Storicamente, in Italia gli sport individuali sono sempre stati meno considerati rispetto a quelli di squadra. Sport o discipline come l’atletica, il nuoto (e in qualche modo anche il tennis), per suscitare ampio interesse, hanno sempre avuto “bisogno” del grande campione, del fenomeno impossibile da ignorare: Tamberi, Jacobs, Paltrinieri, Ceccon, Berrettini, Sinner

 

È anche il caso del golf, rientrato nella categoria degli sport olimpici solamente nel 2016, e da sempre poco considerato in Italia. Almeno fino all’esplosione di Francesco Molinari, che grazie ai suoi successi ha creato un’importante cassa di risonanza.

 

In realtà, nella storia del golf italiano non sono mancati giocatori molto forti, capaci di grandi imprese nazionali e internazionali anche molti anni prima. Riavvolgiamo il nastro, dunque, alla scoperta dei migliori golfisti italiani di sempre, iniziando da quelli che, un po’ per tutti, sono i tre più forti.

 

I migliori golfisti italiani della storia

 

Francesco Molinari

 

Numeri e risultati parlano chiaro: Francesco Molinari è il più grande golfista italiano di sempre. Due Open d’Italia, una Coppa del Mondo col fratello Edoardo, sei vittorie nell’European Tour e tre sul PGA Tour: potrebbe anche essere sufficiente. Ma è il 2018 l’anno d’oro di Francesco Molinari, che conquista: il BMW Pga Championship di Wentworth (considerato il “quinto Major” e torneo principe sull’European Tour); il Quicken Loans National (primo torneo vinto da un italiano sul PGA Tour); l’Open Championship di Carnoustie (il Wimbledon del golf), primo golfista azzurro a trionfare in un Major; la Ryder Cup col team europeo, trascinando i compagni con 5 vittorie su 5; infine, la Race to Dubai, che designa il miglior giocatore europeo dell’anno.

 

Nel 2019 Francesco Molinari si laurea campione dell’Arnold Palmer Invitational e sfiora la grande impresa nel Major più prestigioso, il Masters di Augusta: in testa fino a 9 buche dal termine, finisce in acqua prima alla 12 e poi alla 15, chiudendo quinto.

 

Ugo Grappasonni

 

Il primo ad aver portato il golf italiano ad alti livelli è stato certamente Ugo Grappasonni. La sua carriera inizia nel 1931, quando, ancora non scoccati i 10 anni di età, viene scoperto dal maestro Pietro Manca al Golf Club Roma Acquasanta. Poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Grappasonni esordisce nel campo del professionismo e ottiene i primi importanti risultati. Tra il 1948 e il 1954 conquista diversi Open in giro per l’Europa: lo Swiss Open, l’Open di Francia, l’Open del Marocco, l’Open del Ticino, quello d’Olanda, e soprattutto per due volte l’Italian Open (1950 e 1954), unico italiano della storia a fare doppietta insieme a Francesco Molinari (2006 e 2016).

 

Piccola curiosità, Grappasonni fu anche convocato in una rappresentativa europea ospitata alla Casa Bianca dal presidente Eisenhower.

 

Costantino Rocca

 

Uno tra i nomi più famosi del golf tricolore. Talento straordinario, Costantino Rocca, bergamasco classe 1956, ha conquistato cinque tornei dell’European Tour tra il 1993 e il 1999: l’Open di Lione, quello di Francia, il Volvo PGA Championship, il Canon European Masters e il West of Ireland Golf Classic. Epico il suo secondo posto al British Open di St Andrews nel 1995, del quale più che della vittoria di John Daly al play off, tutti si ricordano del suo magistrale putt imbucato alla 18 da lontanissimo.

 

Rocca è stato il primo italiano a giocare per l'Europa nella Ryder Cup, alla quale ha partecipato tre volte, nel 1993, 1995, 1997). Ancora oggi tutti gli appassionati hanno stampati nella mente l'Hole in One ottenuto nel 1995 e la sua vittoria nel singolo contro Tiger Woods nell'edizione del 1997 in Spagna.

 

Baldovino Dassù

 

Il primo a raccogliere l’eredità del grande Grappasonni è stato senza dubbio Baldovino Dassù. Nato nel 1952, il golfista fiorentino entra nel professionismo a soli 19 anni, nel 1971, disputando il PGA European Tour fino alla metà degli anni ’80 e ottenendo ottimi risultati.

 

Nel 1976 conquista sia l’Italian Open che il British Masters in Galles, arrivando davanti a Hubert Green, vincitore l’anno successivo dello US Open. Nella sua carriera Dassù ha vinto anche tre Italian Professional Championship, un Italian PGA Championship e un Cerruti Open.

 

Massimo Mannelli

 

Classe 1956, Massimo Mannelli ha giocato a ottimi livelli dal 1979 al 2000. Oltre a tantissimi importanti piazzamenti e alla prestigiosa affermazione sull’European Tour, Mannelli ha vinto due campionati Omnium e un campionato PGA Championship. L’apice della sua carriera è stato nel 1980, quando ha trionfato nell’Open d’Italia al Golf Roma Acquasanta.

 

Edoardo Molinari

 

Il fratello più grande di Francesco e apripista della famiglia Molinari. Edoardo Molinari ha ottenuto meno successi di “Chicco”, ma era dotato anche lui di grande talento. Infatti le soddisfazioni nella sua carriera sono state comunque prestigiose. Nel 2009 conquista la Coppa del Mondo col fratello, nel 2010 l’Open di Scozia e il Johnny Walker Championship e partecipa alla Ryder Cup in Galles, vincendo una partita. Infine nel 2017, dopo 7 anni di digiuno, arriva la terza vittoria sull’European Tour: l’Hassan II Golf Trophy.

 

Matteo Manassero

 

Classe 1993, il talento di Matteo Manassero emerge da giovanissimo a suon di record: nel 2009, a 16 anni, vince il British Amateur Championship (record di più giovane vincitore del torneo e primo italiano); nel 2010 si aggiudica il Castelló Masters in Spagna (più giovane vincitore dello European Tour); nel 2013 conquista il BMW PGA Championship sul campo di Wentworth, diventando così il più giovane vincitore nella storia del torneo. Molto più complicati gli anni successivi, che lo hanno visto retrocedere sul Challenge Tour. In ogni caso, la giovane età e ciò che ha dimostrato sino ad ora lo rendono sicuramente uno dei giocatori più importanti del panorama golfistico italiano.

 

Guido Migliozzi

 

Infine il giovane talento cristallino Guido Migliozzi. Talento ed esuberanza in campo, sono le doti che hanno permesso al classe 1997 di vincere già due volte sull’European Tour (in Kenya e in Belgio), e soprattutto di chiudere con uno straordinario quarto posto all’Us Open 2021, torneo che ne ha decretato l’esordio in un Major.