Dopo settimane di risultati deludenti e prestazioni ben al di sotto delle aspettative, la Juventus è pronta a voltare pagina. La dirigenza bianconera ha infatti deciso di affidare la panchina a Igor Tudor, tecnico croato ed ex difensore juventino, per dare una scossa all’ambiente e provare a salvare il finale di stagione. Sarà dunque inevitabile anche un cambio sul piano tattico: moduli, principi di gioco e interpreti in campo potrebbero trasformarsi radicalmente. Come? Diamogli un'occhiata.

 

Come gioca Tudor? I moduli e le tattiche che vedremo alla Juve

 

Durante la sua recente esperienza alla guida della Lazio, Tudor ha mostrato un’impronta tattica ben definita, fatta di intensità, aggressività e pressing alto. Il suo modulo di riferimento è stato il 4-2-3-1, con cui cercava di bloccare le costruzioni dal basso degli avversari e recuperare rapidamente il pallone per innescare transizioni offensive veloci. Tuttavia, il tecnico croato non è uno di quegli allenatori che ha un solo modulo da proporre nel suo ventaglio, ma predilige la flessibilità facendosi supportare dalle caratteristiche dei suoi calciatori. Non è stato raro, infatti, vederlo in passato giocare con il 4-3-3 o il 3-5-2. La cosa più importante? Far sì che lo stile di gioco rimanga intatto, a prescindere dagli interpreti.

 

Tudor poi è un allievo di Gian Piero Gasperini, e questo si riflette chiaramente nel suo modo di intendere il calcio. Come il tecnico dell’Atalanta, anche lui predilige moduli che prevedono un pressing ultra-offensivo e organizzato, come il 3-4-2-1, in cui la squadra è chiamata a “soffocare” l’avversario nella propria metà campo. Il pressing diventa così un’arma non solo difensiva ma offensiva: induce l’errore e porta alla nascita di occasioni da gol già nella trequarti avversaria. La compattezza tra i reparti e l’intensità nei duelli sono elementi centrali nel suo sistema, dove ogni giocatore è chiamato a lavorare duro senza palla e ad attaccare lo spazio appena riconquistato il possesso.

 

La Juventus di Tudor: probabile formazione e chi gioca

 

Con l’arrivo di Tudor, la Juventus potrebbe cambiare volto anche sul piano degli interpreti. In un calcio basato sulla corsa, sull’aggressività e sull’attacco dello spazio, potrebbero essere premiati giocatori dal forte impatto atletico e con grande dinamismo. Profili come Cambiaso, Thuram, Weah e McKennie sembrano i più adatti per incarnare l’identità che il tecnico croato vorrà portare in campo.

 

Ecco due possibili assetti che Tudor potrebbe proporre alla guida della Juventus:

 

  • Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Veiga; Weah, McKennie, Thuram, Cambiaso; Koopmeiners, Yildiz; Kolo Muani. All. Tudor.
  • Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Veiga, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Nico Gonzalez/Conceição, Koopmeiners, Yildiz; Kolo Muani/Vlahovic. All. Tudor.

 

Due moduli diversi, sicuramente, ma con un comune denominatore: pressing, intensità, e voglia di ribaltare il campo. Sarà questo, probabilmente, il manifesto tattico della nuova Juventus firmata Igor Tudor.