Il calcio è forse lo sport in assoluto in cui le cose possono cambiare più velocemente. Un giorno tutto sembra facile, mentre quello successivo tutto può diventare terribilmente complicato. La carriera di un calciatore può assumere direzioni particolari, facendo percorsi strani, iniziando a volte con dei picchi che poi diventeranno quasi irraggiungibili in futuro. È il caso di un italiano, che ricorderete molto bene, che fece impazzire di gioia l’Old Trafford nel 2009. Che fine ha fatto Kiko Macheda? Ne parliamo qui, in questo approfondimento sulla sua carriera.  

 

 

Macheda: che fine ha fatto l’ex attaccante del Manchester United 

 

 

È il 5 aprile 2009 e Federico sta correndo con un’espressione gioiosa, ma al tempo stesso spaesata, mentre si mette le mani nei capelli. Intanto viene raggiunto e poi travolto da alcuni compagni di squadra come Fletcher, Welbeck e Giggs. Cos’è successo negli attimi precedenti lo sappiamo bene, ce lo ricordiamo tutti quel pomeriggio inglese: Macheda, ancora diciassettenne, realizza una rete importantissima per il Manchester United che rende una bolgia l’Old Trafford. Una rete realizzata dopo un controllo a seguire di tacco che disorienta il difensore avversario: un cambio di direzione improvviso dando le spalle alla porta che gli permette di liberare un destro potente sul secondo palo. Lui cade a terra mentre la palla finisce in rete e Sir Alex Ferguson festeggia.  

 

 

 

 

 

È un esordio da sogno che chiunque vorrebbe avere, perché per i Red Devils si stavano giocando il campionato e grazie a quel successo riuscirono a fermare la striscia negativa di risultati inanellati, iniziata con la sconfitta contro il Liverpool che inseguiva in classifica. A fine stagione, poi, arrivò la vittoria della Premier League e oggi possiamo dire che una buona parte di quel successo è da attribuire all’attaccante italiano classe 1991. Ma dopo quel leggendario pomeriggio all’Old Trafford com’è andata la carriera di Kiko Macheda? 

 

 

Dopo un paio di stagioni e mezzo (e quattro reti realizzate in totale) viene girato in prestito alla Sampdoria, dove il Manchester United sperava di farlo crescere. In casa non c’era più spazio per un giovanissimo come lui: anche senza Cristiano Ronaldo, in attacco c’erano giocatori come Nani, Rooney, Owen, Berbatov e Hernandez. Ma in Italia le cose non vanno come sperava Ferguson e da quel momento in poi Macheda finisce in una serie di prestiti e cessioni in squadre che non gli permetteranno più di poter fare quel passo decisivo verso un altro top club.  

 

 

Sampdoria, QPR, Stoccarda, Doncaster, Birmingham City, Cardiff City, Nottingham Forest e Novara: queste le squadre in cui ha giocato Macheda dal 2011 al 2018. Otto squadre in cui, in totale, realizza 32 reti. Ben 11 di queste però arrivano proprio in Italia, in Piemonte, dove Macheda attira le attenzioni di un altro club storico in Europa: il Panathinaikos.  

 

 

Macheda oggi: l'arrivo del giocatore all’Apoel 

 

 

In Grecia, Macheda gioca buona parte della sua ultima parte di carriera fino ad oggi: con il Panathinaikos, infatti, arrivano in totale 116 presenze e 40 gol dal 2018 al 2022. Diventa un giocatore importante del club, riuscendo a diventare uno dei 13 stranieri in grado di superare le cento presenze con la maglia dei trifylli. Nell'estate del 2022 però decide di cambiare area, andando in Super Lig all’Ankaragücü.  

 

 

In Turchia dopo soli sei mesi le cose non vanno benissimo e arriva quindi il prestito all’Apoel Nicosia a inizio 2023. Cipro, attualmente, è quindi l’ultima tappa dell’attaccante italiano, che a 31 anni ha messo subito a segno due reti nelle prime sei presenze. Con un avvio simile è possibile pensare che Macheda possa ricominciare a segnare con la stessa costanza a cui ci ha abituato in Grecia. Questa volta, magari, puntando anche a qualche rete europea in una delle coppe UEFA della prossima stagione.