Nel 1972, in Oregon, inizia a diffondersi un nuovo gioco, il Footbag. Si gioca con una pallina malleabile, fatta solitamente di stoffa con all’interno dei sassolini. Il fenomeno si espande, nascono federazioni e si sviluppano nuove discipline. Ma cos’è e come funziona? Andiamo a scoprirlo.  

  

 

Cos’è il Footbag? Il suo funzionamento

 

 

Avete mai sentito parlare del Footbag? Forse navigando nel web, scorrendo qualche reel sui social network, è capitato di assistere alle gesta di veri e propri funamboli in grado di realizzare gesti tecnici di alta fattura, con delle palle più piccole di un pugno. Ebbene, il Footbag si rifà proprio a questo. Si tratta di una disciplina sportiva, molto giovane, che consiste nell’utilizzare una piccola pallina, che può essere di stoffa, cuoio o plastica, piena di sassolini. 

 

 

Non bisogna confonderla con una palla da tennis o da ping pong. L’Hacky Sack (un altro nome attribuito a questa particolare pallina), non è rigida, bensì malleabile. Esistono varie discipline legate al Footbag, tuttavia il principale obiettivo del gioco è quello di riuscire a palleggiare più a lungo possibile, senza far cadere la palla in terra. Entriamo ora nel dettaglio e scopriamo le caratteristiche principali del Footbag.

  

 

Le origini: dalla Cina antica all’Oregon 

  

 

Difficile trovare una data precisa per la nascita del Footbag. Secondo alcuni studi, le prime tracce di questa attività risalgono a circa 2000 anni fa in Cina. Qui si utilizzava questa piccola palla ripiena di sassi per giocare a Jianzi, una disciplina ancora diffusa in Asia, specialmente in Vietnam e nelle Filippine. In realtà già secoli addietro, il III a.C., in alcuni villaggi della Cina si iniziava a praticare questa attività come una forma di addestramento militare. I soldati dovevano passarsi questa piccola palla, senza farla cadere a terra, senza l’ausilio delle mani. 

 

 

Per trovare la versione moderna del Footbag, o Hacky Sack, bisogna compiere un bel salto. Era l’estate del 1972 quando in Oregon, lo stato americano sede del quartier generale Nike, quando Mike Marshall mostrò a John Stalberger un gioco che aveva imparato da alcuni nativi americani. Consisteva nel palleggiare con un piccolo sacchetto pieno di fagioli per più tempo possibile, senza usare braccia e mani. Stalberger, che in quel momento stava recuperando da un problema al ginocchio, iniziò a giocarci e pochi mesi dopo intraprese il percorso che portò alla nascita del Footbag. 

  

 

L’evoluzione del Footbag fino ai giorni nostri

  

 

Mike Marshall e John Stalberger possono essere considerati i genitori occidentale del Footbag. A partire dall’estate del 1972 iniziarono a studiare le variabili che offriva quel sacchetto, provando a riempirlo con sassolini, fino a creare un disco in stoffa che divenne la vera e propria Hacky Sack. Il marchio fu registrato nel 1974 e iniziò a diffondersi nel territorio degli Stati Uniti e non solo, a partire dall’anno successivo. 

 

 

Purtroppo, Mike Marshall non ebbe la possibilità di assistere alla definitiva esplosione della sua idea, poiché fu colpito da un infarto fatale alla giovane età di 28 anni. Stalberger continuò il lavoro attorno a questo nuovo gioco, con la creazione di una federazione, la National Hacky Sack Association (NHSA), fino all’organizzazione dei primi World Footbag Championships, nel 1980. 

 

 

Con il passare degli anni il fenomeno toccò la scala globale e la primordiale NHSA fu sostituita dalla World Footbag Association nel 1984, affiancata dalla International Footbag Player’s Association che fondò la prima Hall of Fame di questa disciplina. A inaugurarla fu Ted Huff, una delle leggende del Footbag che, in seguito alla morte di Marshall, diede un gran contributo alla diffusione di questo neonato sport. 

  

 

Le discipline del Footbag

  

 

Il regolamento del Footbag non è univoco. Esistono numerose discipline che si differenziano per stile e modalità di gioco. Andiamo a scoprire quali sono le più diffuse al mondo

  

 

Circle Kicking – Vi è mai capitato di fare due passaggi in spiaggia con gli amici. Magari dopo un po’, per alzare l’asticella della difficoltà, si è deciso di fare dei passaggi al volo. Il Circle Kicking è tutto questo, naturalmente con la Hacky Sack. C’è un gruppo di giocatori disposti in cerchio che si passano la palla evitando che questa cada a terra. Non vi è competizione, per quanto i gruppi cercano di raggiungere i record di resistenza, al momento assestati a più di 65mila passaggi. 

  

 

Freestyle Footbag – Ricorda il Freestyle Soccer e l’obiettivo è quello di compiere acrobazie con la palla. In particolare, si cerca di bloccarla con il piede, il tallone o dietro al collo e, contemporaneamente, effettuare movimenti mentre questa è in volo. Naturalmente non bisogna farla cadere a terra. Le migliori performance vengono giudicate da una giuria che pone attenzione alla qualità di movimenti, come avviene nella ginnastica artistica, ma anche in alcune arti marziali. Tra le tecniche più diffuse c’è il Toe Kick, che consiste nel palleggiare sulle dita di un solo piede, per poi alternare le gambe, e il Toe Delay.  
 
 

Footbag Net – Come suggerisce il nome, entriamo nel campo della competizione sportiva. Due squadre composte da due giocatori, separate da una rete alta circa un metro e mezzo, che devono lanciarsi la palla da una parte all’altra. Un’evoluzione del gioco primordiale che si disputava in Cina, che in questo caso mescola le regole di badminton, pallavolo e tennis.  
 
 

Hacky Attack – Altra disciplina competitiva che vede ancora due coppie confrontarsi. Da bambini si giocava a palla prigioniera, qui il concetto è simile. Ogni squadra ha un lanciatore e un ricevitore. Il primo deve cercare di colpire il pari ruolo, mentre il ricevitore cerca di recuperare la palla per passarla al proprio lanciatore. Ogni volta che un avversario viene colpito si realizza un punto, vince chi arriva per primo a cinque punti. Questa specialità viene svolta principalmente in campi di sabbia di 10 metri per 15.  
 
 

Hit the man – Simile all’Hacky Attack, si svolge in strada o luoghi pubblici. Si cerca di colpire l’avversario che si muove tra la folla.