Com'è cambiata la Juventus con Allegri? Formazione e cessioni
Alla fine è tornato. Max Allegri è sempre stato vicino al ritorno a Torino e alla fine la dirigenza bianconera si è decisa seriamente a fare questo passo. Dopo Sarri e Pirlo si è deciso di rimettere in panchina l'uomo che ha portato per ben due volte la Juventus in finale di Champions League.
Dal suo arrivo, però, sono cambiate tante cose: Cristiano Ronaldo è andato via, ad esempio, e i risultati sperati non sono mai davvero arrivati. La Juve ha continuato a faticare fino al finale della scorsa stagione, quando per poco non ha rischiato di rimanere fuori dalla zona Champions.
La stagione 2022/2023 anche non sta soddisfacendo molto i tifosi bianconeri, dato che la squadra continua ad avere difficoltà nell'esprimere a pieno il suo potenziale. Al tempo stesso, però, va detto che la società ha messo a disposizione del tecnico un grosso capitale per fare un mercato importante, nonostante la perdita a zero della Joya Dybala.
Come gioca la Juventus di Max Allegri
Allegri è tornato alla Juve come un salvatore della patria: dopo due esperienze scialbe, e il tramonto prima del mito del bel gioco (spesso contrapposto alle vittorie solide ma spesso avare di emozioni del nostro) con Sarri e poi alla new wave di Andrea Pirlo, la carica dei quarantenni sfumata in una coltre triste e senza risultati.
Allegri con la Juve ha vinto 5 Scudetti di fila (il sesto personale) stabilendo in quest'ultimo caso un nuovo primato nella storia del calcio italiano. Ha portato a casa 11 trofei conquistati in 5 stagioni. Si trova sul podio degli allenatori più vincenti nella storia del club, dietro a Lippi (13) e Trapattoni (14). Un cammino epico che potrebbe riprendere a breve.
55 anni, Allegri con la Juventus ha alternato vari moduli, non ne ha uno preferito. Di certo la sua Juve gioca a 4 dietro, a centrocampo si passa dal 4-3-3 al 4-4-2. La forza del suo 11 si basa su centrocampisti di altissima qualità e giocatori molti estrosi davanti. Un calcio pratico, concreto, tambureggiante, con pochi gol subiti e mentalità vincente.
I giocatori-chiave sotto Allegri
Allegri è noto per cercare di inserire con calma i giovani, gli preferisce spesso giocatori più rodati, in grado di garantire un rendimento importante. Con Allegri la difesa ha vissuto - dopo Conte - un periodo dorato: ha puntato spesso su Bonucci (il giocatore più utilizzato con 187 presenze), Chiellini (184 presenze) e ovviamente Gigi Buffon (168 apparizioni). Sono loro lo zoccolo duro della sua gestione.
Dietro di loro Paulo Dybala, che però ha lasciato Torino dopo il primo anno del ritorno di Massimiliano Allegri. L'argentino si è accasato alla Roma lasciando uno slot libero occupato da Angel Di Maria. Questa fase di rivoluzione della rosa, però, è iniziata già da quando CR7 ha lasciato la formazione. A coprire i suoi gol è arrivato prima Vlahovic e poi Milik (giunto nell'ultima sessione di mercato).
Allegri e la Juventus, le possibili polemiche
Chiaramente l'arrivo di Allegri alla Juve è stato un passo indietro per Andrea Agnelli. I bianconeri volevano svoltare pagina, passare a un calcio più frenetico e dinamico, ma le cose non sono andate come sperava. Oggi, però, quel gioco più situazionalista si sta rivoltando contro alla Juventus. Allegri è in difficoltà e così anche la sua squadra.
Manca un leader a centrocampo (anche per via dell'infortunio di Pogba) e in attacco ci sono difficoltà nel far arrivare palloni importanti a Dusan Vlahovic. Perdere Chiellini e de Ligt nello stesso momento, poi, non ha sicuramente aiutato i bianconeri che, comunque, si sono rifatti acquistando Bremer dal Toriono.
Il tecnico livornese adesso deve ritrovarsi e ha l'opportunità giusta per far tornare a splendere la sua Juventus. Il rischio che il suo calcio stia per essere superato c'è: adesso starà a lui decidere se continuare nella sua lotta "giochisti vs non giochisti" o meno.