Inaspettato? Non proprio. L’addio di Spalletti era nell’aria, solo che in molti non volevano prendere per vere tutte quelle voci, quei segnali, quelle frecciatine. C’era chi pensava che uno Scudetto vinto avrebbe potuto appianare tutte le differenze e far mettere da parte i litigi: errore. Non è stato così, a spaccatura tra tecnico e Presidente era troppo profonda. Spalletti e De Laurentiis non hanno intenzione di cedere e così si arriva alla frattura, certificata dalle parole del tecnico al termine della sfida con l’Inter:

 

"Non sto aspettando niente, è tutto chiaro e definito. C'è soltanto da dirlo. E abbiamo convenuto con De Laurentiis di aspettare a dirlo. Non c'è stata nessuna trattativa".

 

Nessuna trattativa, nessun margine di manovra, tutto definito: tra Spalletti e Napoli sarà addio. Ma perché si è arrivati a questa decisione? Bisogna fare un passo indietro, anzi, forse due.

 

Perché Spalletti lascia il Napoli: le ragioni dietro all’addio

 

Già nella stagione 2021/2022, il Napoli guidato da Spalletti era stato in lotta per lo Scudetto, salvo poi uscire dalla corsa in Primavera, complice la sconfitta col Milan in casa ma non solo. Proprio in quel periodo, De Laurentiis stava meditando l’esonero di Spalletti, nonostante mancassero poche giornate alla fine. Si dice che il Presidente abbia addirittura convocato altri tecnici. Risultato: Spalletti non la prese bene. La squadra però riprese a vincere e centrò la qualificazione in Champions.

 

Ecco: la Champions. Per la prima volta nella sua storia, quest’anno il Napoli ha centrato i quarti di finale. De Laurentiis avrebbe voluto anche la semifinale, ma pure in questo caso è arrivato il Milan a guastare le feste. Per Spalletti si è trattato comunque di un traguardo, per De Laurentiis è stata un’occasione persa. Risultato: di nuovo, Spalletti non l’ha presa bene.

 

I rapporti tra i due sono arrivati ai minimi storici tra i problemi ci sarebbe anche il clima “freddo” tra Presidente e allenatore: il rinnovo automatico sarebbe arrivato tramite una lettera consegnata da un terzo. Neanche una chiamata dopo Udine. Insomma: rottura totale.  

 

E mentre Spalletti sembra vada verso un anno sabbatico, De Laurentiis pensa alle alternative: chi al posto del tecnico di Certaldo?

 

Prossimo allenatore Napoli nel 2023: chi sarà il sostituto di Spalletti?

 

Sì, perché non sarà facile raccogliere lo scettro di chi ha riportato lo Scudetto a Napoli dopo 33 anni. A qualcuno, però, toccherà questo compito.

 

  • Rafa Benitez: ex di turno, a Napoli lo conoscono bene, è stimato e gli viene riconosciuta una certa esperienza sul campo europeo (aspetto gradito). Potrebbe essere un ritorno di fiamma convincente e conveniente per tutti.

  • Julian Nagelsmann: l’ambitissimo tecnico esonerato dal Bayern cerca una nuova sistemazione, una sfida che lo affascini. Stipendio importante ma mentalità vincente e idea di calcio innovativa. Occhio...

  • Roberto De Zerbi: ha portato il Brighton fino alla conquista aritmetica delle coppe europee, un traguardo importante su uno dei tecnici più apprezzati e chiacchierati, al momento. Probabile che il suo futuro sia ancora in Premier (se non al Brighton, in qualche big), ma se dovesse avere nostalgia dell’Italia... Anche per lui, tra l’altro, si tratterebbe di un ritorno: ha militato nel Napoli dal 2006 al 2008.

  • Antonio Conte: tra i tecnici più vincenti e con il palmares più importante, di sicuro arriverebbe per tentare il bis Scudetto, e uno come lui potrebbe riuscirci. Ma lo stipendio è alto e con De Laurentiis i rapporti potrebbero essere scoppiettanti, visti i caratteri...

  • Vincenzo Italiano: con la Fiorentina ha fatto benissimo, potrebbe essere pronto per il salto in una big.  

  • Gian Piero Gasperini: allenatore navigato, conosce bene la Serie A, sa far rendere al massimo le squadre che allena. Artefice del miracolo Atalanta, al Napoli potrebbe portare un’altra piccola, grande rivoluzione.