Alzi la mano chi, mentre giocava a calcio da bambino, non sognava di indossare il giorno la fascia da capitano della propria squadra del cuore. Perché è vero che il calcio si gioca in undici, ma all’interno di un collettivo sono sempre emerse delle figure di spicco, per capacità tecnica, ma anche carismatica, capaci di guidare il gruppo, anche nei momenti di difficoltà. 

 

La fascia di capitano è un simbolo, per un calciatore che ha una lunga militanza all’interno di una determinata squadra e che in campo fa le veci dell’allenatore, preoccupandosi anche di dialogare con l’arbitro. 

 

Nel corso della storia del calcio ci siamo trovati di fronte a figure che hanno segnato un’epoca. Le cosiddette bandiere, amatissime dai tifosi e idoli di tutti i bambini. 

 

Scopriamo quali sono i capitani più famosi nella storia della Serie A 

 

I migliori 5 capitani della storia recente della Serie A 

 

  • Paolo Maldini

 

Paolo Maldini è uno dei capitani simbolo della storia recente del calcio italiano. Dal 1984 al 2009 il difensore ha indossato una sola maglia, quella del Milan. 902 partite ufficiali disputate e un palmares che vanta sette Scudetti, cinque Champions League e tanti altri successi. Una carriera dedicata alla causa rossonera, che lo hanno reso leggenda. Capitano dal 1997, è stato uno dei simboli dell’epopea del Milan, malgrado la pesante eredità lasciata da Franco Baresi. 

 

Nel corso della sua carriera, Maldini ha indossato a lungo anche la fascia di capitano della Nazionale, sfiorando gli Europei nel 200.  
 

  • Francesco Totti

 

Se Roma dovesse incoronare un ottavo re, quello sarebbe Francesco Totti. Capitano storico dei giallorossi, con i quali ha giocato dal 1992 al 2017. 786 presenze complessive con 307 gol messi a segno in gare ufficiali, il Pupone (come veniva soprannominato) è ricordato tra i più grandi trequartisti del calcio italiano. L’apice della sua carriera lo raggiunge con lo Scudetto del 2001, senza dimenticare il Mondiale nel 2006 con la Nazionale italiana.  
 

  • Javier Zanetti

 

Non è necessario indossare la stessa maglia per essere una bandiera. Nel 1995 l’Inter acquistò dal Banfield un giovane difensore, Javier Zanetti. Grande qualità, grinta, versatilità e cultura del lavoro. L’argentino si impone rapidamente nelle gerarchie neroazzurre diventando capitano dal 2001. Disputa 19 stagioni all’ombra della Madonnina, totalizzando 858 presente. Con lui, l’Inter ottiene il più grande risultato della storia del team, il Triplete nella stagione 2009-2010. E in quell’anno non saltò neanche una partita.  
 

  • Alessandro Del Piero

 

Insieme nella buona e nella cattiva sorte. Si può sintetizzare così la storia d’amore tra Alessandro Del Piero e la Juventus. Approdato alla Signora nel 1993, dopo due stagioni al Padova, nasce un sodalizio che durerà 19 anni, tra grandi successi e gli anni neri di Calciopoli con il passaggio in Serie B. 705 presenze per un totale di 290 gol con la maglia bianconera, prima di un burrascoso addio che lo ha portato a concludere la carriera fuori dall’Europa.  
 

  • Antonio Di Natale

     

Dopo 158 partite e 49 gol con la maglia dell’Empoli, Antonio Di Natale approda all’Udinese carico di aspettative. La sua carriera è in costante ascesa e in molti pensano che quello possa essere il trampolino finale per l’approdo in una grande squadra. L’attaccante napoletano, invece, diventa il capitano dei friulani, segna 227 gol nelle competizioni ufficiali, diventando il protagonista del periodo storico più prolifico della squadra. Chiuderà nel 2016 con 446 presenze, ma il suo ricordo è destinato a restare a lungo nel cuore dei tifosi. 

 

Tuffo nel passato: i migliori capitani di ieri

 

  • Giacinto Facchetti

 

Capitano, bandiera e dirigente. Giacinto Facchetti è la leggenda dell’Inter per antonomasia. In attività dal 1960 al 1978, è ricordato come uno dei più grandi terzini di tutti i tempi. Con lui l’Inter ha vinto quattro scudetti e due Coppe dei Campioni e la maglia numero 3, naturalmente è stata ritirata. Tra l’altro Facchetti fu anche protagonista dei famosi Mondiali di Messico 1970, ove fu inserito nella All Star del mondiale. 

 

  • Agostino Di Bartolomei 

 

A Roma dal 1972 al 1984, con una parentesi al Lanerossi Vicenza. L’addio forzato in seguito a una lite con Paulo Roberto Falcao, ma un posto sempre saldo nel cuore dei tifosi. Agostino Di Bartolomei è stato il capitano giallorosso nell’anno del secondo scudetto, coronamento di una carriera da leggenda. La tragica fine, per suicidio nel 1994, arrivò a dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool. 

 

  • Valentino Mazzola 

 

Il mito del Grande Torino ha un volto, Valentino Mazzola. Cinque scudetti consecutivi per una squadra che segnò un’epoca, poi il tragico epilogo con la tragedia di Superga nel 1949. Nei sette anni in maglia granata, Mazzola disputò 195 partite segnando 118 gol. 

 

  • Franco Baresi 

 

Quando Maldini divenne capitano del Milan, dovette ereditare il ruolo di un’altra leggenda, Franco Baresi. Considerato uno dei liberi più forti di tutti i tempi, il giocatore lombardo indossò la maglia rossonera dal 1978 al 1997, per un totale di 719 presenze in tutte le competizioni. Anche lui fu uno dei simboli del grande Milan di Sacchi. Per le sue capacità, fu spesso paragonato a Franz Beckenbauer. 

 

  • Giacomo Bulgarelli

 

490 presenze in tutte le competizioni e una carriera totalmente dedicata alla causa. Giacomo Bulgarelli è parte della storia del Bologna, in cui vi giocò dal 1958 al 1975. Con lui, la squadra felsinea vinse lo scudetto nel 1964 e due edizioni della Coppa Italia. Amatissimo dai tifosi, entrò definitivamente nella storia quando rifiutò l’offerta dal Milan. 

 

Gli appassionati di videogiochi degli anni ‘90 lo ricorderanno commentatore assieme a Massimo Caputi, in alcune edizioni della serie Fifa.