Storia e carriera di Stefano Pioli
Il Milan ormai da anni è nelle mani di Stefano Pioli: l'ex tecnico della Fiorentina, arrivato in sordina e come alternativa a Spalletti nell'autunno del 2019, in breve tempo è riuscito a conquistare la fiducia dei giocatori, della dirigenza e pure quella dei tifosi.
Pioli is on fire risuona ormai continuamente nelle casse di San Siro quando gioca il Milan. La squadra è a immagine e somiglianza del tecnico, che ha dato un gioco moderno ed europeo ai rossoneri, plasmando giovani e sfruttando anche giocatori esperti.
Ma da dove arriva l'artefice dello Scudetto 2022? Ripercorriamo la carriera di Stefano Pioli.
La carriera di Stefano Pioli: quali risultati ha ottenuto e con quali squadre
Dopo aver allenato le giovanili del Bologna per due anni, è passato alla guida della Primavera rossoblu nel 2001-2002. Poi si è trasferito a Verona, sponda Chievo, anche lì per guidare la Primavera.
La sua prima esperienza da allenatore (2003-2004) è sulla panchina della Salernitana ripescata in Serie B: Stefano Pioli guida la squadra alla salvezza e per l’anno successivo riceve la chiamata del Modena, società nella quale resta due anni. Nella prima stagione sfiora i play-off, nella seconda li raggiunge (con tanto di esonero per sole 3 giornate, perché poi è stato richiamato) ma esce in semifinale contro il Mantova.
La prima esperienza in Serie A è con il Parma: è il 2006 e Pioli fa anche il suo esordio in Coppa Uefa, raggiungendo i sedicesimi di finale. Viene però esonerato a febbraio per far spazio a Ranieri. L’anno dopo guida il Grosseto in Serie B e lo porta alla salvezza (13° posto finale).
Nel 2008-2009 guida il Piacenza alla salvezza, per la stagione 2009-2010 allena il Sassuolo e porta la squadra fino ai play-off (eliminazione in semifinale contro il Torino). Pioli riceve un’altra chiamata dalla Serie A: per la stagione 2010-2011 allena il Chievo, conducendo la squadra a una salvezza tranquilla e chiudendo la stagione con la quarta miglior difesa del campionato.
L’anno seguente allena il Palermo, ma per soli due mesi: fatale l’eliminazione ai preliminari di Europa League, che gli costa l’esonero il 31 di agosto. Ad ottobre però ritrova subito posto in Serie A: riceve la chiamata del Bologna, panchina sulla quale resta fino al 2014. Ottiene due salvezze consecutive, poi viene esonerato a metà della stagione 2013-2014.
Dal giugno 2014 diventa allenatore della Lazio: al suo primo anno raggiunge la finale di Coppa Italia (persa 2-1 contro la Juventus) e riporta la squadra in Champions League dopo 8 anni, raggiungendo il terzo posto in classifica valido per i preliminari. La Lazio però non raggiunge i gironi: i biancocelesti escono sconfitti dal doppio confronto col Bayer Leverkusen. Pioli viene esonerato ad aprile del 2016, dopo un derby perso per 4-1.
Nell’ottobre del 2016 riceve la chiamata dell’Inter: Pioli prende una squadra in difficoltà e la porta a ridosso del quarto posto, poi però le cose si complicano e quasi a fine stagione viene esonerato e sostituito da Stefano Vecchi.
Il 6 giugno del 2017 firma come allenatore della Fiorentina: resta sulla panchina viola per quasi due anni, il primo dei quali chiuso all’ottavo posto con 57 punti all’attivo. Rassegna le sue dimissioni nell’aprile del 2019 dopo una sconfitta interna col Frosinone, con la squadra decima e in semifinale di Coppa Italia.
Infine, l’esperienza al Milan: Pioli viene chiamato a sostituire Giampaolo nell’ottobre del 2019 e, dopo un primo periodo un po’ complicato (culminato con la grave sconfitta per 5-0 contro l’Atalanta), la squadra comincia a girare. Nel periodo post lockdown il Milan prende quota, vince contro tre big (Roma, Lazio e Juventus) e mette al sicuro un posto in Europa League. L'anno seguente riesce a raggiungere la qualificazione in Champions League arrivando secondo in campionato, nel 2021/2022 si supera e conquista lo Scudetto, entrando nella storia del Milan, che lo conferma e se lo tiene stretto.