Guida agli Europei di calcio tra presente, passato e futuro
I campionati europei di calcio, ufficialmente Uefa European Football Championship, sono il più importante torneo continentale per nazionali. Soltanto i Mondiali, per portata e visibilità, superano il fascino e il prestigio degli Europei, arrivati ormai alla loro diciassettesima edizione. Quelli in corso in Germania raggruppano ben 24 squadre, divise in sei gironi da quattro, e si candidano a essere una delle edizioni più ricche, belle e combattute di sempre. Il tasso tecnico è altissimo, grazie anche al lavoro dei club, e gli stadi sono tra i più belli al mondo.
Contesto storico e significato degli Europei
Gli Europei tornano, eccezionalmente, dopo tre anni: quelli del 2020 erano stati infatti rinviati al 2021 a causa dello scoppio della pandemia.
Poche manifestazioni sono capaci di unire un paese come i grandi tornei per nazionali di calcio e anche Euro 2024 non farà eccezione. Si è partiti il 14 giugno e si terminerà il 14 luglio, con la finalissima in programma all’Olympiastadion di Berlino, un impianto che, per gli azzurri, porta con sé bei ricordi.
Importanza e popolarità del torneo europeo
L’ultima edizione dei campionati europei di calcio è stata seguita complessivamente da 5,2 miliardi di persone, mentre l’audience media stimata per la finale si è attestata intorno ai 330 milioni. L’evento è stato coperto da 137 emittenti televisive, che hanno raggiunto oltre 100 milioni di utenti medi per partita e 1,9 miliardi di utenti unici in diretta. Si tratta di numeri altissimi, che fanno capire la portata dell’evento non solo per tifosi e appassionati, ma anche per tutto il resto del mondo. In Europa sono concentrati i migliori talenti del mondo, e non è un caso se, negli ultimi due campionati del mondo di calcio, sei semifinaliste su otto sono state nazionali europee. Insomma, anche gli Europei del 2024 si preparano a essere un fenomeno globale.
1. Storia degli Europei di calcio
Ripercorriamo insieme la storia di un torneo che, a ogni edizione, non manca di regalare emozioni, quale che sia la propria fede calcistica.
Inizio e primi anni del campionato europeo
Gli Europei nacquero nel 1960, pochi anni dopo la fondazione della Uefa, l’organo di governo del calcio europeo, e da allora si sono disputati ogni quattro anni. Nel secondo dopoguerra, la Fifa, che sovrintende il mondo del pallone a livello globale, favorì la nascita di federazioni continentali: la prima fu la Conmenbol, istituita nel 1916 per unire le federazioni sudamericane, e nel 1954 toccò alla Uefa (Union of European Football Associations), che promosse subito nuove competizioni, tra cui la Coppa dei Campioni, che si evolverà poi nella Champions League attuale.
Al momento della nascita della Uefa, l’unico torneo europeo per nazionali era la Coppa Internazionale, alla quale partecipavano le selezioni dell’Italia e dei Paesi dell’Europa centrale, che si sfidavano in partite di andata e ritorno in un ampio lasso di tempo. In totale si disputarono sei edizioni della Coppa, l’ultima delle quali, durata dal 1955 al 1960, fu vinta dalla Cecoslovacchia.
Promotore dell’istituzione di un campionato europeo che potesse unire tutte le squadre del continente e che ricalcasse il modello dei campionati del mondo (nati nel 1930) e della Coppa America (1916), fu Henri Delauney, segretario generale dell’Uefa. La proposta divenne realtà nel 1960, quando gli Europei sostituirono effettivamente la Coppa Internazionale, che da allora scomparve. Si decise quindi che il nuovo torneo avrebbe avuto cadenza quadriennale e si sarebbe disputato negli anni pari in cui non si giocavano i mondiali. La prima edizione si disputò nel 1960, parteciparono 17 squadre (tra le quali non c’era l’Italia) e alla fine vinse l’Unione Sovietica.
