You'll never walk alone: storia dell'inno più famoso del calcio
Una musica che mette i brividi, ancor più se cantata a cappella negli stadi strabordanti di passione del Regno Unito. Un coro evocativo, che si alza in cielo prima di ogni partita del Liverpool o del Celtic, tra le altre, simbolo dell’unione tra i tifosi e il calcio, un modo di vivere e trasmettere la propria fede. È l’incredibile storia di una cover diventata l’inno ufficiale più famoso al mondo, celebrato ad Anfield, meglio di qualsiasi altro luogo, prima di ogni gara interna del Liverpool. Ripercorriamo la genesi di ‘You'll never walk alone’, dalla nascita del mito fino alla disputa sulla paternità tra i tifosi dei Reds e quelli del Celtic Glasgow.
You'll never walk alone, come e quando nasce lo storico inno
Da cover di successo e hit in classifica a inno ufficiale del club, come è nato You'll never walk alone? Il brano è stato scritto dalla coppia statunitense Rodgers e Hammerstein per il musical Carousel nel 1945 e negli anni viene reinterpretato da leggendari cantanti del calibro di Frank Sinatra, Johnny Cash ed Elvis Presley. Inizialmente il brano spopola negli Stati Uniti, diventando l’inno delle feste di diploma, poiché associato alle scene del musical in cui You'll never walk alone veniva riprodotto durante le rappresentazioni degli esami di maturità.
La svolta arriva circa 15 anni dopo, grazie a una versione rivisitata prodotta dai Gerry and the Pacemakers, una band tra le più famose in quel periodo in Inghilterra. Erano gli anni dell’esplosione del fenomeno musicale dei Beatles, in un momento storico in cui le tifoserie di calcio di quel periodo nel Regno Unito erano solite cantare le hit più importanti del mondo della musica. Tra queste, si inserì facilmente anche You’ll Never Walk Alone.
You'll never walk alone: l’esordio a Wembley e il significato dell’inno
YNWA (questo il suo acronimo) è una sorta di inno alla vita, alla solidarietà, un invito rivolto a tutti a superare e a reagire alle avversità. Nel corso di una finale di Coppa d’Inghilterra a Wembley nel 1965 contro il Leeds, i tifosi del Liverpool intonarono questa canzone per far capire ai propri calciatori che non avrebbero mai camminato da soli. Eccolo il significato più prezioso, ricavabile anche da una primissima traduzione nel titolo: l’obiettivo è quello di voler trasmettere vicinanza e condivisione con la squadra che sarà sempre sostenuta nei momenti belli e nelle avversità.
Di seguito il testo di You’ll never walk alone
When you walk through a storm,
hold your head up high
And don’t be afraid of the dark
At the end of the storm, there’s a golden sky
And the sweet, silver song of a lark
Walk on through the wind
Walk on through the rain
Though your dreams be tossed and blown
Walk on, walk on With hope in your hearts
And you’ll never walk alone
You’ll never walk alone
Walk on, walk on
With hope in your hearts
And you’ll never walk alone
You’ll never walk alone
You’ll never walk alone: a chi va la paternità della nascita dell’inno negli stadi?
Per decenni i tifosi del Celtic hanno rivendicato l’importazione del brano dagli USA fino al loro stadio, anche se nessuna prova reale li ha mai aiutati a sostenere questa tesi. Ad Anfield, invece, inizialmente You’ll never walk alone veniva utilizzato per accompagnare l’ingresso in campo del tecnico e così molti tifosi dei Reds, per un semplice malinteso, lo interpretarono come nuovo inno ufficiale del club. Da lì in poi la “Kop”, la curva dei tifosi del Liverpool fece da apripista per altre tifoserie che ben presto lo adottarono: il Feyenoord in Olanda, l’Hibernian ancora in Scozia fino al Borussia Dortmund in Germania. E anche se You’ll never walk resta un inno al calcio, accessibile a tutti a prescindere da chi lo ha intonato per primo, non c’è timore di essere smentiti nel dire che a Liverpool e ad Anfield ritrova sempre la sua essenza più profonda.