Il cartellino bianco: come funziona nel calcio?
Da tempo si parla di modifiche all’interno del calcio: c’è una volontà da parte degli organi più alti di introdurre nuovi sistemi che siano in grado di tutelare l’intrattenimento di questo sport e, al tempo stesso, che siano capaci di attirare nuovo pubblico. Per il momento, però, le novità adottate sono state davvero poche, salvo quelle legate alla tecnologia che assiste gli arbitri. Ecco, proprio di questi ultimi parleremo oggi, dato che il cartellino bianco è sia un elemento nuovo all’interno del calcio, sia uno strumento che potrà essere utilizzato dai fischietti di tutto il mondo. Approfondiamo l’argomento, cercando di capire cos’è e come funziona.
Cartellino bianco: cos’è e a cosa serve?
È da un po’ di tempo che si è iniziato a parlare del cartellino bianco all’interno del calcio. Ma cosa è precisamente? Innanzitutto, quando lo vediamo, dimentichiamoci il termine “sanzione”. Sì, perché a differenza del giallo o del rosso, il cartellino bianco non vuole assolutamente punire il calciatore che lo riceve. La sua utilità, infatti, è quella di voler sottolineare un bel gesto di fair play all’interno della partita.
Facciamo un esempio concreto: se, nel 1986, Diego Armando Maradona avesse ammesso in campo di aver segnato con la mano contro l’Inghilterra nei quarti di finale dei Mondiali, allora l’arbitro avrebbe potuto estrarre il cartellino bianco nei suoi confronti. Certo, oggi non avremmo avuto un’immagine leggendaria del calcio (per quanto scorretta) e l’Argentina, chissà, avrebbe potuto non vincere quella Coppa del Mondo. Ma in questa maniera sarebbe stato segnalato e sottolineato un gesto di incredibile onestà.
Ok, ma cosa si ottiene poi? Niente. Al momento, infatti, non sono previsti bonus per chi vede sventolarsi il nuovo cartellino davanti agli occhi, se non qualche applauso e il rispetto di molte persone. L’idea della FIFA e della UEFA è quella di premiare dei gesti che aiutino lo sport a diventare sempre più pulito e positivo. Il calcio specialmente, infatti, è sempre molto contornato da atteggiamenti tossici che, di conseguenza, provocano immagini poco gradevoli. Magari, in questo modo, la volontà da parte dei protagonisti in campo di essere più inclini al fair play aumenterà.
Il cartellino bianco nel calcio: l’idea all’origine
Ma quindi, com’è nata l’idea del cartellino bianco? Beh, in realtà all’inizio avrebbe dovuto avere tutt’altra funzione. Il primo a proporla è stato proprio Michel Platini, che però voleva introdurre all’interno del calcio una mini-sanzione molto simile a quella che si vede in sport come la pallanuoto. Il cartellino bianco, infatti, doveva essere un’espulsione temporanea (circa di 5-10 minuti) che avrebbe penalizzato per una frazione di gioco una squadra intera. Ma come si sarebbe scelto quando estrarlo? Qual è il punto di incontro tra il cartellino giallo e il rosso? Tutti i gesti antisportivi. Platini, infatti, avrebbe sfruttato il colore bianco per punire gesti come le perdite di tempo, le simulazioni, le proteste nei confronti dell’arbitro, ecc.
Quando è stato usato il cartellino bianco nel calcio
Il cartellino bianco è già stato utilizzato una volta. Quando? Nel super derby di calcio femminile tra Benfica e Sporting Lisbona. Anzi, a dire la verità la direttrice di gara, Catarina Campos, lo ha sventolato in ben due occasioni durante i novanta minuti di gioco, entrambe verso le panchine delle due squadre. Sono stati in particolar modo i medici dei due staff ad essere premiati, perché durante la gara hanno abbandonato il campo da gioco per andare a soccorrere un tifoso che aveva accusato un malore sugli spalti. Un bel gesto che, in un clima teso come quello di un derby, è stato apprezzato e sottolineato dal cartellino bianco.