Europei: tappe e cambiamenti negli anni
Nelle prime edizioni dei campionati europei di calcio erano soltanto quattro le squadre ad accedere alla fase finale dopo una lunga e agguerrita fase di qualificazione, e il Paese che avrebbe ospitato la competizione successiva era scelto proprio tra queste quattro finaliste. La formula cambiò nel 1980: il Paese ospitante veniva designato con largo anticipo, proprio come succede adesso, e all’Europeo vi partecipavano otto quadre, divise in due giorni da quattro. Questa formula rimase in vigore fino al 1992. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e di altri stati dell’Europa orientale, e con il successivo e contestuale cambio del quadro politico nel continente, la Uefa decise, per forza di cose, di aumentare ulteriormente il numero di squadre partecipanti al torneo. Nel 1996 divennero dunque 16, divise in quattro gironi da quattro, mentre dal 2016 il numero è stato elevato ancora, fino ad arrivare alle 24 dell’edizione che si sta disputando in Germania, la prima con un numero così alto di Nazionali.
2. Struttura odierna del torneo
Ma quindi, come ci si qualifica ai campionati Europei? Ognuna delle 24 squadre partecipanti a Euro 2024, ad esclusione della Germania padrona di casa e quindi qualificata di diritto alla fase finale, ha dovuto passare attraverso un processo di qualificazione. Ripercorriamone le tappe.
Processo di qualificazione agli Europei
I gironi di qualificazione sono dieci e accedono alla fase finale del torneo le prime due classificate di ogni gruppo, a cui si aggiungono le tre vincitrici dei tre playoff, che vengono stabiliti non dalla posizione raggiunta nel girone di qualificazione, ma bensì dai risultati conseguiti nella precedente edizione della Nations League.
Accedono infatti automaticamente agli spareggi le quattro squadre vincitrici di ogni lega di Nations League. Se un vincitore di un girone si è già qualificato direttamente alla fase finale dell’Europeo arrivando primo o secondo nel proprio gruppo di qualificazione, il suo posto nei playoff viene assegnato alla migliore squadra (non qualificata) della propria lega. Quindi, oltre ai 20 posti occupati dalle squadre arrivate prime o seconde nei dieci gironi di qualificazione, tre posti sono assegnati alle vincenti dei tre playoff (in questa edizione sono riusciti a qualificarsi attraverso gli spareggi Ucraina, Polonia e Georgia) e uno, il ventiquattresimo, va di diritto alla Nazione organizzatrice del torneo, che non prende parte quindi ad alcun processo di qualificazione.
La formula della fase finale
La formula della fase finale ricalca quella delle competizioni per club. Le 24 squadre sono divise in sei gironi da quattro: al termine delle tre partite, le prime due classificate di ogni gruppo volano agli ottavi di finale. A queste 12 squadre si aggiungono anche le quattro migliori terze, che andranno così a completare il quadro della fase ad eliminazione diretta. Dopodiché si procederà con i quarti di finale, la semifinale e, infine, la finalissima.
I gironi degli Europei di calcio 2024
· Gruppo A: Germania, Scozia, Ungheria, Svizzera
· Gruppo B: Spagna, Croazia, Italia, Albania
· Gruppo C: Inghilterra, Slovenia, Danimarca, Serbia
· Gruppo D: Francia, Polonia, Olanda, Austria
· Gruppo E: Belgio, Slovacchia, Romania, Ucraina
· Gruppo F: Portogallo, Turchia, Georgia, Repubblica Ceca
3. Europei di calcio 2024: squadre, favorite e prestazioni
Come ogni campionato europeo, anche Euro 2024 potrebbe riservare sorprese inattese fin dalla fase a gironi. Di seguito una panoramica delle squadre qualificate per l’edizione corrente, le prestazioni storiche delle favorite e le squadre da tenere d’occhio.
