Il lanciatore del disco italiano Rigivan Ganeshamoorthy ha vinto la medaglia d’oro nel lancio del disco alle Paralimpiadi di Parigi nella categoria F52, in cui gareggiano atleti in sedia rotelle con capacità di movimento molto ridotte del tronco, delle gambe e delle mani. L'atleta ha vinto in modo molto netto, con una misura di 27,06 metri (circa 6 metri e mezzo in più rispetto al secondo classificato, il lettone Aigars Apinis). Tra il secondo e il quarto lancio, Ganeshamoorthy ha fatto prima 25,48 metri, poi 25,80 e infine 27,06, che è il nuovo record del mondo e migliora quello che resisteva fino a questa finale di 3,26 metri, che a questi livelli sono tanti. Andiamo, ora, a conoscere più da vicino il campione, che si è conquistato un oro spettacolare. 

 

Paralimpiadi Parigi 2024, chi è Rigivan Ganeshamoorthy?

 

Nato a Roma nel 1999 da genitori dello Sri Lanka, a diciotto anni scopre di essere affetto dalla sindrome Giullain-Barré, una polineuropatia in genere accompagnata da parestesie alle gambe e alle braccia. La patologia gli causa debolezza e difficoltà respiratorie (gareggia con l'ossigeno). Nel 2019, in seguito a una caduta, la malattia si aggrava e l'atleta, ricoverato all'Ospedale Santa Lucia di Roma, inizia per caso a giocare a basket in carrozzina. "Il basket era troppo faticoso per me. Poi, mentre lavoravo in officina, ho deciso di provare con l'atletica e mi sono subito appassionato ai lanci", racconta l'azzurro al Comitato Italiano Paralimpico.

 

A condurlo verso l'atletica ci ha pensato Nelio Piermattei, presidente della Anthropos, società che anovera anche Assunta Legnante e Ndiaga Dieng, tutti presenti a Parigi. Sotto la guida del tecnico Enrico Ruffini e dei referenti Fispes, Roberto Minetti e Francesco La Versa, Rigi è riuscito a scoprire ed elaborare i suoi talenti, a farli esplodere nella gara più importante. Si allena allo stadio Tre Fontane di Roma e in uno spazio allestito a casa sua

 

Ganeshamoorthy, l'esilarante intervista post-gara

 

"Sono timido. Che devo dì?", inizia così l'intervista post gara di 'Rigi', come lo chiamano gli amici. Spazio, però, alle dediche: "La vittoria è per mia madre, mia sorella, Roma, il X Municipio, al mio vicino che mi è venuto a trovare e mi ha regalato la bandiera. L'amicizia è la cosa più bella che c'è, pure più di una medaglia. Domani se vedemo". L'atleta racconta i suoi inizi: dalla scherma al basket, chiudendo con l'atletica. Mostra in telecamera "er parafanghetto" della sedia a sorelle, con l'adesivo portafortuna di un unicorno. E prima di salute, un pensiero alla fidanzata, Alice, anche se per il matrimonio è ancora troppo giovane, dice. "Questa medaglia è per tutta la Nazione italiana", il riassunto del suo discorso. 

 

All'altezza delle sfide più grandi

 

Fino a pochi anni fa, il suo nome era perlopiù sconosciuto nel panorama paralimpico, ma nel giro di poco tempo Ganeshamoorthy ha catturato l'attenzione di tutti. Nel 2023 è campione italiano paralimpico di getto del peso F55 e lancio del disco F54-55. A un anno da quello splendido traguardo, l'atleta romano fa il suo esordio ai Giochi Paralimpici, dove conquista la medaglia d'oro nel lancio del disco. E la performance è indimenticabile. "Spero di non avvertire la pressone tipica delle grandi competizioni", le sue parole prima della competizione al Comitato Italiano Paralimpico. Ma nella serata parigina, l'azzurro ha dimostrato di essere all'altezza delle sfide più grandi, scrivendo una pagina indelebile nella storia dello sport Paralimpico italiano e mondiale.