Se c’è uno sport di squadre che, in Italia, è riuscito a regalare soddisfazioni ed emozioni ai tifosi, questo è la pallavolo. Una disciplina che, sia a livello maschile che femminile, riscuote grande successo e interesse. Scopriamo allora quali sono le regole e le caratteristiche di questa disciplina.

 

Le regole della pallavolo: il campo da gioco

 

Le partite di pallavolo si giocano su un campo indoor di forma rettangolare, di 18 metri in lunghezza per 9 metri di larghezza. La rete, nel mezzo della verticale, divide il terreno di gioco in due quadrati 9x9, i quali sono riservati uno per ciascuna squadra. I quadrati sono, a loro volta, divisi dalla cosiddetta linea d’attacco, a tre metri dalla rete, che ripartiscono l’area in zona di attacco e zona di difesa (dette anche prima e seconda linea).

La rete rappresenta una delle principali differenze nel regolamento maschile e femminile (potremmo dire anche l’unica, al netto di qualche dettaglio. Per gli uomini, infatti, la rete è alta 2,43 metri, mentre per le donne si ferma a 2 metri e 24. Per poter essere omologato, il campo deve avere uno spazio aereo libero di almeno 9 metri, al fine di far circolare senza problemi la palla.

Attorno al campo c’è un’area definita zona libera, larga 3 metri lateralmente e 5 in fondo, nella quale i giocatori possono provare a inseguire la palla in volo. Dal fondo della zona libera, inoltre, i battitori effettuano il cosiddetto servizio.

 

Regolamento del volley: come si svolge la partita?

 

I punteggi nella pallavolo sono stati oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni. Probabilmente i più grandi ricorderanno che, un tempo, il cosiddetto cambio palla non assegnava punti.

Attualmente la partita si gioca al meglio di 5 set, con la prima squadra che ne vince tre che si aggiudica il match. I primi quattro set si concludono a 25 punti, purché il vantaggio sia superiore ai due punti. Viceversa, si va a oltranza finché non si raggiunge questa condizione. Per dirla in altri termini, in caso di parità sul 24, si arriva a 26, ma se le squadre pareggiano nuovamente si arriva a 27 e così via. Il quinto e ultimo set, denominato tie break, si conclude a quota 15 punti. Il fatto che non ci siano limiti al tempo della partita, fa sì che in alcune occasioni si possa assistere a delle vere e proprie maratone (nel 2021 un match tra Conegliano e Novara nella serie A1 femminile durò quasi tre ore) e in altri casi a incontri più brevi.

Le squadre mettono a segno dei punti quando riescono a far cadere la palla nella metà campo della squadra avversaria o, in caso di errori, nel momento in cui la palla tirata dagli avversari finisce fuori dal proprio quadrato di gioco, senza che nessuno la tocchi. La squadra che realizza il punto, ha diritto al servizio con il proprio giocatore che lancia la palla verso l’altra metà campo.

 

Come devono essere composte le squadre nella pallavolo: la regola

 

Ogni squadra è composta da un massimo di quattordici giocatori. In campo ne vanno sei, che hanno dei ruoli specifici definiti a inizio set. Le posizioni, da 1 a 6, prevedono tre giocatori a comporre la prima linea (oltre la linea di attacco), e tre nella seconda linea. Durante l’azione non si può varcare la zona e, contemporaneamente, il punto di partenza al momento della battuta non è modificabile. Ogni volta che cambia il possesso di palla, per il punto della difesa, i sei giocatori in campo ruotano in senso antiorario per cambiare la posizione. Proprio per questo motivo è fondamentale la strategia degli allenatori, per posizionare al punto giusto i rispettivi giocatori, al fine da trarne la maggiore efficacia. L’unica eccezione è rappresentata dal libero che, proprio per questo, ha la maglia di colore diverso, che può sostituire qualsiasi giocatore della linea di difesa in qualsiasi momento.

 

L’azione della pallavolo

 

Esistono alcuni termini tipici della pallavolo, che vanno a indicare le varie fasi dell’azione, a livello offensivo e difensivo. Quel che è importante sapere è che, quando entri in possesso di palla, puoi effettuare tre tocchi, con tre giocatori diversi, prima di mandare la sfera verso l’altra zona del campo.

 

Vediamo di quali sono i termini che definiscono le fasi di azione della pallavolo:

 

  • Servizio o battuta, è il colpo che da il via all’azione. Può avvenire dall’alto, anche con salto per dare maggiore potenza, o dal basso per un tiro solitamente meno insidioso, ma con minori margini di errore.
  • Ricezione è il primo tocco del difensore che riceve la palla dal servizio. E’ fondamentale per la squadra in difesa, per poter gestire al meglio l’attacco. Spesso per ricevere la palla si usa la famosa tecnica del bagher che permette di respingere il pallone con la parte interna delle braccia unite.
  • Palleggio o Alzata è solitamente il secondo tocco, con il giocatore che accomoda la palla per il compagno
  • Schiacciata di solito è il terzo tocco che serve per mandare la palla nel campo avversario, cercando di farle toccare terra per fare punto.
  • Muro azione difensiva per eccellenza, nel tentativo di respingere la schiacciata avversario. Può essere effettuato da uno, due o anche tre giocatori

 

I ruoli nella pallavolo

 

Abbiamo già citato il libero come ruolo speciale nelle squadre di pallavolo, tuttavia tutti i giocatori hanno delle caratteristiche e dei compiti ben definiti nel corso della partita. Andiamo a scoprire quali sono i ruoli che, probabilmente, avremo sentito durante le telecronache dei match di pallavolo:

 

  • Palleggiatore o alzatore è il regista della squadra, colui che, una volta ricevuto il pallone in ricezione, cerca di smistarla ai compagni per rendere più efficaci gli attacchi
  • Centrale, il gigante della squadra che deve preoccuparsi di schiacciare palle veloci e, contestualmente, è un punto di riferimento difensivo per quanto riguarda il muro
  • Banda Martello giocatore versatile che deve riuscire a ricevere e attaccare. Si trova spesso nelle zone laterali, sia della prima, che della seconda linea
  • Opposto, colui che si posiziona, come suggerisce il nome, nella zona opposta rispetto al palleggiatore. Deve essere lesto nello sfruttare i cambi di gioco, sia in prima che in seconda linea, del regista per attacchi efficaci.