Le Nazionali con più successi
Se dovessimo indicare però una favorita assoluta per la vittoria finale sarebbe, come spesso succede negli ultimi anni, la Francia di Didier Deschamps (gruppo D). L’ex Juventus, oggi CT transalpino, può contare su un mix assoluto di talento ed esperienza, ma anche i più giovani in rosa possono vantare un numero di partite ai massimi livelli che li rende più che pronti ad affrontare un torneo difficile e faticoso come l’Europeo. La stella assoluta è inevitabilmente Kylian Mbappé, fresco di firma con il Real Madrid, e intorno a lui graviteranno Antoine Griezmann, Olivier Giroud, Theo Hernandez e Marcus Thuram, solo per citarne alcuni.
La Germania (gruppo A) ha già mostrato la propria forza, specialmente nel reparto offensivo, nel match inaugurale contro la Scozia, sconfitta con un roboante 5-1. Rispetto al passato i tedeschi possono contare sull’entusiasmo di un gioco ritrovato e sulla voglia di rivalsa dopo le ultime delusioni, tra cui la clamorosa eliminazione maturata alla fase a gironi di Qatar2022. Havertz, Sané, Musiala e l’iconico Fullkrug vogliono riscattare quella disfatta anche grazie al sostegno del pubblico. Mai come in questa edizione, infatti, il fattore campo potrebbe essere determinante. Gli stadi tedeschi sono noti per essere tra i più caldi al mondo, e potrebbero fornire un apporto decisivo alla causa tedesca.
Nel girone dell’Italia, la Spagna (gruppo B) è sicuramente l’avversario più agguerrito. Gli iberici, rispetto all’ultima semifinale europea persa proprio contro gli azzurri ai calci di rigore, hanno un nuovo commissario tecnico (De La Fuente ha preso il posto di Luis Enrique dopo i Mondiali in Qatar) e un rinnovato parco giocatori. I settori giovanili, le cosiddette “cantere”, dei club spagnoli sono infatti tra le più prolifiche d’Europa e non è un caso se il ct spagnolo abbia deciso di convocare giovani come Lamine Yamal e Fermin Lopez del Barcellona. La cultura calcistica iberica ha sempre posto l’attenzione sul talento più che sulla carta d’identità, ecco perché tutto fa pensare a un Europeo da protagonista per Yamal, al pari dei leader più esperti come Morata, Rodri e Carvajal.
Altro giro, altra corsa per l’Inghilterra (gruppo C). Southgate deve vendicare la bruciante sconfitta in finale contro l’Italia dell’edizione 2021, quando gli azzurri batterono ai rigori gli inglesi a Wembley (1-1 il risultato dopo i 120 minuti con i gol di Shaw e Bonucci). Il rinnovamento britannico è stato parziale ma guidato, anche in questo caso, dai giovani allevati sapientemente dalle Academy dei club. Palmer, Gordon e Mainoo si vanno quindi ad aggiungere a calciatori del calibro di Foden, Kane, Saka e Bellingham, fresco vincitore della Champions League con il suo Real Madrid.
Quella che era stata definita come “la generazione d’oro” del Belgio (gruppo E) è probabilmente, ancora una volta, all’ultima corsa. Hazard si è ritirato, Courtois non è stato convocato dopo una stagione condizionata dagli infortuni e gli anni che passano cominciano a far sentire il loro peso su De Bruyne e Lukaku. Il Belgio, però, rimane in ogni caso una delle squadre più temibili da affrontare, e che può contare su armi come Doku del Manchester City o De Ketelaere, risbocciato all’Atalanta dopo il buio milanista.
Infine, occhi puntati sul Portogallo del sempreverde Cristiano Ronaldo, probabilmente all’ultimo Europeo della carriera (gruppo F). Dopo la vittoria del 2016 (1-0 alla Francia grazie al gol di Eder), l’ex attaccante di Manchester United, Real e Juve, ora all’Al Nassr, sogna di bissare quel successo grazie a una squadra ricchissima di talento e che, rispetto all’integralismo dell’ex ct Santos, può contare sulla freschezza tattica di Roberto Martinez, già allenatore, senza grandi risultati a dire la verità, del Belgio. Oltre a CR7, capitano e leader indiscusso dello spogliatoio, ci saranno Rafael Leao e Bernando Silva, oltre a Joao Felix e Bruno Fernandes.
