra, suscitando lo scalpore dell’intero stadio di Wembley. Alla fine, la gara fu vinta dagli inglesi per 1-0 grazie alla rete di Hurst, che consentì agli uomini di Sir Ramsey di confrontarsi con il Portogallo per la semifinale.
Anche questa partita fu giocata a Wembley – l’Inghilterra giocò esclusivamente in questo impianto – e riuscì a imporsi sui lusitani grazie alla doppietta di Bobby Charlton, contrastata solo in parte dal rigore segnato da Eusébio negli ultimi dieci minuti.
La finale dei Mondiali vinta dall’Inghilterra
All’atto conclusivo del Mondiale 1966 si presentarono i padroni di casa, sospinti ovviamente dal loro pubblico, e la Germania Ovest, che si era imposta in semifinale contro l’Unione Sovietica per 2-1. Il vantaggio iniziale fu proprio dei tedeschi grazie alla rete di Haller al dodicesimo, ma la risposta di Hurst per pareggiare i conti arrivò dopo soli sei minuti. La partita proseguì equilibrata fino al rovesciamento di fronte: al settantottesimo Peters portò avanti l’Inghilterra, ma circa dieci minuti dopo Weber ristabilì il pari con un gol su una contestata azione a palla ferma, con gli inglesi a protestare per un presunto tocco di mano di Schnellinger.
Le controversie non finirono qui e, anzi, fu proprio un episodio contestato a decidere la partita: nei tempi supplementari un tiro di Hurst sbatté sulla traversa e rimbalzò sulla linea di porta, con le riprese televisive che mostravano che la palla non aveva oltrepassato del tutto la linea. L’arbitro era indeciso sul da farsi e interpellò il guardalinee sovietico Bakhramov, che convalidò il gol. Infuriati, i tedeschi si gettarono all’attacco, prestando il fianco al definitivo 4-2 siglato da Hurst durante un’azione viziata anche dall’invasione di campo di tre persone. Al fischio finale furono i padroni di casa ad esultare: l’Inghilterra era ufficialmente Campione del Mondo.