Quali sono stati i migliori acquisti di Braida? La top 10
Nonostante oggi il nome di Ariedo Braida appaia raramente sulle pagine sportive, l’attuale consigliere strategico della Cremonese è stato uno dei dirigenti che ha fatto la storia dal calcio, quello italiano in particolare. La carriera di Braida è legata indissolubilmente al Milan, società per la quale lavorò per 27 anni: prima, dal 1986 al 2002, come direttore sportivo e in seguito come direttore generale, fino al 2013. Dopo le esperienze al Monza (1981-1984) e all’Udinese (1984-1986), Silvio Berlusconi lo sceglie come suo uomo mercato.
È proprio in questi anni che Ariedo Braida vive l’epopea italiana ed europea dei rossoneri. Anni durante i quali tantissimi campioni hanno vestito la maglia del Milan, contribuendo ai grandi successi di quel periodo. Dopo una vita in rossonero, infatti, nel 2014 Braida diventa direttore generale della Sampdoria fino al febbraio 2015, quando passa al Barcellona con il ruolo di direttore sportivo, con delega particolare per i club stranieri. Insomma, una carriera piena di grandi club e di tante trattative. Ma quali sono stati, alla fine, i migliori acquisti di Braida? Vediamoli nel dettaglio.
Quali sono i 10 migliori acquisti di Ariedo Braida?
Come dicevamo, il meglio delle sue capacità Ariedo Braida l’ha dimostrato nei 27 anni di Milan. Gli acquisti di fenomeni stranieri come van Basten, Gullit, Weah, Kakà e Shevchenko, ma anche di campioni italiani del calibro di Nesta e Inzaghi, portano la firma del dirigente originario di Precenicco. Sceglierne solo 10 è un’impresa piuttosto ardua e inevitabilmente saranno esclusi nomi importantissimi come Jean-Pierre Papin e Rui Costa, i quali meritano comunque una menzione speciale. Vediamo dunque quali sono stati i migliori acquisti della carriera di Ariedo Braida:
- Marco van Basten
- Ruud Gullit
- Frank Rijkaard
- Zvonimir Boban
- Dejan Savicevic
- George Weah
- Andriy Shevchenko
- Filippo Inzaghi
- Alessandro Nesta
- Kakà
Tutti i migliori colpi di Ariedo Braida
Marco van Basten: probabilmente uno dei giocatori più forti (o forse il più forte) ad aver indossato la maglia del Milan. Nell’estate del 1987, il cigno di Utrecht sembrava ormai nelle mani della Fiorentina, ma Braida lo preleva con un blitz ad Amsterdam. Un’operazione da circa 1 miliardo e 750 milioni delle vecchie lire (poco più di 900 mila euro). Marco van Basten vince tutto con il Milan: 4 scudetti, 4 Supercoppe italiane, 3 Coppe dei Campioni, 3 Supercoppe UEFA, 2 Coppe intercontinentali e anche 3 Palloni d’Oro (1988-189-1992). Non a caso Braida l’ha definito più volte l’acquisto di cui va più fiero.
Ruud Gullit: come van Basten, anche Gullit arriva al Milan nell’estate del 1987 e nello stesso anno vince il Pallone d’Oro. Braida lo porta in rossonero per una cifra record per l’epoca: 7,5 milioni di euro. In occasione del Trofeo Gamper del 1986, il dirigente del Milan scese negli spogliatoi del PSV e si fece promettere da Gullit che l’anno successivo sarebbe andato a giocare per loro. E così fu.
Frank Rijkaard: a completare il trio al quale si deve il nome de “il Milan degli olandesi” è stato Frank Rijkaard, acquistato dai rossoneri nel 1988. Considerato uno dei mediani più forti della storia del calcio, Ariedo Braida ha rivelato che è stato l’affare più complicato della sua carriera. Per chiudere la trattativa, Braida utilizzò un espediente abbastanza particolare, che viene ricordato come “il caso mutande”. Rijkaard, reduce da una stagione in prestito al Real Saragozza, era di proprietà dello Sporting Lisbona. I tifosi portoghesi erano infuriati per l’imminente partenza del loro beniamino, così cercarono di entrare negli uffici e riuscirono addirittura a buttare giù una porta. Così, Braida decise di infilare il contratto appena firmato nelle mutande per poterlo tenere al sicuro.
