Il 26 luglio prende il via a Parigi la trentatreesima edizione dei Giochi Olimpici, comunemente definiti Olimpiadi. La numerazione è riferita ai Giochi dell’era moderna, perché in realtà la tradizione olimpica affonda le radici nell’antica Grecia. Rivediamo in breve la storia di quella considerata la più grande manifestazione sportiva del mondo, da sempre intrecciata ad avvenimenti storici e politici che ne hanno definito il percorso, dalle sue origini sino alle ultime edizioni. 

 

Un salto nel passato: storia dei Giochi Olimpici antichi 

 

La storia delle Olimpiadi inizia nel 776 a.c. nella città di Olimpia. Aperti ai soli uomini liberi greci, inizialmente unica disciplina presente era la corsa, ma con il tempo si aggiunsero la corsa sui carri, il pugilato, la lotta e il pentathlon (che prevedeva salto, lancio del disco e giavellotto). I Giochi avevano grande rilevanza sociale, i campioni erano celebrati per quattro anni (periodo di tempo detto appunto Olimpiade) e per tutti e cinque i giorni dedicati alle gare, ogni guerra tra le Città-Stato partecipanti era sospesa per quella che veniva definita “tregua olimpica”. Il periodo di maggior successo dei Giochi Olimpici va dal VI al V secolo a.c, quando la partecipazione fu aperta a uomini provenienti da tutto il mondo, mentre con l’influenza romana e poi cristiana, le celebrazioni vennero considerate pagane, l’agonismo condannato e, nel 393 d.c., la tradizione millenaria dei Giochi Olimpici abolita dall’imperatore Teodosio.  

 

de Coubertain e le Olimpiadi dell’era moderna, dalla rinascita alle guerre mondiali 

 

La tradizione olimpica aveva continuato ad esercitare un grande fascino sugli sportivi di tutta Europa tanto che una manifestazione sportive dette Olimpiadi erano state organizzate in Inghilterra nel XVI secolo e nella Francia post Rivoluzione francese. La prima vera edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna si tenne nel 1896, grazie al gran lavoro diplomatico del barone Pierre de Coubertin, il padre della rinascita olimpica. Nati con un Comitato Internazionale e una Carta Olimpica che ne regolava organizzazione e svolgimento, la prima edizione non poteva che tenersi ad Atene e, contrariamente al volere dello stesso de Coubertin, nel numero record dei 241 atleti presenti, furono comprese anche le donne. La Grecia avrebbe voluto ospitare tutte le edizioni, ma al fine di accentuarne la caratteristica fratellanza internazionale si scelse la formula “itinerante” e fu la Francia ad organizzare quella del 1900.  

 

Dal 1904 al 1936 le Olimpiadi si tennero due volte negli USA a Sant Louis (1908) e Los Angeles (1932), e sei volte in Europa a Londra (1908), Stoccolma (1912), Anversa (1920), Parigi (1924, prima città ad organizzare una seconda edizione dei Giochi), Amsterdam (1928) e Berlino (1936). Purtroppo, i Giochi Olimpici non riuscirono a spegnere la bellicosità delle nazioni e le due guerre mondiali impedirono lo svolgimento delle edizioni 1916, 1940 e 1944. Significativi furono i giochi di Berlino ‘36, che la Germania utilizzò per fare propaganda al regime nazista e che introdussero il rito della fiamma olimpica accesa nella cerimonia di apertura. Nel 1924 a Chamonix-Mont-Blanc, in Francia, presero vita anche i Giochi olimpici invernali. 

 

Le Olimpiadi dal dopoguerra alla fine del dilettantismo  

 

La storia delle Olimpiadi riprende nel 1948 a Londra, sebbene escludendo le nazioni soccombenti della Seconda Guerra Mondiale (con l’eccezione dell’Italia). Da allora i Giochi si sono svolti con maggiore frequenza anche fuori dall’Europa, con il coinvolgimento dei continenti Oceanico (Melbourne 1956) e Asiatico (Tokyo 1964 e Seul 1988). Nel 1960 l’Italia organizza le sue prime e uniche Olimpiadi a Roma: è in questa edizione che il nostro Paese raggiunge il suo miglior risultato, terzo nel medagliere finale con 13 ori, tra cui spicca quello di Livio Berruti nei 200 metri piani; in questa edizione partono anche i primi Giochi Paraolimpici.  

 

Nel 1964 le Olimpiadi si svolgono per la prima volta in Asia, a Tokyo (dopo quelle annullate del 1940). Questa fase è caratterizzata da numerose turbolenze politiche sullo svolgimento dei Giochi, che proseguono fino agli anni ‘80 coinvolgendo paesi di ogni continente: tra tutti, uno degli episodi più drammatici è senz’altro quello di Città del Messico ’68. Qui i Giochi vengono preceduti da tumulti in cui periscono centinaia di manifestanti in protesta contro le spese di organizzazione sostenute dal Presidente Gustavo Diaz Ordaz e vedono un episodio destinato a diventare iconico: durante la premiazione dei 200 metri piani, il neoprimatista mondiale Tommie Smith e il terzo classificato John Carlos, alzano il pugno chiuso con un guanto nero per denunciare il razzismo. 

 

Le Olimpiadi di Barcellona 1992 segnano una svolta: il maggior peso di televisioni e sponsor spinge al superamento del limite del dilettantismo (che spesso era aggirato), tanto da permettere agli USA di schierare per la prima volta nel Basket i migliori giocatori americani dell’NBA, definiti da allora Dream Team, con vere e proprie leggende come Michael Jordan, Magic Johnson, Charles Barkley e Scottie Pippen, che infliggono una media di 44 punti di differenza ad ogni avversaria. 

 

Da Atlanta 1996 a Tokyo 2020: i Giochi Olimpici in mondovisione 

 

Diminuite le turbolenze geopolitiche dei decenni precedenti, Atlanta 1996 conferma le Olimpiadi quale evento sempre più globale e televisivo, grande attrattore di sponsor tanto da assumere importanza crescente per gli atleti professionisti. Dopo l’edizione 2000 a Sydney, si torna nella storica Atene nel 2004, per poi approdare nel 2008 a Pechino e poi a Londra (che vanta il record di edizioni ospitate) nel 2012. Nel 2016 per la prima volta le Olimpiadi volano in Sud America, a Rio, mentre nel 2020 il Covid costringe i Giochi ad essere rimandati di un anno (pur non cambiando denominazione) e a tenersi a porte chiuse a Tokyo; quest’ultima edizione è importante per l’Italia perché segna storici successi, come il record di medaglie (40) e il successo di Tamberi nel Salto in alto, di Jacobs nei 100 metri piani e della staffetta azzurra nella 4x100, con un gran risultato di Tortu.