Le regole del calcio sono in continua evoluzione. In questi anni ci stiamo abituando alla rivoluzione tecnologica che, dopo essersi affermata in diversi sport, ha finalmente abbracciato anche il mondo del pallone. Prima l’avvento del Var, poi l’introduzione del fuorigioco semi automatico, ma queste novità non saranno sicuramente le ultime a cambiare la natura del gioco. E seppur le polemiche siano diminuite drasticamente rispetto al passato, non sono certo scomparse. Gli arbitri, si stima, sul terreno di gioco, e ora anche al monitor a bordo campo, prendono in media una decisione ogni 20 secondi, ovvero dalle 200 alle 250 decisioni a partita. Questo comporta un enorme carico di pressione, che spesso influisce sulla correttezza dei fischi, spesso condizionati anche da fattori ambientali.

 

Euro2024: la nuova regola sulle ammonizioni per chi parla con l'arbitro 

Per diminuire quindi la pressione, le polemiche e soprattutto le proteste in campo, e permettere ai direttori di gara di arbitrare con una maggiore tranquillità, agli Europei di Germania 2024 verrà testata una nuova regola: nessuno, a parte i capitani, potrà protestare con gli arbitri se non i capitani. Chi lo farà sarà immediatamente ammonito, e in un torneo breve come l’Europeo un cartellino giallo per proteste potrebbe pesare molto sul proseguo della competizione. Il rischio, quindi, è di incorrere in ammonizioni di massa, ma la regola serve a veicolare una comunicazione più rispettosa e serena rispetto a quella che siamo abituati a vedere in campo.

 

Ammonizioni per chi protesta con l’arbitro: la spiegazione di Rosetti

 

A spiegare la nuova regola ci ha pensato Roberto Rosetti, ex arbitro italiano oggi direttore generale arbitrale della Uefa. “L'idea è semplice: chiediamo a tutte le squadre di assicurarsi che il proprio capitano sia l'unico giocatore a parlare con l'arbitro”, ha sottolineato Rosetti in una lunga lettera. L’appello vuole raggiungere direttamente i capitani, gli uomini con la responsabilità maggiore in campo: “Chiediamo ai capitani di assicurarsi che i loro compagni di squadra non invadano e circondino l'arbitro, consentendo conversazioni dirette affinché la decisione venga trasmessa in modo tempestivo e rispettoso. A qualsiasi compagno di squadra che ignori il suo ruolo di capitano e/o che si avvicini all'arbitro mostrando qualsiasi segno di mancanza di rispetto o di dissenso verrà mostrato un cartellino giallo".

 

La regola, in realtà, già esiste e vuole punire l’eccesso di proteste, ma ad Euro2024 si è voluto esasperare questo principio per salvaguardare l’obiettività super partes e la tranquillità dell’arbitro nel prendere decisioni importanti in un contesto di grande pressione. “Vogliamo che arbitri dalla forte personalità prendano e assumano decisioni, anche impopolari, in campo ma, allo stesso tempo, vogliamo che siano più aperti e spieghino cosa ha portato a determinate decisioni”, ha aggiunto Rosetti, “ricevono molte informazioni dal Video Assistant Referee (VAR) e noi siamo pronti a parlare e condividere maggiori dettagli con i giocatori e gli allenatori per aiutarli a capire come è stata presa una decisione. Ma spiegare una decisione con 22 giocatori che ti assalgono è impossibile per chiunque".

 

E se il capitano è un portiere, impossibilitato dunque a trovarsi al centro di discussioni che avvengono dall’altra parte del campo? “Se il capitano è un portiere, sarà necessario nominare un giocatore di movimento che possa ricoprire questo ruolo nel caso in cui si verificasse un incidente all'estremità opposta del campo”. Un vice-capitano insomma, che possa farne le veci in campo senza rischiare di essere ammonito per un eccesso di proteste come invece capiterebbe a ogni compagno. Una vera rivoluzione nel modo di concepire il gioco che, spera la Uefa, possa diminuire le proteste e le polemiche, facendo parlare soltanto il campo.