Quali sono i migliori schermidori e schermitrici di sempre
La nobile disciplina. Così elegante quanto vincente per noi italiani. Il movimento schermistico azzurro è sempre stato un incredibile vortice di successi e soddisfazioni per il movimento sportivo del nostro Paese. Un’arte che sa di tradizione, di infiniti podi alla conquista delle pedane di tutto il mondo. Si legge scherma e si pronuncia Italia: schermidori e schermitrici azzurre si sono sempre contraddistinte in imprese epocali, rese ancora più storiche dalle competizioni a squadre. Perché quando i nostri campioni uniscono le forze, spesso diventano imbattibili. Spada, fioretto, sciabola: la scuola italiana resta unica al mondo grazie alle leggende che tra poco andremo ad evocare. E allora andiamoli a vedere nel dettaglio i migliori schermidori e schermitrici italiani di sempre, insieme a qualche altro nome internazionale sicuramente degno di nota.
Chi sono le schermitrici più forti di sempre?
La scherma è donna, non c'è alcun dubbio. Anticipò i tempi rispetto alle altre discipline e già nel programma Olimpico nel 1924 fu aggiunta la specialità femminile, il fioretto. Vent’anni di successi capitanati da una straordinaria Valentina Vezzali, la più forte schermitrice di tutti i tempi per medaglie vinte e successi inanellati negli anni in maniera incontrastata. Non a caso quello guidato da Vezzali venne soprannominato il Dream Team, una squadra femminile formidabile completata da Diana Bianchedi, Arianna Errigo e Elisa di Francisca. Quella della Vezzali è una storia senza tempo, racchiusa in un unico grande record: la sportiva italiana più vincente di tutti i tempi. Un vanto per l’intero movimento, di cui la fiorettista pluripremiata è da sempre icona. Campionessa del mondo per 11 volte, vincente in un totale di 67 gare, record assoluto per la scherma e anche per un atleta italiano di qualsiasi sport. Una carriera costellata di imprese individuali e di squadra, con nove medaglie olimpiche di cui ben sei sono state d’oro.
Come dimenticare poi Giovanna Trillini: otto medaglie Olimpiche, quattro individuali e quattro con il Dream Team di cui è stata componente e guida. A ventisei anni diventa alfiere alle Olimpiadi di Atlanta 1996, ora cura le prestazioni della fiorettista Alice Volpi, non a caso medaglia d’oro nell’ultimo Mondiale a Milano. Trillini è stata anche allenatrice di Elisa di Francisca, sette volte campionessa mondiale e tredici volte campionessa europea tra individuale e prova a squadre.
In campo straniero invece come non citare Mariel Zagunis, la schermitrice più vincente degli Stati Uniti. Fu lei a consegnare al suo Paese la prima medaglia americana nella Scherma femminile, ma fu anche la prima in assoluto a diventare campionessa Olimpica nella sciabola femminile. C’è poi Olha Kharlan, una delle specialiste più interessanti della sciabola all’interno dell’attuale panorama schermistico, che l’ha vista già trionfare alle Olimpiadi con quattro medaglie, di cui una d’oro.
Chi sono gli schermidori migliori di sempre?
Precedenza doverosa alle leggende italiane, ispirate da Edoardo Mangiarotti. Il “Re di spade”, era soprannominato così il mito che ancora oggi resta in cima alla classifica di tutti i tempi per medaglie vinte ai Giochi Olimpici. Mangiarotti è lo schermidore con più vittorie nella storia delle Olimpiadi: 6 ori, 5 argenti e 2 bronzi per l’atleta che riuscì a imporsi nella spada quanto nel fioretto in ben cinque presenze olimpiche. Per gli appassionati di scherma Mangiarotti resta l’icona italiana non solo per i tantissimi successi, ma soprattutto per gli insegnamenti e i valori trasmessi ai più giovani in un post carriera vissuto da assoluta leggenda.
Ma ancora oggi si discute su chi sia stato il miglior schermidore italiano, se Mangiarotti o Nedo Nadi: colui che non è mai stato battuto alle Olimpiadi e ha a bilancio solo medaglie d’oro. Ma Nedo Nadi lo si ricorda soprattutto per quella incredibile sfida con sé stesso che decise di intraprendere: vincere una medaglia d’oro con tutte le armi olimpiche. E ci riuscì, superando qualsiasi avversario nel fioretto, nella sciabola e nella spada. Tutto questo all’interno degli stessi Giochi olimpici in Belgio e nel giro di pochi giorni, collezionando cinque ori oltre ai successi in tutte le gare a squadre (insieme al fratello Aldo) coi colori dell’Italia.
Il grande rivale di Nedo Dani fu Lucien Gaudin, schermidore francese capace di vincere quattro ori nel giro di tre Olimpiadi. Segnò un’epoca per come riuscì ad alzare il livello della scherma d’oltralpe, facendo valere il suo storico mancino sia nel fioretto che nella spada, disciplina che lo portarono alla conquista di due medaglie d’oro in entrambe le specialità.
Per numero di medaglie, Nadi fu sorpassato qualche anno dopo da Giulio Gaudini, specialista della sciabola e del fioretto. Dopo Mangiarotti, è lo schermidore italiano ad aver vinto il maggior numero di medaglie olimpiche. Tra il 1928 e il 1936 Gaudini ne ha conquistate nove: tre d’oro, quattro d’argento e due di bronzo. Nella classifica generale è al terzo posto dopo Mangiarotti e l’ungherese Gerevich, forse l’unico a insidiare le leggende italiane, quantomeno leggendo il medagliere che vede il magiaro secondo di sempre per numero di vittorie alle Olimpiade.