Salto in alto: regole e record mondiali
Tra le discipline che ogni appassionato di sport potrà seguire ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi c'è anche il salto in alto. Negli ultimi tempi, grazie alle gesta di Gimbo Tamberi e non solo, questo sport è salito alla ribalta e sta attirando molte attenzioni. Come funziona nello specifico? Quali sono le regole del salto in alto? Scopriamolo insieme, per poi concentrarci sui record.
Regole e funzionamento del salto in alto
Specialità sia maschile che femminile dell'atletica leggera, si basa sullo spostamento dell'asticella con incrementi di 2,3 o 5 centimetri. Ogni atleta ha la possibilità di scegliere a che altezza entrare in gara: una volta effettuato un salto a quell'altezza, nessuno può decidere di entrare a una misura inferiore. L'atletista ha 60 secondi di tempo per concretizzare il salto da quando viene chiamato; quando rimangono 2-3 atleti ne ha 90, quando rimane un atleta ha 3 minuti. Dopo tre salti falliti di fila, viene eliminato.
Nel caso in cui due atleti dovessero saltare la stessa altezza massima, il vincitore sarebbe chi s'è reso protagonista di meno errori a tale altezza. Se ancora pari, vince chi ha fatto meno errori in quella precedente, e così via. Se le serie degli atleti risultano identiche, si effettuano i cosiddetti jump-off, salti ulteriori le cui misure sono anch'esse valide ai fini del record. Tuttavia, se gli atleti ex aequo trovano un accordo, la gara può finire alla pari (episodio accaduto, ad esempio, ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 tra l'italianissimo Tamberi e il qatariota Barshim).
Tutti i record mondiali del salto in alto
Il record mondiale maschile è tra i più longevi dell'atletica leggera: appartiene al cubano Javier Sotomayor che - nel 1993 a Salamanca - saltò 2,45 m. Il record femminile, invece, è stato stabilito il 7 luglio 2024 a Parigi dall'ucraina Jaroslava Mahučich con la misura di 2,10 m: ha battuto di un centimetro il precedente record, quello stabilito dalla bulgara Stefka Kostadinova ai Mondiali di atletica di Roma nell’agosto del 1987, 37 anni fa. Ancora Sotomayor detiene dal 1989 il record indoor con 2,43 m, conseguito a Budapest, mentre più recente - sempre rimanendo nella stessa varietà - è il primato femminile, appannaggio della svedese Kajsa Bergqvist, che ad Arnstadt raggiunse i 2,08 m nel 2006.
Salto in alto, l'Italia nelle mani di 'Gimbo' Tamberi: la cronistoria dei suoi successi
L’exploit di Gianmarco Tamberi è avvenuto nel 2012 con la qualificazione per gli Europei di Helsinki dove si è piazzato quinto. Nell’estate 2015 un ulteriore salto di qualità con il record italiano assoluto eguagliato a Colonia con 2.34 e migliorato sempre in Germania, a Eberstadt, per due volte (a 2.35 e 2.37). Nella stagione indoor 2016, altri due record italiani: 2.35 a Banska Bystrica (Slovacchia) e 2.38 a Hustopece (Repubblica Ceca).
Ai Mondiali indoor di Portland 2016 ha trionfato vincendo il titolo iridato, ribaltando con 2.36 alla prima prova l’esito di una finale che fino a quel momento rischiava di vederlo addirittura fuori dal podio. Era da 13 anni (Giuseppe Gibilisco nell’asta a Parigi 2003) che un azzurro non festeggiava l’oro in un Mondiale e nessun italiano ci era mai riuscito nel salto in alto.
Poi il successo agli Europei di Amsterdam e il record nazionale di 2.39 al meeting di Montecarlo dove però si è infortunato alla caviglia tentando 2.41, dovendo così rinunciare ai Giochi di Rio. Nell’estate 2018 è tornato a 2.33 e nel marzo del 2019 - due anni e sette mesi dopo l’infortunio - è salito sul gradino più alto agli Europei indoor di Glasgow. Nella stagione al coperto 2021, si è riportato a 2.34 e poi a 2.35, argento europeo in sala, e dopo il trionfo olimpico con 2.37 (condiviso con il qatarino Barshim) si è aggiudicato anche la finale della Diamond League a Zurigo, impresa mai riuscita in precedenza a un italiano.
Vedremo come andranno le Olimpiadi di Parig, di sicuro oggi i riflettori sono puntati anche sul salto in alto: l'Italia farà il tifo per Gianmarco Tamberi e per tutti gli altri atleti azzurri.