I migliori giocatori della NBA: quali sono i più forti della storia
In uno sport come l’NBA che tanto si presta alle statistiche e al conteggio di punti, rimbalzi, assist e mille altri dati, è quasi impossibile riuscire a stilare una classifica dei migliori atleti che hanno calcato i parquet americani: si rischia di lasciare fuori protagonisti più silenziosi, storie ricche di pathos e che hanno segnato comunque le pagine di questa disciplina. Sono tanti, tantissimi i giocatori di basket che hanno dato contributi importanti, ma chi è che più di tutti è stato determinante nel definire la propria generazione o addirittura quelle che sono venute dopo di lui? Cerchiamo quindi di stilare una classifica dei migliori giocatori della storia della NBA, riducendo il computo dei più grandi a cinque atleti.
I migliori giocatori della NBA: la top 5
- Michael Jordan
- Kareem Abdul-Jabbar
- LeBron James
- Kobe Bryant
- Wilt Chamberlain
Michael Jordan è il miglior giocatore della storia della NBA
“By acclamation, Michael Jordan is the greatest basketball player of all time”. “Per acclamazione, Michael Jordan è il miglior giocatore di basket di tutti i tempi”. Lo scrive il sito ufficiale della NBA, non dobbiamo dirlo noi. Classifiche come questa sono sempre inevitabilmente soggettive, ma forse mai come in questo caso si può convergere su un nome in particolare per la prima posizione: Michael Jordan è il miglior giocatore della storia della NBA, per quello che ha fatto in campo e per acclamazione popolare.
Sugli altri nomi si può discutere ma sul suo no, ogni volta che si parla di GOAT nel basket la sua figura è senza dubbio quella che viene in mente a tutti. Non serve essere il miglior marcatore all time per essere il più grande di sempre, l’NBA deve tantissimo – non tutto, ma davvero tantissimo – a Michael Jordan, in termini di popolarità e per quello che l’ex Bulls e Wizards ha rappresentato per il basket. Un concentrato di esplosività, tecnica, grazia, amore per la competizione e passione per lo sport che praticava, MJ ha in qualche modo ridefinito la pallacanestro per chi si è dovuto confrontare con lui ai tempi e anche per chi è venuto dopo, costretto per forza di cose a guardare a lui come la massima aspirazione.
La sua carriera incredibile, fatta di sei anelli con un ritiro nel mezzo per una parentesi nel baseball professionistico, dell’imbattibilità nelle Finals, di sei MVP nelle finali e tantissimo altro, non basta a descrivere l’impatto che His Airness ha avuto sull’universo sportivo mondiale, forse l’atleta più influente e conosciuto che la storia ricordi. La sua silhouette in elevazione è diventata il logo della sua linea di scarpe e abbigliamento Nike Air Jordan, la lingua tirata fuori il simbolo universale della trance agonistica. Michael Jeffrey Jordan è senza dubbio il miglior giocatore della storia della NBA.
Il secondo miglior giocatore NBA è Kareem Abdul-Jabbar
Eccoci a Los Angeles, sponda Lakers, stavolta per ricordare uno dei loro migliori centri di sempre (non ce ne vogliano Chamberlain e Shaquille O’Neal): si tratta di Kareem Abdul-Jabbar, nato Ferdinand Lewis Alcindor Jr. per poi modificare il nome in seguito alla conversione all’Islam. Abdul-Jabbar è il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia della NBA, ben 38.387 punti segnati in carriera; record che per ora solo LeBron ha la possibilità di insidiare.
Già più alto di due metri a soli 14 anni, Kareem Abdul-Jabbar era un efficacissimo rimbalzista e abile difensore, ma è principalmente ricordato per il suo caratteristico gancio cielo: lo sky-hook, il suo modo distintivo di tirare a canestro quasi scavalcando gli avversari che gli permise di trovare moltissimi successi in carriera. La sua fisicità, unita alle sue doti tecniche, gli valsero sei titoli – uno con i Milwaukee Bucks e cinque con i Lakers – oltre a sei nomine a MVP della stagione e 2 a MVP delle finali.
In terza posizione LeBron James
Forse uno dei giocatori più ingiustamente contestati nella storia della NBA, LeBron James è l’unico ancora in attività in questa lista e merita senza dubbio di essere annoverato tra i grandissimi. Si trova al secondo posto nella classifica all time dei marcatori della NBA e ancora non intenzionato a smettere, James è probabilmente il giocatore più dominante della sua generazione, sia per caratteristiche fisiche che per qualità tecniche.
Finora LeBron James può vantare quattro anelli, di cui due con i Miami Heats, uno con i Cleveland Cavaliers e un altro, il più recente, con i Los Angeles Lakers, oltre ad altrettante nomine a MVP delle finali e della regular season. La sua vittoria più iconica è però sicuramente quella ottenuta con i Cavaliers nel 2016, sotto 3-1 nella serie delle Finals contro dei Golden State Warriors più stellari che mai: il suo grido “Cleveland, this is for you” è diventato da subito iconico.
Kobe Bryant e Wilt Chamberlain chiudono la top 5
Al quarto posto di questa speciale classifica c’è Kobe Bryant, giocatore in attività in tempi più recenti rispetto a Chamberlain e purtroppo prematuramente scomparso nel 2020, in un tragico incidente in elicottero in cui rimase coinvolta anche sua figlia Gianna. Soprannominato Black Mamba per sua stessa volontà, Kobe passò tutti e venti i suoi anni di carriera con i colori gialloviola dei Los Angeles Lakers addosso, vincendo cinque titoli e diventando tra l’altro l’unico ad essersi avvicinato al record di Chamberlain con gli 81 punti messi a segno contro i Toronto Raptors nel 2006.
Cresciuto cestisticamente in Italia (tra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia), a caratterizzare Bryant era soprattutto quella che lui stesso definiva “Mamba Mentality”, un misto di amore per la competizione e passione per il basket che tirava fuori in ogni singolo istante della sua vita di atleta e che gli valsero anche il plauso di Michael Jordan, che ha più volte affermato di essersi in parte rivisto nel suo atteggiamento. Questo amore per il suo sport lo mise dopo il ritiro nella sua lettera di addio intitolata Dear Basketball, che ispirò un cortometraggio d’animazione grazie al quale Kobe Bryant divenne nel 2018 il primo giocatore di NBA a vincere un Premio Oscar.
Chiudiamo, infine, con il nome di Wilt Chamberlain. Non volevamo parlare di numeri, ma con lui in particolare va fatta un'eccezione: uno che per tantissimi anni ha tenuto l’asticella irraggiungibile su tantissime statistiche, lasciando un segno che dura ancora oggi. Chamberlain è stato un centro in attività tra la fine degli anni ’50 e la prima metà degli anni ’70 che ha cambiato il basket soprattutto in termini di prestanza fisica. Fino a quel momento, infatti, i giocatori professionisti erano perlopiù uomini di media statura, e l’altezza di ben 216 centimetri di Chamberlain gli permise di primeggiare, oltre che sugli avversari nella pallacanestro, anche in altre discipline come il salto in alto, il lancio del peso e i 400 metri piani.
Tra i tantissimi record da lui detenuti in carriera il più impressionante è sicuramente quello di maggior numero di punti messi a segno in una singola partita nella storia della NBA: ben 100, una tripla cifra raggiunta il 2 marzo del 1962 con la maglia dei Philadelphia Warriors ai danni dei New York Knicks, in un’epoca in cui tra l’altro il tiro da tre punti non esisteva. Quello che si è avvicinato di più a questa cifra monstre in una partita è stato proprio Kobe, che nel 2006 realizzò 81 punti.