Le possibili sorprese degli Europei di calcio 2024
Non è una sorpresa vera e propria, ma nel girone dell’Italia l’altro pericolo, oltre a quello spagnolo, si chiama Croazia (gruppo B). Ad ogni torneo Luka Modric e compagni vengono dati a fine corsa, snobbati dagli addetti ai lavori, e ogni volta incantano non solo per talento, ma anche per tenacia e carattere. Il percorso all’ultimo Mondiale dimostra la forza di una squadra non abituata, innanzitutto per storia e cultura, a non mollare mai. Il centrocampista del Real guida una squadra con un’età media piuttosto alta ma che sta cominciando un percorso di ringiovanimento, senza rinunciare però all’esperienza. Gvardiol, Kovacic e Perisic guidano una delle outsider alla vittoria finale.
Altra squadra da tenere d’occhio è la Serbia (gruppo C). Dopo la delusione ai Mondiali in Qatar, la nazionale slava è attesa dal salto di qualità, potendo contare sul talento e sugli inserimenti in area dell’ex Lazio, oggi all’Al Hilal, Milinkovic-Savic e sui gol di Dusan Vlahovic. A loro si aggiungono Mitrovic, Tadic e Samardzic.
Una delle vere outsider potrebbe poi essere l’Olanda (gruppo D). A seguito della burrascosa eliminazione, per mano dell’Argentina, agli scorsi campionati del mondo, Koeman è ripartito con una squadra rinnovata negli interpreti (tra i più attesi Xavi Simons e Joshua Zirkzee, ripescato a pochi giorni dall’esordio europeo e Frimpong, freccia del Bayer Leverkusen), ma che mantiene un’ossatura solida grazie a Van Dijk e Memphis Depay. Il mix potrebbe essere davvero esplosivo e, dopo anni di buio, l’Olanda potrebbe davvero arrivare in fondo a un grande torneo.
Sempre nel gruppo D dell’Olanda, che comprende anche la Francia, si trova l’Austria. La Nazionale allenata da Ralf Rangnick, fresco di “no” rifilato al Bayern Monaco per rimanere sulla panchina austriaca, ha stupito durante le qualificazioni e si candida a essere una delle grandi sorprese del torneo, nonostante si trovi in un gruppo di ferro completato dalla Polonia di Lewandowski. Arnautovic guida la spedizione, ma tra i giocatori da tenere d’occhio ci sono anche Danso del Lens, Baumgartner del Lipsia e ovviamente Sabitzer, quest’anno finalista in Champions League con il Borussia Dortmund.
Qualificatasi all’ultimo respiro, battendo l’Islanda 2-1 in rimonta nella finale dei playoff, l’Ucraina (gruppo E) ha mostrato fin dal girone di qualificazione ottime idee tattiche e interpreti di talento. Nel doppio confronto contro l’Italia di Spalletti, gli ucraini hanno messo in grande difficoltà gli Azzurri grazie alle parate di Lunin, alla velocità di Mudryk e alla vena realizzativa di Dovbyk. Il passaggio del turno, insomma, non appare un’impresa impossibile.
Talento ed esperienza al comando anche nella Turchia di Vincenzo Montella, altra lieta sorpresa dei gironi di qualificazione a Euro 2024. L’ex attaccante della Roma e della Nazionale, subentrato pochi mesi fa, ha cercato di lasciare il proprio marchio senza snaturare una squadra che si regge sulle geometrie di Calhanoglu e sull’estro di Arda Guler, talento del Real Madrid, e di Yildiz, attaccante della Juventus. La qualificazione è largamente alla portata dei turchi che se la giocheranno, presumibilmente per il secondo posto dietro al Portogallo, con la Repubblica Ceca e la sorprendente Georgia di Kvaratskhelia, alla prima partecipazione assoluta a un Europeo.
