È il calciatore italiano del momento, protagonista agli Europei 2024 con l’Italia e del Bologna che ha raggiunto la qualificazione alla prossima Champions League. La sua carriera calcistica, però, si è subito scontrata con un grande scoglio da superare. Calafiori quel maledetto infortunio lo ricorderà bene, ma oggi è solo un brutto episodio che appartiene al passato. Diamo un’occhiata allora alla sua storia, dal possibile addio al calcio a una rinascita che sta facendo sognare molti tifosi italiani. 

 

 

Calafiori, l’infortunio e il sostegno di De Rossi

 

 

Romano e con la Roma nel cuore, Riccardo Calafiori cresce calcisticamente proprio con i colori giallorossi addosso, dove si fa tutta la trafila fino ad arrivare in Primavera. Dieci anni in totale che anticipano la prima convocazione con la squadra maggiore, allora allenata da Paulo Fonseca: una chiamata che, però, sarebbe potuta non arrivare mai. Sì, perché la carriera di Calafiori prende una strada particolare a un certo punto e senza l’aiuto dei dottori, della famiglia e del capitano Daniele De Rossi, sarebbe potuta anche terminare lì, nel campo del Tre Fontante durante una gara di Youth League

 

È il 2018 e la Roma quell'anno disputa la Champions League con Di Francesco in panchina. La squadra Primavera, di conseguenza, affronta la versione giovanile della competizione UEFA. Una delle avversarie dei giallorossi, allora allenati da Alberto De Rossi, è il Viktoria Plzen: squadra da battere, ma che in realtà farà un grande scherzo alla Roma. Anzi, due. Il primo è vincere in rimonta, da 3-1 a 3-4; il secondo è quello che ancora oggi molti tifosi della squadra capitolina ricordano: l’infortunio di Calafiori.

 

Riccardo Calafiori, già ai tempi, veniva considerato uno dei migliori prospetti del reparto giovanile della squadra capitolina. Terzino sinistro di grande spinta e fisicità, dimostrava già una grande intelligenza tattica e una buona tecnica di base. In quella maledetta partita, però, il suo avversario Svoboda arriva all’82’ in contrasto terribilmente in ritardo e con la gamba alta che finisce dritta sul ginocchio della gamba d’appoggio, quello sinistro. Il risultato è drammatico: rottura del legamento crociato anteriore e posteriore più quella dei menischi e della capsula. Un infortunio serissimo specialmente quando arriva nei 16 anni d’età.

 

Da lì in poi un lungo calvario, fatto di giorni a Villa Stuart e di un’operazione di ricostruzione complicatissima avvenuta in Pennsylvania, negli Stati Uniti. La paura in quei giorni è stata tanta, dato che le probabilità di non rivedere mai più un campo da calcio non erano poi così basse. Ma la grande voglia di tornare a giocare, unita al supporto di De Rossi, hanno fatto sì che un anno dopo Calafiori tornasse a giocare con la Roma Primavera in una vittoria per 6-3 contro il Chievo. Sull'attuale tecnico giallorosso ha detto: “Il nostro è un legame che si è formato nel suo ultimo anno di Roma, siamo stati parecchio tempo insieme e non me lo sarei mai aspettato. Se ripenso a quelle giornate in macchina in cui mi riportava a casa, mi riportava a Trigoria. Non so cosa gli sia passato per la mente per fare questo a me. Sicuramente mi avrà visto molto in difficoltà dato che era il periodo in cui ero infortunato e avrà pensato che fossi un bravo ragazzo e mi ha aiutato in questo senso”. 

 

 

 

 

La chiamata di Fonseca, il Basilea e la rinascita a Bologna

 

 

Sulla panchina della squadra maggiore cambia tutto perché va via Di Francesco e arriva un tecnico portoghese, voglioso di fare un calcio dinamico e offensivo: Paulo Fonseca. Calafiori piace molto al nuovo allenatore, che inizia a convocarlo in prima squadra con costanza sin da inizio campionato 2019/20. Poi il Covid-19 e una concorrenza fatta di giocatori esperti come Spinazzola o Kolarov tardano l’esordio in Serie A che arriva comunque il 1° agosto 2020, all’Allianz Stadium contro la Juventus. È una sfida di fine stagione, c’è anche Zaniolo che come Calafiori è tornato da poco dall’infortunio al crociato (a cui ne seguirà un altro nel mese di settembre) e le cose vanno per il verso giusto. 

 

La Roma vince 1-3 e lui ci mette lo zampino: conquista il rigore dell’1-2 e segna anche una rete che, però, viene poi annullata. Nessun gol all’esordio, dunque, ma la rete in giallorosso arriverà. La stagione successiva entra infatti in prima squadra e gioca soprattutto in Europa League. Qui, alla seconda giornata, trova un gran gol dalla distanza nella vittoria per 3-1 contro lo Young Boys. Nella stagione successiva scende in campo anche in Conference League, poi vinta dai giallorossi di Mourinho, ma per il poco spazio trovato finisce in prestito al Genoa nel mese di gennaio 2022. Con i liguri gioca poco (tre presenze) e finisce in Serie B, ma torna in tempo per festeggiare la coppa insieme ai suoi compagni in giallorosso. 

 

La stagione 2022/23 è quella del cambiamento: arriva la cessione al Basilea per 1,5 milioni di euro e il 40% di una futura rivendita, una mossa rischiosa ma fatta per giocare di più. E le cose vanno bene: Calafiori cresce e migliora, soprattutto perché tra Frei e Vogel inizia a giocare come difensore centrale. Un ruolo che gli si addice moltissimo, specialmente per come si è evoluto il calcio moderno. Thiago Motta questo lo ha intuito subito, anche perché nella stagione successiva lo ha reso protagonista del suo Bologna proprio in questa maniera: facendolo salire palla al piede e sfruttando la sua qualità difensiva e la sua tecnica in impostazione. Ma questo oggi lo sappiamo bene, così come lo sa Luciano Spalletti che lo ha reso un punto centrale della sua Nazionale.