Zvonimir Boban: Zvone o Zorro, approda al Milan nel 1991 al termine di una brillante mossa di mercato condotta da Ariedo Braida. Il centrocampista croato si era messo in mostra tra le fila della Dinamo Zagabria e Braida riesce a strapparlo al Bayern Monaco. Il Milan, però, aveva raggiunto il tetto limite di stranieri presenti in rosa. Perciò Braida lo gira al Bari in prestito per una stagione.
Dejan Savicevic: ribattezzato Il Genio per le sue straordinarie doti tecniche e la sua imprevedibilità nel dribbling, Dejan Savicevic viene comprato dal Milan nell’estate del 1992, dalla Stella Rossa. Nonostante qualche difficoltà iniziale, il fantasista montenegrino è stato uno dei calciatori più amati dal presidente Silvio Berlusconi, tanto da affermare davanti a Capello e ai suoi collaboratori, che se un giocatore così forte non fosse riuscito a esprimersi la colpa sarebbe stato la loro.
George Weah: il 1995 è l’anno dell’arrivo di George Weah. Il liberiano arriva per 11 miliardi di lire dal Paris Saint-Germain, nonostante Fabio Capello non fosse soddisfatto del nuovo rinforzo. Invece Braida ci aveva visto giusto un’altra volta. A suon di gol e giocate importanti, Weah diventa ben presto idolo dei tifosi milanisti, conquistando anche due scudetti e un Pallone d’Oro. Ancora oggi, è l’unico calciatore africano ad aver ricevuto l’ambito trofeo.
Andriy Shevchenko: l’acquisto di Andriy Shevchenko avviene nel 1999. Adriano Galliani era scettico. Braida racconta che non sono mai andati a visionare un giocatore insieme, fatta eccezione proprio per Sheva. In quell’occasione, l’attaccante ucraino non toccò praticamente palle e Galliani chiese a Braida se fosse davvero certo di proseguire con quella trattativa così dispendiosa, ovvero 41 miliardi di lire. Come al solito, il suo intuito non si sbagliava: Shevchenko è diventato il secondo realizzatore nella storia del club rossonero e nel 2004 si è aggiunto alla lista dei Palloni d’Oro che hanno indossato la maglia del Milan.
Filippo Inzaghi: altra magia del duo Braida-Galliani fu l’acquisto di Filippo Inzaghi dai rivali storici della Juventus. Un’operazione che durò mesi, chiusa mettendo sul piatto 70 miliardi di lire e il cartellino del giovane Cristian Zenoni. Una trattativa difficile e onerosa, volta a realizzare il sogno di costruire un attacco formato dalla coppia Sheva – Pippo. Nelle trecento presenze in maglia milanista, Inzaghi ha siglato 126 gol totali e ha vinto due Champions League, una Coppa del mondo per club, due Supercoppe europee, due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane.
Alessandro Nesta: quella che portò Alessandro Nesta dalla Lazio al Milan è stata una di quelle operazioni considerate impossibili. Nesta a quel tempo era un simbolo, una bandiera per i biancocelesti. Per la verità, fu quasi costretto ad andarsene a causa dei problemi economici che la Lazio stava vivendo in quel periodo. Poco importa però. Nel 2002, Alessandro Nesta, oggi considerato uno dei difensori centrali più forti della storia, diventa un giocatore del Milan per circa 30 milioni di euro, ancora una volta, grazie ad Ariedo Braida e Adriano Galliani.
Kakà: l’ultimo dei Palloni d’Oro portati a Milanello da Ariedo Braida è stato Kakà. Strappato alla concorrenza del Chelsea e della Juventus di Luciano Moggi, approda al Milan nel 2003 per 8,5 milioni di euro, grazie alla segnalazione di Leonardo e alla rapidità del dirigente friulano.