L’Italia ad Euro 2024
L’Italia è inserita nel girone B con Spagna, Croazia e Albania. Le chance di qualificazione degli azzurri sono comunque alte se si calcola che le migliori quattro terze classificate saranno ripescate per gli ottavi di finale. Luciano Spalletti, in ogni caso, punta a raggiungere il massimo risultato possibile, pur sapendo che ripetere la miracolosa cavalcata di Euro 2020 sarà molto difficile. La Nazionale azzurra è molto diversa rispetto a quella che aveva trionfato a Wembley, ma un ricambio generazionale, arrivati a questo punto, sembrava inevitabile. Via Bonucci, Chiellini, Insigne e Immobile e dentro Buongiorno, Calafiori, Scamacca e Retegui. Il ct ha voluto garantire il giusto mix di esperienza e gioventù, affiancando ad esempio Jorginho a Fagioli, con Barella, nel pieno della propria maturità calcistica, a dominare il centrocampo. In attacco, dove risiedono la maggior parte dei problemi azzurri, saranno proprio il centravanti dell’Atalanta e quello del Genoa a contendersi una maglia, con Chiesa, Zaccagni e Pellegrini ad inventare.
Sebbene la Nazionale italiana appaia qualitativamente inferiore rispetto a quelle del passato, la capacità di cambiare il proprio sistema di gioco potrebbe rivelarsi un fattore decisivo. Spalletti ha provato la difesa a 4 e quella a 3, con discreti risultati in entrambi i casi. Facile immaginare come lo schieramento a 4 possa essere riservato alle partite in cui si voglia proporre di più e attaccare con maggiore insistenza, magari con squadre dello stesso livello o inferiori, mentre quello a 3 serva per partite più ostiche e per dare maggiore copertura alla porta di Donnarumma. La capacità di cambiare sistema di gioco in corsa è, in ogni caso, di per sé un valore aggiunto capace di spiazzare gli avversari.
4. Gli stadi degli Europei di calcio 2024
La scelta per ospitare gli Europei del 2024 è ricaduta sulla Germania, che nel 2018 ha battuto in volata la Turchia, scelta comunque per organizzare insieme all’Italia quelli del 2032. Quest’anno, quindi, proprio la Germania ospiterà per la prima volta la competizione dopo la riunificazione e la caduta del muro di Berlino. L’ultima volta era infatti il 1988 e si giocò soltanto nella parte Ovest del paese.
Stadi e città ospitanti
Saranno dieci gli stadi che ospiteranno la fase finale degli Europei di calcio 2024. Molti saranno familiari ai tifosi italiani al seguito della Nazionale di Luciano Spalletti, in quanto sono gli stessi che hanno visto gli Azzurri trionfare ai Mondiali del 2006. Ecco, dunque, l’elenco degli impianti e delle città che li ospitano:
- Olympiastadion Berlin, Berlino (capienza: 71.000 spettatori)
- Cologne Stadium, Colonia (43.000)
- Signal Iduna Park, Dortmund (62.000)
- Dusseldorf Arena, Dusseldorf (47.000)
- Frankfurt Arena, Francoforte (47.000)
- Arena AufSchalke, Gelsenkirchen (50.000)
- Volksparkstadion Hamburg, Amburgo (49.000)
- Leipzig Stadium, Lipsia (40.000)
- Allianz Arena, Monaco (66.000)
- Stuttgart Arena, Stoccarda (51.000)
Dove vedere gli Europei in tv e streaming
Gli Europei di calcio 2024 saranno trasmessi in chiaro su Rai1, Rai2 e in streaming su RaiPlay, dove sarà possibile vedere 30 partite su un totale di 51, comprese tutte quelle dell’Italia e tutte quelle della fase a eliminazione diretta, dagli ottavi di finale fino alla finale del 14 luglio.
Tutte le partite del campionato europeo di calcio saranno disponibili anche sui canali di Sky Sport e in streaming su SkyGo e NOW tv (tutti servizi su abbonamento).