Cinque millesimi di secondo. È di quest'entità la differenza che separa l'oro vinto dall'americano Noah Lyles nella finale olimpica dei 100 metri maschili alle Olimpiadi di Parigi dalla medaglia d'argentino del giamaicano Kishane Thompson. I due tempi non battono il record olimpico di Bolt, ma hanno stabilito un primato diverso: non si era mai vista una vittoria al fotofinish così ravvicinata nei 100 metri. 

 

Olimpiadi Parigi, le regole del fotofinish

 

Le regole stabiliscono che piedi e testa non contano: il riferimento è il torto dell'atleta. Il criterio è molto diverso rispetto a quello, per esempio, a cui fa riferimento il fuorigioco nel calcio, dove ad essere decisive possono essere altre parti del corpo come gambe e piedi. In questo caso, il primo a tagliare il traguardo - appunto con cinque millesimi di vantaggio - è stato quello del centometrista americano. 

 

L'immagine è stata scattata da un fotofinish digitale, Scan O'Vision Ultimate della svizzera Omega, e cioè una fotocamera a scansione lineare sincronizzata con la pistola dello starter che può registrare fino a 40 mila immagini al secondo. È la prima volta che il dispositivo viene utilizzato in occasione delle Olimpiadi, e sostituisce il precedente modello Scan O'Vision Myria, che invece di immagini al secondo poteva registrarne solo 10 mila. 

 

Fotofinish, come funziona?

 

Il sensore di un fotofinish lavora analogamente a uno scanner lineare in cui non è il sensore a muoversi bensì il soggetto scansionato, che in questo caso sono gli atleti. Il dispositivo registra una linea verticale da un pixel di larghezza per 40 mila volte al secondo e, grazie a uno speciale software, compone un collage di istanti temporizzati che i giudici possono poi analizzare per stabilire il piazzamento. 

 

Ciò che si vede nella foto è la sottilissima sezione monodimensionale della linea del traguardo, immortalata mentre i corpi dei centometristi l'attraversano. Questo spiega anche per quale motivo alcune porzioni del corpo degli atleti che si muovono più velocemente, con le mani e i piedi, appaiono distorte: attraversano la linea con una rapidità maggiore rispetto al torso.